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Icona Gabranth 1 Gabranth: Perché rinunci a ciò di cui devi avere più cura?
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FFT-Voci

Il menu Voci.

Le voci (噂話, Uwasabanashi) sono piccole storie o pezzi di informazioni udibili nelle taverne in tutto il mondo di Ivalice in Final Fantasy Tactics. Secondo Master Darlavon nella sezione "Tutorial" del gioco, le voci aiutano a raccogliere informazioni su notizie di attualità. Alcune voci sono legate a quest segrete e altre a piccole quest che, se ascoltate, porteranno all'avvio o al completamento di missioni con dovute ricompense.

Voci

La brigata del morto

Il brigantaggio è in aumento ovunque, e Gallione non è stata risparmiata. Le carovane sono attaccate e depredate, gli ufficiali di alto grado passati a fil di spada. La maggior parte degli incidenti degli ultimi sei mesi viene attribuita ad un gruppo di criminali e mercenari conosciuto come la brigata del morto. Si dice spesso che l'unico brigante buono è il brigante morto e l'ordine dell'orsa maggiore non vorrebbe altro che tradurre in realtà il nome della brigata. Nondimeno, l'unica cosa che i cavalieri possono fare è tenere i fuorilegge sotto controllo.

Re Ondoria III

La salute di re Ondoria III è stata oggetto di preoccupazione sin dal collasso durante i festeggiamenti per il compleanno di principe Olinus. Il consiglio dei Ciambellani annunciò che il re aveva ripreso conoscenza e che la febbre era passata, ma che ci sarebbero volute molte settimane di pace e riposo per guarire del tutto. Molti ipotizzarono che ci sarebbero voluti mesi prima che il re potesse occuparsi di nuovo del regno. Comunque, già da tempo la regina Louveria si occupa della maggior parte degli affari di stato, e così ci sarebbero stati pochi problemi per l'assenza del re.

La guerra dei cinquant'anni

Il mezzo secolo di guerra fra Ivalice e Ordallia è oggi conosciuto come guerra dei cinquant'anni. L'inizio della guerra può essere individuato nella morte del re di Ordallia Devanne III. Suo cugino, Varoi VI, era il prossimo nella linea di successione e sarebbe dovuto salire al tono; ma re Denamda II di Ivalice (lo zio di Devanne III) si ploclamò legittimo erede e dichiarò guerra a Ordallia. Ma, questo fu solo un mero pretesto per giustificare l'invasione della vicina provincia Ordalliana di Zelmonia. Una volta stao indipendente, essa era stata annessa da Ordallia un secolo prima. Da allora Ivalice aiutava la provincia con lo scopo di indebolire Ordallia - ma era stato inutile. Stanchi del governo Ordalliano, i capi e la nobiltà di Zelmonia supplicavano in segreto Ivalice di agire direttamente per la loro liberazione. Dopo una vittoria in Zelmonia, le armate di Ivalice marciarono sulla capitale di Ordallia, Viura. Fu allora che Denamda II morì di malattia lungo la strada. La momentanea confusione nelle truppe di Ivalice diede a Ordallia l'opportunità di riorganizzarsi, e Veroi VI ebbe successo nel respingere sia Ivalice che Zelmonia. Lo stallo risultante durò fino all'invasione dell'armata Romanda, due anni più tardi. Romanda, un potente stato militare situato oltre lo stretto di Rhana, marciò su Ivalice per volere di Varoi VI, imparentato con la nobilità Romandana. Comunque, il successore di Denamda II, Denamda IV, era un guerriero impavido, che guidava personalmente i suoi uomini in battaglia contro i nemici Romanda e Ordallia. Questo, e lo scoppio della peste nera in Romanda, costrinsero l'armata romandana a ritirarso dopo soli tre anni. Due ordini militari sono degni di menzione in questo conflitto: l'ordine dell'orsa maggiore, guidato dal Miles Clarissimus Barbaneth Beoulve, e quello della croce del sud, guidato da Cidolfus Orlandu, conosciuto come il dio del tuono. Dopo innumerevoli vittorie, questi due ordini erano sul punto di invadere Ordallia. Comunque, il protrarsi del conflitto iniziò ad esigere il suo pedaggio sul morale. Insurrezioni di contadini e rivolte sia in Ivalice che in Ordallia costrinsero entrambi i paesi ad inviare le loro truppe per sedare le rivolte. Il risultato fu un altro stallo. Fu l'improvvisa morte per malattia di Denamda IV che ruppe lo stallo, insieme al sospetto che fosse stato ucciso. Il suo erede, Ondoria III, non era adeguato al trono, e lasciò il governo di Ivalice alla regina. Senza il comando di Denamda IV, le armate di Ivalice non furono in grado di imperdire al successore di Vaori VI, il principe Lennard, di sconfiggere le truppe di stanza in Zelmona e di invadere Ivalice. Nonostante gli eroici sforzi degli ordini, Ivalice fallì nel respingere l'invasione del principe Lennard di Zeltennia. I governanti di Ivalice iniziarono la ricerca di un'alternativa pacifica. Alla fine, entrambi gli stati capirono che prolungare la guerra sarebbe stato esiziale per entrambi, e fu firmato un patto che permise ad essi di rientrare nei confini originari. Una pace equanime, ma una sconfitta per Ivalice. L'economia di Ivalice era sull'orlo della catastrofe, sia per pagare i danni di guerra ai nemici, sia per ripagare i prestiti contratti con gli stati vicini per finanziare la guerra. I soldati ritornati dal fronte si ritrovarono senza paga, e interi ordini cavallereschi furono sommariamente congedati dal servizio. L'enorme massa dei disoccupati fece poco per lenire la sfiducia del popolo verso la corona e la nobiltà.

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