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Il Tempio degli Antichi è una località presente nella serie di Final Fantasy VII.

Si tratta di un'antica struttura costruita dal popolo dei Cetra circa duemila anni prima degli eventi di Final Fantasy VII, allo scopo di custodire la pericolosa materia nera. L'accesso all'edificio è possibile solo attraverso una sfera chiamata chiave litica, e l'interno è costituito da stanze in cui le leggi fisiche non valgono nulla, popolate da creature mostruose e dalla volontà persistente dei custodi Cetra.
Il termine "tempio degli Antichi" è considerato scorretto, non solo per il vero scopo della struttura, ma anche perché i Cetra non avevano divinità a cui dedicare templi, avendo una cultura basata sulla comunione spirituale con il pianeta stesso.

Il tempio degli Antichi è una località molto importante nell'originale Final Fantasy VII e nel secondo episodio del progetto Remake, Final Fantasy VII Rebirth: i protagonisti si recano qui per recuperare la materia nera prima di Sephiroth, senza rendersi conto di essere andati esattamente dove lui voleva.

Storia[]

Orphan (crisi)Pericolo Spoiler: Seguono dettagli su trama e/o finale. (Salta sezione)

Le origini del tempio[]

Dopo che il popolo dei Cetra ebbe affrontato e sconfitto il flagello venuto dai cieli, che sarebbe stato in seguito conosciuto come Jenova, una nuova minaccia ne decretò la fine definitiva: i figli dell'uomo, con i quali avevano convissuto da tempo immemore, si erano rivoltati contro di loro, per influsso del flagello stesso, e dopo una sanguinosa guerra i Cetra furono decimati e costretti a migrare lontano dal loro territorio.
Durante le loro migrazioni, i Cetra incontrarono un altro popolo venuto dal cielo, i Gui, che come il flagello non potevano unirsi al flusso vitale ed erano bloccati in un limbo tra la vita e la morte. I Cetra tentarono di alleviare le loro sofferenze, ma la loro situazione andava al di là delle loro capacità, e presto li abbandonarono per migrare altrove. Adirati, i Gui rubarono una potente materia e vi riversarono tutte le loro emozioni negative, tingendola del nero più profondo: la materia nera così creata avrebbe avuto il potere di distruggere l'intero pianeta, richiamando una gigantesca meteora dallo spazio.
Un gruppo di Cetra si accorse di cosa avevano fatto i Gui, e rubò la materia nera prima che avessero la possibilità di usarla. Per impedire che qualcun altro potesse impadronirsi di quell'infausta sfera, i Cetra raggiunsero una fitta foresta e, attraverso un incantesimo, imprigionarono la materia nera in una struttura extradimensionale, dove ogni legge naturale era distorta. I Cetra riversarono il proprio potere nel labirinto, e ne programmarono i meccanismi interni perché chiunque vi si addentrasse per trovare la materia nera trovasse solo la morte. L'edificio fu sigillato con una chiave litica, che fu portata lontano, e con il tempo fu conosciuto dai profani che ne ignoravano il reale scopo come il tempio degli Antichi.

Secoli dopo la scomparsa dei Cetra, il tempio degli Antichi e la sua locazione erano caduti lentamente nel mito. La chiave litica passò di proprietario in proprietario fino a finire nelle mani di un fabbricante di armi della regione di Gongaga, ultima dimora dei suoi creatori, e l'uomo la vendette successivamente a un dipendente della compagnia elettrica Shinra di nome Dyo. L'uomo, un collezionista di reperti antichi, espose la sfera nella sala più importante di un museo che aveva recentemente aperto, e quando la struttura chiuse per mancanza di visitatori, Dyo la tenne con sé insieme agli altri artefatti che aveva collezionato. L'avrebbe in seguito esposta nel suo nuovo progetto, il parco divertimenti che avrebbe chiamato Gold Saucer.

Continuità originale[]

Nell'anno 0007, il presidente Rufus della Shinra manifestò interesse verso il tempio degli Antichi, convinto che fosse la leggendaria terra promessa di cui parlavano le leggende tramandate dai Cetra. Inseguendo quello che sembrava essere il leggendario SOLDIER Sephiroth, che era diretto verso il tempio, Rufus cercò di convincere il pilota Cid Highwind a cedergli il suo aereo Tiny Bronco, nella speranza di usarlo per scovare più velocemente la posizione della struttura, ma la risposta del pilota fu negativa e il velivolo fu rubato dal gruppo guidato da Cloud Strife, a cui Cid finì per unirsi.
Cid rivelò al gruppo le intenzioni di Rufus, e Cloud decise di recuperare la chiave litica e precedere Sephiroth per sventare qualunque piano avesse. Quando scoprirono dove si trovava la sfera e convinsero Dyo a cedergliela, accadde l'imprevisto: il gatto robot Cait Sith, che viaggiava con loro, li tradì e consegnò la chiave litica ai Turks della Shinra. Il robottino, dietro il quale si nascondeva il dirigente Shinra Reeve, propose di accompagnare ugualmente il gruppo al tempio, ricattandoli dicendo di aver preso in ostaggio Marlene, la figlia di Barret.

Seguendo gli uomini dal mantello nero fino all'ingresso del tempio, i Turks Tseng ed Elena entrarono in perlustrazione e si soffermarono a studiare uno dei murali esterni, dove scoprirono a cosa serviva davvero la struttura e perché Sephiroth la cercasse tanto. Tseng congedò Elena per rimanere a esaminare l'area un altro po' per accertarsi che fosse sicura, ma poco dopo il SOLDIER leggendario si manifestò nella stanza e infilzò il Turk con la sua spada, lasciandolo mezzo morto. Il gruppo di Cloud arrivò poco più tardi, e Aerith, l'ultima Cetra rimasta in vita, sentì la voce degli spiriti dei Cetra che avevano rinunciato a tornare al pianeta per proteggere la materia nera. Quando il gruppo si avvicinò, uno dei mantelli neri, con il numero 9 tatuato sul corpo, uscì dal tempio e cadde a terra, morto, e più avanti il gruppo trovò Tseng, ancora vivo ma gravemente ferito. Il Turk informò Aerith che Sephiroth si trovava all'interno, e le consegnò la chiave litica per permettere al gruppo di proseguire, insieme alle sue scuse.
Aerith, Cloud e il resto del gruppo esplorarono i bizzarri corridoi del labirinto, guidati dagli spiriti dei Cetra che avevano costruito la struttura e sentivano la presenza e le buone intenzioni della loro ultima discendente. Una volta raggiunta la sala più profonda, trovarono un grande murale che illustrava il vero scopo del tempio degli Antichi e la pericolosa della materia al suo interno. Sephiroth apparve davanti a loro, rivelando di voler usare la materia nera per invocare la meteora: il suo intento era causare al pianeta una ferita tale da far emergere il flusso vitale in superficie, dove avrebbe potuto assimilarlo per diventare un dio. Sephiroth scomparve così come era apparso, ma Cloud, che era stato infuso anni prima con le cellule di Jenova, cadde sotto il suo influsso e divenne più determinato a trovare la materia.

Il gruppo trovò infine l'altare nero, su cui si trovava un modello in miniatura del tempio che, una volta riconfigurato, avrebbe rivelato la materia nera. Cloud cercò di attivare il puzzle, ma Aerith rivelò che si trattava della trappola definitiva: ogni tassello del puzzle avrebbe rimpicciolito il tempio stesso fino a trasformarlo nella materia nera, e poiché era possibile risolvere l'enigma solo all'interno, chiunque ci avesse provato avrebbe trovato la morte. Sapendo ciò, i membri del gruppo pensarono di lasciare la materia dov'era, ma Cloud disse che Sephiroth avrebbe potuto usare i mantelli neri per recuperarla, perciò era necessario che la prendessero in qualche modo. Cait Sith si offrì di risolvere il puzzle per loro, così da farsi perdonare per il suo tradimento: era un robot, perciò avrebbe potuto essere facilmente ricostruito. Come ultimo saluto, Cait Sith lesse il futuro di Aerith su sua richiesta, e disse sorridendo che lei e Cloud erano fatti l'uno per l'altra.
Grazie al sacrificio di Cait Sith, il gruppo uscì incolume dal tempio, che si ripiegò su se stesso alle loro spalle fino a collassare e trasformarsi nella tanto agognata materia nera. Cloud e Aerith si precipitarono in fondo al cratere lasciato dalla struttura, dove la preziosa sfera si era materializzata, ma quando il ragazzo la prese in mano, Sephiroth apparve davanti a lui e cercò di spingerlo a consegnargliela: Cloud cercò di resistergli, ma le cellule di Jenova rispondevano alla chiamata, e senza che nessuno potesse far nulla la materia nera fu finalmente nelle mani di Sephiroth. Ormai fuori controllo, Cloud attaccò Aerith in preda a un raptus, ma l'irreparabile fu sventato dall'arrivo di un secondo Cait Sith, che insieme agli altri membri del gruppo fermò il ragazzo e lo mise fuori combattimento.
Mentre era svenuto, Cloud vide in sogno Aerith, che gli diceva di voler andare verso l'antica città degli Antichi per fermare Sephiroth una volta per tutte, e lo intimava assolutamente di non seguirla. Quando il giovane si svegliò, la ragazza era già partita.

Continuità remake[]

Il gruppo di Cloud venne a conoscenza della materia nera e del tempio degli Antichi da Gui Nattak, il leader della tribù dei Gui, che chiese loro di trovare la materia e riportargliela, in modo che potessero sfruttarne il potere per trovare finalmente la pace. Cait Sith sapeva qualcosa del tempio, ma non aveva dati a cui poteva accedere dall'ufficio di Reeve, perciò cercò di trovare un terminale esterno dove recuperare quei dati. Sfortunatamente, il terminale di Cosmo era stato convertito dall'anziano Bugenhagen in un generatore eolico, ma questi aveva comunque qualche informazione al riguardo: testi antichi parlavano di un edificio segreto costruito dai Cetra in tempi antichi, anche se non era sicuramente un tempio.
Il gruppo trovò un altro terminale utilizzabile nella regione di Nibel: anche se ottenervi accesso non fu facile, Cait Sith riuscì finalmente a trovare i dati di cui aveva bisogno. Oltre all'ubicazione del tempio, i fascicoli riservati menzionavano anche la chiave litica, che era stata vista l'ultima volta al vecchio museo di Dyo. Il gruppo raggiunse quindi il Gold Saucer per parlare con il proprietario, accettando di aiutarlo a risolvere un problema con Don Corneo in cambio della chiave, ma quando tutto sembrò andare per il meglio, Cait Sith tradì il gruppo e consegnò la sfera ai Turks. Furiosi, Cloud e i suoi compagni abbandonarono il robottino e seguirono i Turks fino al tempio degli Antichi da soli.

Rufus fu informato della posizione del tempio, e mobilitò tutti i Turks e un gran numero di truppe speciali e SOLDIER per scovarlo ed esplorarlo. Accompagnato dal professor Hojo, il presidente della Shinra assistette meravigliato alla comparsa del tempio quando Tseng ed Elena usarono la chiave litica per aprirne l'accesso, e liberò un gran numero di mantelli neri per guidare i soldati attraverso la struttura: Rufus assaporava già la vittoria, ma Hojo gli disse che il luogo in cui si trovavano non era la terra promessa, bensì il teatro di qualcosa di ancora sconosciuto, che solo i mantelli neri potevano capire.
Il gruppo di Cloud arrivò poco più tardi, e Aerith sentì la forza del flusso vitale che la accoglieva: comunicando con il pianeta, la ragazza capì che il tempio degli Antichi non era la terra promessa, ma aveva comunque un importante valore per i suoi antenati. Nel tempio, il gruppo si divise in due: mentre Aerith entrava in comunione con il flusso vitale e lo manipolava per trovare una via verso l'interno, Cloud proseguiva guidato dal richiamo di Sephiroth, che lo stava rendendo sempre più ossessivo e violento. I due gruppi si riunirono dopo uno scontro con i Turks, ma Tseng riuscì ad andare avanti per primo e raggiunse una grande sala il cui pavimento sembrava un orologio. Quando il gruppo lo raggiunse, il Turk fu infilzato a tradimento da Sephiroth, manifestatosi attraverso uno dei mantelli neri, ma Tseng ebbe comunque l'ultima parola quando gli sparò alle spalle. Tseng guardò Aerith e capì che il tempio non era ciò che la Shinra stava cercando, e la ragazza lo esortò a richiamare gli altri Turks e andarsene finché era in tempo.
All'interno della sala, tutti i membri del gruppo tranne Cloud furono invitati dal tempio a sottoporsi a un test: ciascuno di loro fu costretto a rivivere l'evento più traumatico della propria vita, che aveva sempre a che fare in qualche modo con la Shinra. Cloud non dovette sostenere alcuna prova, poiché i suoi ricordi traumatici erano soppressi dall'influsso di Jenova e da un sentimento di negazione, e ciò permise a Sephiroth di manifestarsi attraverso i suoi ricordi più recenti e provocare la sua rabbia. Dopo che tutti ebbero ritrovato la loro determinazione e una ragione per continuare a combattere, le porte verso la zona più interna del tempio si aprirono.

Proseguendo lungo i corridoi, il gruppo scoprì la storia della caduta dei Cetra e della costruzione del tempio attraverso visioni trasmesse dal flusso vitale, fino a raggiungere una grande sala con un murale che raffigurava la meteora invocata dalla materia nera. Sephiroth apparve davanti a loro e rivelò il suo piano, unire tutte le linee temporali che scorrevano libere dalle catene del destino e creare un mondo perfetto ed eterno. Aerith e gli spiriti degli Antichi parlarono con una singola voce, dicendo a Sephiroth che nulla, nemmeno lui, sarebbe durato in eterno, ma Sephiroth era certo di avere ragione, e scatenò contro di loro un ultimo ostacolo, il custode diabolico.
Sconfitta la bestia, Cloud distrusse l'ultima porta verso l'altare nero, dove la materia nera era esposta in bella vista. Sempre più sotto l'influsso di Sephiroth, il ragazzo prese la sfera, ma questo attivò immediatamente il sistema di autodistruzione del tempio: Aerith rivelò che la materia non era nemmeno quella originale, ma solo una trappola lasciata dai Cetra per ingannare chiunque avesse voluto impossessarsene. Il gruppo cercò di fermare il meccanismo rimettendo la falsa materia al suo posto, ma il processo era irreversibile. Fortunatamente, Cait Sith arrivò di corsa per aiutare quelli che aveva imparato a considerare degli amici, e approfittando del fatto di essere solo un robot mantenne bloccato il meccanismo per un tempo sufficiente a consentire agli altri di scappare. Aiutati dal loro amico Vincent, che aveva soccorso anche i Turks, Cloud e gli altri uscirono dalla struttura per il rotto della cuffia. Cait Sith fu infine schiacciato dall'altare nero, e il tempio degli Antichi si ripiegò su se stesso, riprendendo la sua vera forma e scomparendo nelle profondità del gigantesco cratere lasciato dalle fondamenta.

Aerith e gli altri furono dispiaciuti di aver perso Cait Sith, ma per fortuna un nuovo modello era già stato dispiegato proprio per questa eventualità, e poterono quindi ringraziarlo e riaccoglierlo nel gruppo a braccia aperte. Nel frattempo, Cloud aveva recuperato la falsa materia nera, e immediatamente apparve di nuovo Sephiroth, che rivelò che la sfera era la chiave per risvegliare il potere dell'originale, imprigionato tra molteplici dimensioni: levandola al cielo, il SOLDIER evocò i Numen, i custodi del destino che aveva sottomesso al proprio volere, e insieme a loro un gigantesco agglomerato di materia corrotta, che ricoprì tutta l'area. L'elicottero di Rufus fu investito dall'ondata di energia emanata dalla materia, e su suggerimento di Hojo il presidente decise di tornare a Midgar: ormai la battaglia era persa in ogni caso.
Sephiroth manifestò davanti a sé la materia nera e ordinò a Cloud di consegnargliela, ma Aerith gliela tolse di mano e cercò di fuggire. Attraverso Cloud e i Numen, Sephiroth costrinse Aerith in un vicolo cieco, e la ragazza non ebbe altra scelta che assecondare il destino e ridare la materia a Cloud. Il ragazzo consegnò la sfera a Sephiroth, e quest'ultimo cercò di spingerlo ad attaccare Aerith, ma Cloud riuscì a resistere e Sephiroth cercò di ucciderli entrambi gettandoli nel vuoto del cratere dove una volta si trovava il tempio. Entrambi riuscirono a sopravvivere, e Aerith si svegliò per prima, avvertendo Cloud in sogno di non seguirla mentre lei si dirigeva alla capitale dimenticata.

Gli spoiler finiscono qui.

Località[]

Il tempio degli Antichi è una di due località del mondo di Final Fantasy VII che hanno cambiato completamente posizione tra il gioco originale e Final Fantasy VII Rebirth: nel primo è situato in una regione chiamata Woodlands Area, un'isola boscosa situata a sud della regione di Junon, mentre nel secondo è stato spostato nella foresta nordica, situata a sud della foresta dormiente e della capitale dimenticata. Inoltre, nel gioco originale, il tempio è sempre visibile in mezzo alla foresta, mentre nel remake prende forma quando la chiave litica è inserita su un piedistallo speciale.

Anche l'aspetto del tempio varia tra le versioni. L'originale appare simile a una piramide a gradoni, in particolare alle ziggurat dell'epoca babilonese o a quelle costruite dai Maya come il tempio di Kukulkan, mentre quello apparso nel remake non si rifà a una civiltà specifica ma ha le caratteristiche dei templi scolpiti nella roccia, con una base molto grande e alta e una struttura piramidale molto elaborata sulla parte superiore. Questa seconda versione ha inoltre un aspetto incompleto sulla parte sinistra della facciata, ed è circondato da passerelle che formano un quadrato ruotato di 90 gradi. In entrambi i casi, l'edificio è circondato da un alto muro di pietra di forma quadrata, è collegato alla foresta da un robusto ponte di legno e vi si accede tramite una lunga scalinata.

L'interno del tempio è uno spazio che non rispetta la geometria euclidea, tradendo la natura extra-dimensionale dell'edificio. Mentre l'ingresso e i primi sotterranei hanno una forma plausibile, oltrepassata una certa soglia si raggiunge un'area che dall'esterno risulta impossibile da contenere: nel gioco originale, appare come un grande insieme di piani, porte e scale che non seguono continuità o prospettiva, mentre nel remake è una serie di corridoi e piattaforme che fluttuano in uno spazio infinito, con il flusso vitale che scorre libero e impetuoso tra di esse. Nel remake, le piattaforme possono essere riconnesse tra loro a formare una struttura di forma coerente, ma solo una persona con sangue Cetra è in grado di farlo, manipolando il flusso vitale.
Entrambe le versioni del tempio hanno una sala interna dall'aspetto di un grande orologio, con dodici corridoi che si diramano a raggiera. Anche l'area finale è pressoché identica tra le due versioni, rappresentata da un lungo e spazioso corridoio, sulle cui pareti sono scolpiti murali che parlano della storia degli Antichi e della materia nera.

L'interno è inoltre costellato di trappole ed enigmi di varia natura, ed è popolato da creature mostruose che in natura sono estinte da millenni: secondo le descrizioni del bestiario di Final Fantasy VII Rebirth, questi mostri sono stati salvati dall'estinzione dai Cetra, e proteggono il tempio sotto la guida degli spiriti all'interno.

Gameplay[]

Final Fantasy VII[]

FFVII Tempio degli Antichi 1
Articolo principale: Temple of the Ancients

Il Temple of the Ancients è una località importante nel primo atto dell'avventura. È situato nella Woodlands Area, ed è reso accessibile dopo che il giocatore ha ottenuto il Tiny Bronco e visitato il Gold Saucer per la seconda volta: nella prima sala interna, il giocatore incontrerà Tseng, che consegnerà al gruppo la Keystone necessaria per procedere ai piani inferiori.
Il tempio sparisce dalla mappa quando gli eventi al suo interno si concludono, lasciando solo un enorme cratere, ma contrariamente ad altre location può essere ancora visitato, anche se la sola area accessibile saranno le prime due schermate. Inoltre, Aeris è obbligatoriamente parte della squadra per tutta l'esplorazione, e la lascerà per sempre quando questa volgerà al termine.

Il Temple of the Ancients è un dungeon complesso, pieno di enigmi e puzzle da risolvere, in particolare il famigerato enigma dell'orologio. È inoltre popolato da mostri molto pericolosi, inclusi due potenti boss: il Red Dragon e il Demons Gate. La sconfitta del primo boss permette inoltre di ottenere la materia di invocazione di Bahamut.

Final Fantasy VII Rebirth[]

FFVIIR2 Tempio degli Antichi
Articolo principale: Tempio degli Antichi (VII Rebirth)

Il tempio degli Antichi è il penultimo livello e l'ultimo vero dungeon del gioco. È visitato durante il capitolo 13, intitolato appropriatamente "Il tempio degli Antichi", ed è situato all'estremo nord della mappa, nella foresta nordica: l'area è considerata un punto di non ritorno, in quanto attraccare qui con il Tiny Bronco impedisce di ripartire e rende il resto della mappa inaccessibile fino alla fine dell'avventura.
Durante l'esplorazione del tempio, il giocatore assisterà a numerose rivelazioni importanti, e un'intera sezione del livello permetterà di controllare Aerith e usare i suoi poteri Cetra per manipolare il flusso vitale dei nemici sconfitti. A causa degli eventi del capitolo precedente, Cait Sith sarà assente dal gruppo per tutta la durata dell'esplorazione, riunendovisi solo alla sua conclusione.

Questa versione del tempio degli Antichi è un livello estremamente lungo, ma contemporaneamente meno complesso e più lineare della sua controparte originale. Dopo una sezione iniziale piuttosto semplice che si conclude con lo scontro con il drago rosso, si accede a una vasta area in cui è necessario alterare la gravità per proseguire; dopo ciò, il gruppo si dividerà in due squadre, una guidata da Cloud e una da Aerith, che si alterneranno in momenti prestabiliti e affronteranno ciascuna una coppia di Turks prima di riunirsi. Sconfitti i boss, il gruppo raggiungerà la sala dell'orologio, dove ciascun personaggio dovrà rivivere un momento traumatico della propria vita, e successivamente si potrà proseguire lungo la sezione finale, dove sarà affrontato il custode diabolico.
All'interno di questo livello appaiono principalmente mostri bizzarri, ma i corridoi delle prime due sezioni sono anche perlustrati dalle truppe Shinra che affiancano i Turks. Qui è inoltre possibile ottenere le armi finali di tutti i personaggi, con l'eccezione di Cait Sith.

Musica[]

Il tema musicale del tempio degli Antichi in Final Fantasy VII è intitolato "Forested Temple". Si tratta di un componimento in tonalità minore dal ritmo sostenuto, che dà al dungeon un'aura misteriosa.
Un remix del tema è stato usato come musica dei labirinti per Cloud e Tifa in Dissidia 012 Final Fantasy.

In Final Fantasy VII Rebirth, il tempio dispone invece di tre temi principali, con rispettive varianti riprodotte durante le battaglie: "Temple of the Ancients", basato sul tema originale; "Listen to the Cries of the Planet", che riprende parte dei temi "Seven Seconds till the End" e "Those Chosen by the Planet"; "Labyrinth of the Lifestream", che include parti del tema originale e anche del tema principale di Final Fantasy VII.
Nella sala a forma di orologio è riprodotto un brano che incorpora i temi di Aerith e dei Turks durante il dialogo tra la ragazza e Tseng. Durante le prove dei personaggi sono riprodotti remix tristi dei loro temi personali, in particolare "Adventure's End", dedicato ad Aerith. Dopo la distruzione del tempio è infine udibile "Revival of the Black Materia".

Dietro le quinte[]

Nei dati di gioco della versione giapponese di Final Fantasy VII sono presenti diversi dialoghi scartati che avrebbero dovuto essere visti nel tempio degli Antichi: una volta che il giocatore avesse raccolto la materia di Bahamut, Sephiroth avrebbe spiegato ai protagonisti la natura delle invocazioni, quali esseri di grande creati dal pianeta e sigillati nella materia. Nel gioco finito, l'esistenza delle invocazioni non è mai spiegata.

In Final Fantasy VII, gli spiriti dei Cetra che il giocatore può incontrare hanno l'aspetto di uomini di bassa statura coperti da un mantello viola, con un cappello a punta giallo, una lunga barba e un bastone per camminare: questo non è il loro vero aspetto, ma quello che la loro volontà può manifestare; inoltre, non sono dotati di parola, anche se lo spirito da cui si possono fare acquisti ha delle battute di dialogo associate che però non sono mai riprodotte. In Final Fantasy VII Rebirth, al contrario, gli spiriti non assumono una forma fisica, e parlano ad Aerith attraverso il flusso vitale.

Durante le parti in cui il giocatore controlla Aerith, la sua capacità di manipolare il flusso vitale dei nemici sconfitti sembra essere ispirata al rito del trapasso eseguito dagli invocatori di Final Fantasy X. Si tratta di una delle piccole allusioni al decimo titolo della serie Final Fantasy presenti nel progetto Remake, che strizza l'occhio all'idea che Final Fantasy VII e Final Fantasy X siano parte dello stesso universo.

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