Final Fantasy Wiki
Advertisement
Final Fantasy Wiki

È meglio morire nella speranza che vivere nella disperazione. Sarò io la tua liberatrice.
—Yunalesca

Yunalesca è un personaggio non giocante apparso in Final Fantasy X.

Leggendaria invocatrice di Zanarkand, è stata la prima invocatrice che abbia sconfitto il mostro chiamato Sin e portato il Bonacciale su Spira. Rimasta nel mondo mortale come non-trapassata, ha passato il proprio potere a diversi successori nel corso di mille anni, ma ha anche dato origine ai precetti della chiesa di Yevon.
Grandi statue di Yunalesca e Zaon decorano i templi di Yevon disseminati per Spira, generalmente svolgendo il ruolo di colonne portanti per le strutture. Le loro effigi sono presenti anche ai lati della mappa di Spira visibile nel gioco.

Yunalesca fa una breve comparsa anche in Final Fantasy X-2, ed è occasionalmente apparsa in altri titoli spin-off minori.

Storia[]

Orphan (crisi)Pericolo Spoiler: Seguono dettagli su trama e/o finale. (Salta sezione)

Figlia di Yevon[]

Yunalesca era una dei tanti abitanti della grande città di Zanarkand all'epoca della Guerra delle Macchine. Assieme al suo sposo Zaon, era attiva nella difesa della città come invocatrice, ma sfortunatamente poco altro era trapelato della sua storia.
Quando suo padre, l'invocatore Yu Yevon, invocò Sin come arma finale contro l'esercito di Bevelle, Yunalesca e Zaon furono tra i pochi a scampare alla distruzione di Zanarkand che questi aveva involontariamente causato. Per fermare la furia di Sin, Yunalesca si unì a Zaon in un rituale per creare l'Eone supremo, un'invocazione più potente delle altre che avrebbe potuto distruggere la creatura. Sfortunatamente, prima che Zaon potesse sferrare il colpo di grazia, Yu Yevon prese possesso dell'Eone, spezzando il suo legame con Yunalesca e uccidendola nel processo.

Benché Sin non fosse stato completamente distrutto, era stato comunque danneggiato a sufficienza da impedirne il ritorno per un po' di tempo. Lo spirito di Yunalesca persistette nel mondo mortale come non-trapassato per vegliare su Spira dal duomo di Zanarkand e assicurarsi che qualcuno potesse sempre rinnovare la speranza. Il suo sacrificio fu notato da molti, e fu così che attorno alla sua figura e a quella di Yevon nacque una vera e propria religione: mille anni dopo, uno studioso del passato di Spira di nome Maechen, avanzò la teoria che Yunalesca fosse complice nella creazione del credo di Yevon, per punire i nemici di suo padre magnificando la sua gloria, ma in realtà si era trattato di una semplice coincidenza.
Seicento anni dopo il Bonacciale di Yunalesca, un invocatore di nome Gandof si presentò alla donna presso le rovine di Zanarkand: l'uomo la riveriva come se fosse stata una santa, e fu proprio da lui che apprese dell'esistenza della religione che deificava lei e suo padre. Dopo aver capito come andavano le cose a Spira, Yunalesca decise di stare al gioco, e accettò di aiutare Gandof a distruggere Sin per mantenere viva la speranza nell'umanità. Gli ideali di Yunalesca e quelli di Yevon sembravano combaciare su tante cose, e nel corso di altri quattro secoli e tre Bonacciali, le due forze diventarono effettivamente una sola nel tenere Spira sotto controllo.

L'arrivo di Braska[]

Dopo un millennio passato a mantenere Spira in perpetua stasi, Yunalesca accolse un nuovo portatore di speranza nel suo dominio: un invocatore rinnegato di nome Braska, accompagnato dai suoi guardiani Auron e Jecht. Braska era molto devoto al suo compito come invocatore, e aveva persino dato a sua figlia il nome Yuna, in onore di Yunalesca. Come tutti gli altri prima di lui, Braska era intenzionato a portare un Bonacciale eterno a Spira, e chiese a Yunalesca se fosse possibile eliminare Sin definitivamente, ma la risposta dell'invocatrice fu negativa: Sin era parte della natura stessa di Spira, e non c'era modo di fermare il suo corso, solo di interromperlo temporaneamente.
Auron si oppose all'idea che una falsa speranza fosse una soluzione sensata e pregò Braska di lasciar perdere, ma Jecht chiese invece di diventare l'intercessore dell'Eone supremo, sperando di poter trovare un modo per fermare Sin dall'interno. Il sacrificio di Braska e Jecht non bastò neanche questa volta a fermare Sin, e Auron tornò a Zanarkand per affrontare Yunalesca. Quando il guardiano si lanciò con rabbia contro di lei, l'invocatrice lo respinse senza alcuno sforzo, ferendolo mortalmente.

Auron ebbe abbastanza forze da raggiungere le pendici del monte Gagazet e affidare la figlia di Braska alla protezione di un Ronso di nome Kimahri, prima di soccombere alle sue ferite, ma la sua volontà e il desiderio di vendicare i suoi amici erano tanto forti da farlo rimanere su Spira come non-trapassato. Assieme a Jecht, ora diventato Sin, il guardiano iniziò a pianificare un modo per liberare Spira dalle bugie di Yunalesca.

La fine di un'era[]

Dieci anni dopo, Yunalesca ricevette una nuova visita: era Yuna, che aveva seguito le orme di Braska per diventare un'invocatrice, e tra i suoi guardiani c'erano Tidus, il figlio di Jecht, e il redivivo Auron. Yunalesca fece a Yuna lo stesso discorso che aveva fatto a suo padre, invitandola a scegliere uno dei suoi guardiani per continuare la tradizione, e le diede la conferma che non era possibile distruggere Sin definitivamente: anche tentando di fare ammenda per i peccati come sosteneva il credo di Yevon, l'umanità non avrebbe mai potuto raggiungere tanta purezza.
Le parole di Yunalesca furono la conferma definitiva che tutto quello in cui Spira credeva era una bugia, e Yuna si rifiutò di continuare ad alimentare una falsa speranza. Contrariata, Yunalesca decise di alleviare le sofferenze della giovane invocatrice e dei suoi guardiani uccidendoli personalmente, ma nonostante il suo enorme potere fu sopraffatta dalla loro determinazione. Sconfitta, Yunalesca iniziò pian piano a svanire, insieme alla speranza che aveva alimentato la sua esistenza per mille anni, e affermò che Spira era ormai perduta: anche distruggendo questo Sin, l'immortale Yu Yevon ne avrebbe sempre creato uno nuovo. Maledicendo Yuna e chiedendo scusa in lacrime all'amato Zaon, la prima Grande Invocatrice si dissipò infine in una nube di lunioli.

Ricordi annebbiati[]

Anche senza l'invocazione suprema, Yuna riuscì ugualmente a distruggere Sin e portare finalmente il Bonacciale eterno a Spira. Nei due anni che seguirono, un uomo di nome Trema iniziò a cercare sfere che contenessero informazioni sul passato di Spira, ma quando si accorse che quel bagaglio avrebbe solo portato altre discordie a Spira, decise di nasconderle nel dedalo segreto sotto Bevelle e distruggerle.
Quelle sfere contenevano parte della coscenza delle persone a cui erano legate, e tra quelle persone era presente anche Yunalesca, la cui immagine si manifestò assieme a quella di Zaon nelle profondità del dedalo. Quando Yuna, ora parte della banda di cacciasfere dei Gabbiani, esplorò il dedalo, Yunalesca apparve di fronte a lei e si trasformò in un orribile mostro, finendo però sconfitta un'altra volta.

Qualche tempo dopo, un giovane Albhed di nome Shinra iniziò a studiare un vecchissimo Assaltor 71 rinvenuto nelle rovine di Zanarkand: la sua banca dati conteneva video di Yunalesca e Zaon, a indicare che doveva essere uno degli automi incaricati di proteggere l'invocatrice. Poiché Yunalesca aveva giurato che sarebbe tornata dopo aver sconfitto Sin, la macchina era ancora intenzionata a servirla e aveva atteso mille anni il suo ritorno, senza mai conoscere la verità.
Quando Shinra riportò l'automa a Zanarkand, quest'ultimo gli chiese se Yunalesca fosse davvero partita per l'Oltremondo, e il ragazzo lo rassicurò dicendogli che era vissuta felice sotto la sua protezione. Mentre Shinra spegneva definitivamente il fedele automa, gli spiriti di Yunalesca e Zaon lo osservavano da lontano.

Gli spoiler finiscono qui.

Profilo[]

Aspetto fisico[]

Yunalesca è una donna di età indeterminata, alta e con un corpo tutto curve. Ha gli occhi dorati e lunghissimi capelli argentati che ondeggiano per aria e si attorcigliano come fossero tentacoli, decorati con una coroncina con quattro pendenti decorati con perle e nappe sul dietro e due grandi piume che si piegano a forma di M ai lati.
L'abbigliamento di Yunalesca non lascia praticamente nulla all'immaginazione: indossa un reggiseno blu scuro con i bordi neri, decorato con ghirigori e chiuso davanti da una catenina dorata, un perizoma nero con due lunghi nastri verdi decorati che pendono dai fianchi, una cinturina con appese delle nappe dorate in vita, e una serie di bracciali e cavigliere. Cammina a piedi nudi.

Personalità[]

Yunalesca è una persona che non ama girare intorno agli argomenti, e risponde sempre alle domande in maniera diretta e senza alcuna remora. Si presenta con una facciata gentile, dietro la quale nasconde però un'indole cinica e spietata: è profondamente convinta che Sin sia un male eterno, e il suo unico interesse è mantenere viva la speranza del popolo di Spira attraverso gli insegnamenti di Yevon, e non esita a schiacciare senza pietà chiunque metta i suoi ideali in discussione.
Avendo passato mille anni in isolamento, con la consapevolezza di non poter porre termine in modo definitivo alla furia di Sin, Yunalesca arriva a considerare il potere dell'Eone supremo che solo lei è in grado di donare come l'unica via per salvare Spira dalla disperazione. Ciò la mette in netto contrasto con Seymour Guado, una delle persone che hanno rifiutato il suo aiuto, che al contrario è convinto che la sola salvezza di Spira risieda proprio nella sua distruzione.

Abilità[]

Benché non sia mai vista usarla direttamente, è implicito che quando era in vita Yunalesca fosse molto esperta nell'arte dell'invocazione, ed è apparentemente l'unica persona rimasta su Spira a conoscere il rituale per la creazione dell'Eone supremo, una forma di invocazione creata da un legame profondo tra l'invocatore e una persona cara.

Yunalesca (3a forma)

La forma completa di Yunalesca

Le capacità di Yunalesca all'epoca degli eventi del gioco derivano principalmente dal suo status di non-trapassata. Oltre a conoscere una vasta gamma di magie antiche, tra cui la potente Mega Ade, è anche in grado di manipolare i lunioli attorno a sé e trasformarsi in un mostro senza perdere il controllo. Quando combatte, i suoi capelli diventano veri e propri tentacoli, estendendosi nel terreno sotto di lei attraverso un portale e trasformandosi in una gigantesca testa di gorgone, con grandi serpenti con volti scheletrici al posto dei capelli. Normalmente, questa forma rimane chiusa nel portale, ma se necessario può tirarla fuori e usarla per attaccare.

Gameplay[]

Final Fantasy X[]

Articolo principale: Yunalesca (boss)

Yunalesca è affrontata come boss nel duomo di Zanarkand. Lo scontro è suddiviso in tre fasi, tra le quali il boss cambierà la propria forma diventando sempre più potente.
La seconda forma di Yunalesca può causare il pericoloso status Zombie con Morso infernale, e la terza ottiene anche la capacità di usare Scarica mentale per causare Caos e Maledizione, e Mega Ade per causare morte istantanea a tutta la squadra. La battaglia è accompagnata dal brano "Challenge".

Final Fantasy X-2[]

Yunalesca fa un piccolo cameo all'ottantesimo sotterraneo del dedalo segreto, in cui il suo spirito ancora persistente si trasforma nel boss Chac.

Nell'edizione International e nel Remaster HD, fa anche un altro cameo insieme a Zaon, al termine della storia dell'Assaltor 71.

Altre comparse[]

Final Fantasy Airborne Brigade[]

Yunalesca è apparsa come boss in questo titolo per smartphone.

Final Fantasy Record Keeper[]

Yunalesca appare in tutte le sue forme come boss in questo gioco. Può essere affrontata al termine del livello "Zanarkand Dome - Part 2", ma versioni più forti appaiono anche in altri eventi riguardanti Final Fantasy X.

Mobius Final Fantasy[]

La tradizione dell'invocazione va mantenuta viva per dare una speranza all'umanità.

Yunalesca è apparsa in questo gioco come carta abilità, con il nome "Yunalesca: FFX". Permetteva a Wol di usare Fetters of Yevon, che causava danni di elemento Vento su tutti i nemici, uniti agli effetti Stordimento, Deaudacia e Maledizione. Infliggeva inoltre più danni se usata tramite una classe di tipo Mago.

Curiosità[]

  • Il design di Yunalesca è ispirato al dipinto concettuale di Yoshitaka Amano per la Nube oscura, boss finale di Final Fantasy III. La sua trasformazione rimanda invece alla Dea, uno dei boss finali di Final Fantasy VI.
  • La forma finale di Yunalesca è ispirata principalmente alle gorgoni della mitologia greca, ma trae alcuni elementi di design dalle mitologie del Sud-Est Asiatico, tra cui la Penanggalan delle credenze malesiane, su cui è basato anche il cupo mietitore da lei invocato durante l'esecuzione di Mega Ade.
  • In Dissidia 012 Final Fantasy, l'asta di Yunalesca è una delle armi esclusive di Yuna.
Advertisement