Final Fantasy Wiki
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Mostro che apparve fra Bevelle e Zanarkand alla fine della Guerra delle Macchine. Da quel giorno iniziò un'era di caos e distruzione che impedì lo sviluppo della civiltà su Spira. Gli invocatori riuscivano a sconfiggere Sin con l'Invocazione Suprema, tuttavia Sin ritornava. Yuna ruppe questo circolo funesto: sconfisse Sin eliminandolo per sempre.
—Glossario di Shinra

Sin è l'antagonista principale di Final Fantasy X.

Si tratta di un gigantesco mostro simile a una balena, che vaga per il mondo di Spira portando distruzione ovunque passi e minacciando la popolazione. Il nome Sin gli è stato affibbiato dagli abitanti stessi, che lo interpretavano come l'incarnazione dei propri peccati: secondo il credo di Yevon, solo facendo ammenda e non indulgendo in comodità inutili, Sin potrà sparire per sempre.

Sin è rappresentato dalla lettera Z nella scrittura sacra di Yevon. Il simbolo appare frequentemente nel gioco, spesso e volentieri contrapposto al corrispettivo della lettera A, che rappresenta Yu Yevon. Insieme, i due simboli rappresentano l'inizio e la fine di tutte le cose, e celano il loro legame.

Storia[]

Orphan (crisi)Pericolo Spoiler: Seguono dettagli su trama e/o finale. (Salta sezione)

L'origine[]

Sin prese vita verso la fine della grande Guerra delle Macchine tra Bevelle e Zanarkand, con l'esercito di Bevelle che usava le macchine e Zanarkand che si affidava agli invocatori. La guerra stava per essere vinta da Bevelle, perciò un invocatore di Zanarkand, Yu Yevon, radunò tutti i sopravvissuti sulla cima del monte Gagazet, dove li trasformò in un gigantesco intercessore affinchè creassero una nuova Zanarkand con i loro sogni, dopodichè sacrificò il suo corpo mortale e indusse i lunioli a trasformarlo nel primo Sin.
Il piano di Yevon era proteggere questa nuova città, e per farlo doveva usare questa sua nuova forma per distruggere qualunque città fosse diventata troppo grande o troppo progredita a livello tecnologico da poterla vedere. Purtroppo, però, il processo di creazione di Sin fu troppo difficile da sostenere per Yu Yevon, e così ne perse completamente il controllo, trasformandosi in un mostro a tutti gli effetti, e distruggendo indiscriminatamente città e villaggi sul suo cammino, cominciando proprio con la vera Zanarkand.

Per permettere a Spira di riprendersi e dare al suo popolo una speranza di salvezza, la figlia di Yevon, Yunalesca, e suo marito Zaon usarono un rituale speciale per creare un'invocazione suprema, il cui potere sarebbe stato sufficiente a distruggere il mostro. Il piano fu quasi portato a compimento, ma prima che Zaon potesse sferrare il colpo di grazia, Yu Yevon riuscì a impossessarsi del suo spirito, spezzando il suo legame con Yunalesca e uccidendola nel processo, e attraverso il suo nuovo corpo iniziò ad ammassare lunioli per dare forma a un nuovo Sin. Il nuovo corpo era ancora troppo debole per riprendere a terrorizzare Spira, perciò la sua assenza diede inizio a un periodo di quiete che fu nominato Bonacciale.
Poiché Yunalesca era apparentemente la sola persona ad aver conservato le conoscenze necessarie a creare l'invocazione suprema, il suo spirito non lasciò il mondo mortale e divenne una non-trapassata. La donna si stabilì nelle rovine di Zanarkand, e mise a disposizione il suo potere per creare una nuova invocazione suprema qualora Sin tornasse. Durante il primo Bonacciale, gli abitanti di Spira ripararono ai danni causati da Sin, concentrandosi soprattutto su Bevelle, ma quando Sin ritornò a flagellare il continente, tutte le grandi città meccanizzate caddero al suo passaggio, ridotte a cumuli di rovine. Questo fu la base della credenza che l'umanità si fosse impigrita facendo troppo affidamento sulle macchine, e portò quindi al bando della maggioranza di esse nei secoli a venire.

Il ritorno di Sin convinse le autorità di Bevelle ad abbandonare qualunque piano per distruggerlo, poiché solo l'invocazione suprema di Yunalesca avrebbe potuto fermarlo. Questo portò alla formazione di una vera e propria religione dedicata al culto di Yevon, che vedeva Sin come la punizione divina per i peccati dell'uomo e il suo ritorno come la prova che l'umanità non era ancora redenta.
La sola speranza di redenzione era proprio l'invocazione suprema, che avrebbe distrutto Sin e avrebbe portato il tanto auspicato Bonacciale eterno. Ovviamente, Yunalesca e i leader del clero sapevano che questa speranza era fasulla, e che non esisteva realmente un modo per distruggere Sin definitivamente, ma era comunque una soluzione migliore che lasciare che il popolo di Spira soccombesse alla propria disperazione.

I grandi invocatori[]

Seicento anni dopo la prima comparsa di Sin, un invocatore di nome Gandof riuscì finalmente a raggiungere le rovine di Zanarkand e sottoporsi al rituale per l'invocazione suprema. Lo scontro tra il suo Eone e Sin ebbe luogo in una grande pianura a sud di Zanarkand, e fu tanto cruento da devastare gran parte del territorio. Con il sacrificio di Gandof, Sin fu sconfitto e il secondo Bonacciale ebbe inizio, e la piana dove ebbe luogo lo scontro fu battezzata "piana della bonaccia". Gandof fu insignito del titolo postumo di "Grande invocatore", e il suo eroico atto permise al clero di Yevon di affermarsi ulteriormente: era stato infatti dimostrato che Sin poteva essere sconfitto, e ciò aumentò la speranza del popolo di Spira.
Sfortunatamente, il Bonacciale di Gandof durò poco e, nel giro di qualche anno, Sin si rigenerò completamente usando l'Eone supremo come nuovo nucleo, per poi riapparire più potente che mai, pronto a seminare ancora distruzione. Il popolo non ebbe però altra scelta che abbracciare la fede di Yevon, nella speranza dell'arrivo di un nuovo invocatore capace di debellare la minaccia. Con il tempo, il culto di Yevon prese pian piano il controllo di tutta Spira e impose i suoi precetti alla popolazione come unica via verso la redenzione.

Nei quattrocento anni successivi, altri invocatori tentarono di sconfiggere Sin, ma solamente due riuscirono nell'impresa: il giocatore di blitzball Ohalland e la miliziana Yocun, poi riconosciuti dal clero come Grandi invocatori. Entrambi i loro Bonacciali ebbero breve durata, ma contribuirono ad alimentare le speranze del popolo: Sin sembrava indebolirsi progressivamente ogni volta che rinasceva, perciò l'ora della redenzione del popolo doveva essere vicina.
Tutti gli invocatori che arrivavano al cospetto di Yunalesca erano mossi dalla speranza di riuscire a debellare per sempre la minaccia di Sin, e non fu diverso per colui che sarebbe stato l'ultimo a sottoporsi al rituale, un rinnegato di nome Braska. Sfortunatamente, anche questo quarto eroico sacrificio non diede gli effetti sperati, portando solo a un altro, brevissimo Bonacciale. Qualcosa, però, era cambiato.

Sin era solito girovagare per le zone che circondavano la Zanarkand dei sogni, in cerca di eventuali minacce, e durante uno di questi passaggi raccolse un ospite inatteso: era Jecht, un giocatore di blitzball di Zanarkand, andato in mare per allenarsi. Il blitzer, entrando a contatto con Sin, fu catapultato su Spira, dove divenne guardiano di Braska. L'intercessore dell'Eone supremo di Braska fu proprio Jecht, che divenne così la sesta incarnazione di Sin. La volontà di Jecht era tanto forte che riuscì, per i dieci anni successivi, a tenere a freno la furia di Sin, minimizzando i suoi attacchi: le uniche zone a cui si avvicinava spesso erano i templi di Yevon disseminati per Spira, dove rimaneva per diverso tempo senza fare nulla.
Grazie a Sin, Jecht fu in grado di condurre il secondo guardiano di Braska, Auron, alla sua Zanarkand, dove questi si occupò di osservare il giovane figlio del blitzer, Tidus. Dieci anni dopo il Bonacciale, Jecht usò Sin per attaccare direttamente Zanarkand, permettendo ad Auron di portare anche Tidus su Spira.

La furia di Sin[]

Sin, attraverso numerosi attacchi, cercò di guidare Tidus verso la verità. Lo portò prima a Besaid, dove la figlia di Braska, Yuna, stava completando il suo addestramento per diventare invocatrice. In seguito, per mostrare al proprio figlio che razza di mostro era diventato, Jecht guidò Sin verso l'isola Kilika, distruggendo la città portuale e mietendo decine di vittime. Il terzo incontro tra Sin e Tidus ebbe luogo nella via Djose, dove la milizia e il popolo Albhed, contraddicendo le leggi di Yevon, cercavano di eliminare il mostro con delle macchine da guerra. Sin si mostrò in tutta la sua forza, vaporizzando l'intero esercito in un istante. Tidus, che aveva scoperto che dietro quelle scaglie si celava suo padre, tentò di seguirlo in mare, ma fu riportato a riva dalla corrente.
In seguito, ogni incontro con Sin portò Tidus a scoprire sempre più segreti riguardo gli invocatori e il clero di Yevon, e il giovane riuscì a riconoscere il padre in quell'enorme mostro quando il gruppo si ritrovò inavvertitamente sopra di esso sotto il lago di Macalania: Sin era fermo e non sembrava avere intenzioni ostili, perché stava ascoltando l'inno intercessore proveniente dal tempio vicino, una canzone che Tidus e Jecht amavano.

La verità più grande su Sin fu rivelata a Tidus e Yuna proprio da Yunalesca, quando finalmente il gruppo arrivò a Zanarkand: l'invocatrice rivelò la natura eterna di Sin, e il fatto che l'invocazione suprema era solo una speranza vana per impedire al popolo di Spira di andare verso la distruzione. Yuna rifiutò di continuare questa assurda tradizione e, assieme ai suoi guardiani, sconfisse Yunalesca. Quando il gruppo uscì dal duomo di Zanarkand, Sin apparve davanti a loro, quasi per ringraziarli di aver liberato Spira dalle bugie di Yevon.
Cercando un modo alternativo per sconfiggere Sin, se mai ce ne fossero stati, Tidus decise di rivolgersi agli intercessori stessi. Assieme a loro, il ragazzo concluse che l'unico modo per fermare il mostro sarebbe stato distruggere lo spirito di Yu Yevon all'interno. Il gruppo usò quindi un'aeronave per raggiungere Sin in cielo, e fece in modo che tutto il popolo di Spira cantasse l'inno intercessore per permettere a Jecht di frenare il mostro. Sfortunatamente, Jecht stava lentamente perdendo il controllo di Sin, e lo dimostrò evocando un gigantesco attacco gravitazionale tanto forte da terraformare una parte di Spira. Alla fine, però, l'aeronave riuscì ad avvicinare Sin e a recidergli le braccia con i suoi laser, mentre il gruppo ne approfittò per salire sul suo immenso dorso e colpire uno dei suoi nuclei scoperti. Sin cadde rovinosamente sulla città di Bevelle, ma la battaglia non era ancora finita.

La fine[]

Liberatosi di un pezzo della sua corazza, Sin si appollaiò sulla cima del palazzo più alto della città, spiegò due paia di grandi ali e si preparò a lanciare un altro attacco gravitazionale. L'aeronave riuscì a fermarlo con un veloce contrattacco, e Sin si bloccò sui cieli con l'immensa bocca spalancata. Il vascello entrò quindi all'interno e il gruppo di Tidus e Yuna si preparò a lanciare l'offensiva finale. Una volta all'interno, avvertirono una presenza fin troppo familiare: il loro arcinemico Seymour Guado, il cui obiettivo era controllare Sin dall'interno, era riuscito ad entrare prima di loro. Attraversato un enorme mare avvolto nella nebbia, il gruppo si ritrovò faccia a faccia con Seymour che, trasformandosi in Seymour Omega, li attaccò. Dopo una lunga battaglia, Seymour fu finalmente sconfitto, e Yuna potè eseguire il rito del trapasso su di lui, donandogli la pace eterna.

Il gruppo esplorò l'interno di Sin fino a raggiungere il suo cuore, in una dimensione a cavallo tra sogno e realtà, dove finalmente si trovarono faccia a faccia con Jecht. Il blitzer disse che ormai il suo controllo su Sin stava venendo meno, e che durante lo scontro che sarebbe seguito non si sarebbe trattenuto. Trasformatosi nella sua forma di Eone supremo, Jecht attaccò il gruppo, ma fu sconfitto. Con la distruzione dell'Eone, Yu Yevon uscì allo scoperto, ma non era ancora abbastanza indebolito per poter essere sconfitto definitivamente: Yuna dovette sacrificare a malincuore tutti i suoi Eoni, così che Yu Yevon non potesse più impossessarsi di essi e forgiare un nuovo Sin. Alla fine, Yu Yevon rimase completamente indifeso e vulnerabile, e fu finalmente distrutto.
Yuna eseguì dunque il rito del Trapasso, donando la pace a tutte le anime presenti e, davanti agli occhi estasiati del popolo di Spira, Sin si dissolse in una nube di lunioli assieme agli Eoni e alla Zanarkand dei sogni, portando finalmente il periodo che tutta Spira profondamente agognava: il Bonacciale eterno.

Final Fantasy X -Will-[]

Tre anni dopo la scomparsa di Sin, un evento misterioso gettò una nuova ombra su Spira: le anime di persone scomparse erano state inspiegabilmente richiamate dall'Oltremondo. Quando Yuna fu informata del fatto, iniziò a temere il peggio e partì all'istante verso Bevelle. Il suo timore era fondato: Sin riapparve davanti ai presenti, ponendo fine al Bonacciale eterno. Capendo che, se Sin era risorto, qualcuno doveva averlo richiamato dall'Oltremondo, Yuna tenne nuovamente un discorso davanti alla folla, assicurando che avrebbe di nuovo sconfitto Sin.

Gli spoiler finiscono qui.

Profilo[]

Aspetto fisico[]

Sin è una gigantesca bestia dall'aspetto grottesco, difficilmente riconducibile a qualcosa di realmente esistente. La parte anteriore è costituita da un muso allungato con numerosi occhi sulla punta e una larghissima bocca, sormontato da una grande cresta le cui estremità sono quasi sempre la prima cosa che affiora quando appare dal mare. In mezzo alla cresta si trovano residui delle rovine di Zanarkand. Attaccate alla "testa" sono due lunghe braccia, irte di enormi artigli lungo tutta la parte inferiore. Il corpo prosegue poi assottigliandosi e diventando di forma cilindrica, finchè da esso non si snodano quattro lunghe pinne, e termina infine con una lunga coda a spirale dalla punta coperta di pelo rosso. Durante le battute finali del gioco, Sin esibisce anche quattro enormi ali bianche e rosa.

Abilità[]

Come la maggioranza delle creature che abitano Spira, il corpo di Sin è costituito da lunioli, ma si distingue dai comuni mostri per alcune caratteristiche uniche: al contrario di qualunque altro mostro, i lunioli di Sin non si disperdono quando è danneggiato, ma si riuniscono lentamente a lui, cosa che lo rende praticamente impossibile da distruggere con metodi convenzionali. Questo è reso possibile dalla presenza di Yu Yevon, che esercita un potente controllo sulla gravità per attirare a sé i lunioli e comprimerli.
Il corpo di Sin è coperto da scaglie, che possono anche staccarsi e agire in modo semi-indipendente: queste scaglie possono avere le forme più disparate, sono in grado di difendersi dagli attacchi e possono anche fondersi tra loro per supportarsi. Quando una scaglia si stacca dal corpo, Sin è solito tornare a riprenderla, specialmente quando deve rigenerarsi, perché i lunioli già condensati di cui le scaglie sono composte permettono una rigenerazione più rapida rispetto a quelli puri.

Il controllo sulla gravità di Yu Yevon si estende anche all'esterno di Sin: grazie ad esso la creatura è in grado di volare e creare campi gravitazionali tanto forti da respingere e distruggere qualunque cosa. Il suo attacco più potente è chiamato Teragravità, un colpo gravitazionale capace di terraformare il territorio attorno a lui, i cui effetti possono essere visti persino dallo spazio. Anche se è protetto da una corazza, il suo corpo è in realtà piuttosto molle, ma può modificare a piacimento la propria densità per rendersi impervio a qualunque tipo di danno.
Proprio per effetto della gravità, Sin è anche molto più leggero di quanto sembri, e la sua densità relativa a un essere umano è tanto bassa che in alcuni casi è possibile passare attraverso il suo corpo senza subire danni. Chi entra in contatto con Sin tende ad avere emicranie e allucinazioni: gli abitanti di Spira chiamano questo fenomeno "tossine di Sin", ma in realtà è semplicemente un effetto dell'alta concentrazione di lunioli.

Poiché Sin è stato creato tramite un rituale di invocazione, la sua esistenza è in un limbo tra il mondo reale e quello dei sogni, e lo rende simile a un Eone in perpetuo stato di invocazione. Questa capacità di manifestarsi contemporaneamente tra sogno e realtà lo rende anche un ponte tra Spira e la Zanarkand dei sogni: Sin può spostarsi liberamente tra una dimensione e l'altra, e se un abitante di Zanarkand entra in contatto con lui, diventa reale a Spira come se fosse stato invocato da qualcuno, in modo del tutto identico a un Eone.

Gameplay[]

Battaglia[]

Articolo principale: Sin (pinna), Braccio sx di Sin, Braccio dx di Sin, Sin (nucleo) e Sin (testa)

Sin è affrontato come boss diverse volte durante la storia: la prima battaglia ha luogo sulla nave Liki contro una delle sue pinne, che non farà altra mossa se non lanciare scaglie verso il party e cambiare la rotta della nave.
La seconda battaglia ha luogo nei cieli di Bevelle, ed è divisa in diversi scontri contro varie parti di Sin; l'ultima in particolare, quella contro la testa, è molto difficile in quanto il boss possiede una barra Turbo che, se completamente piena, causerà Game Over istantaneo.

Scaglie di Sin[]

Diverse scaglie di Sin appaiono come nemici nel corso dell'avventura.

  • Trito di scaglia: scaglia semplice, di piccole dimensioni, ne esistono due varietà.
  • Scaglia Emuzu: una scaglia simile a un anemone di mare, affrontata a Zanarkand da Tidus e Auron.
  • Scaglia Ekyu: una scaglia simile a una grande medusa, affrontata in mare da Tidus e Wakka.
  • Scaglia Guno: una scaglia protetta da una robusta corazza, affrontata fuori dal tempio di Kilika.
  • Scaglia Ghy: una scaglia composta da tre scaglie più piccole, affrontata nella via micorocciosa.
  • Scaglia Gunai: una scaglia simile a Guno, affrontata direttamente sul dorso di Sin.

Dentro Sin[]

Articolo principale: Dentro Sin

Dopo aver sconfitto la testa di Sin, l'aeronave entrerà nella sua immensa bocca, e l'interno del mostro fungerà da livello finale del gioco. In questo bizzarro dungeon, diviso in diverse aree, il giocatore potrà trovare diversi mostri molto potenti, che potranno essere catturati e mandati allo zoolab, oltre a diverse armi e oggetti utili. All'interno di Sin saranno inoltre affrontati diversi boss, tra cui una vecchia conoscenza e il boss finale del gioco.

Altre comparse[]

Final Fantasy Airborne Brigade[]

Sin è apparso come boss in questo social game nel periodo tra gennaio e febbraio del 2013. La fine del sogno era apparsa inoltre come area.

Final Fantasy Record Keeper[]

Le braccia e la testa di Sin appaiono come boss durante alcuni eventi speciali del gioco.

Mobius Final Fantasy[]

Un essere che quasi portò tutta Spira alla rovina.

Sin è apparso in questo gioco come carta abilità, con il nome "Sin: FFX". Si trattava di una rarissima carta suprema, che permetteva a Wol di usare Giga-Graviton, che sferra cinque colpi di elemento Oscurità su tutti i nemici, uniti a un effetto speciale che permetteva di causare danni critici ignorando qualsiasi resistenza a meno che l'elemento non fosse assorbito. Infliggeva inoltre più danni se usata tramite una classe di tipo Mago.

Etimologia[]

Sin inglese significa "peccato", termine che si riferisce nello specifico al commettere un atto che va contro un credo religioso, e che risulta essere molto in tema con il gioco. Sin era anche il nome di una divinità semitica, conosciuta in Mesopotamia come Nanna, che rappresentava la luna.

Curiosità[]

  • Sin sembra essere ispirato alla versione biblica del Leviatano, descritta nel Libro di Giobbe come un mostro marino che porta distruzione sugli ingiusti.
  • Sin potrebbe anche essere ispirato a Moby-Dick, la balena bianca presente nell'omonimo libro di Herman Melville. Moby-Dick simboleggia numerose cose ed è visto in numerosi modi all'interno della storia: un dio potente e imperscrutabile, l'incarnazione della follia, il male assoluto o un potere che limita e controlla la razza umana. Molti di questi temi possono essere associati a Sin.
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