Gabranth: Perché rinunci a ciò di cui devi avere più cura? | |
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- Il gemello di Edgar, che ha rinunciato al trono in cambio della libertà...
Sabin René Figaro è uno dei protagonisti e personaggi giocabili di Final Fantasy VI. Il suo nome giapponese è Mash, diminutivo di Mashias.
Giovane principe di Figaro e fratello gemello minore di Edgar, ha rinunciato al trono dopo la morte prematura del re suo padre, scegliendo invece una vita libera e priva di vincoli. Debole e fragile da bambino, nel suo esilio autoimposto ha cercato la pace interiore nelle arti marziali, prendendo la via del monaco sotto la guida del maestro Duncan Harcourt, ma un incontro fortuito lo spinge a ricongiungersi con suo fratello e allearsi con la Resistenza nella lotta contro l'Impero di Gestahl.
Sabin non è uno dei personaggi centrali dell'avventura, ma ha numerosi momenti dedicati che esplorano le sue relazioni con gli altri personaggi. Famoso per le particolari meccaniche delle sue abilità, e per l'esecuzione di alcune di esse, è apparso occasionalmente insieme ad altri personaggi del suo gioco d'origine in vari titoli spin-off.
Storia[]
L'infanzia a corte e la scelta[]
Nato a Figaro, Sabin era uno dei due figli del re. Nel corso della sua infanzia e adolescenza, era piccolo e di costituzione fragile, ma era ricordato come un ragazzo di buon cuore che si preoccupava sempre per la sua famiglia. Quando Sabin aveva diciassette anni, suo padre fu avvelenato dall'Impero Gestahliano, e ben presto si cominciò a parlare di chi dei due principi sarebbe asceso al trono al suo posto, il che lo lasciò confuso. Quando il padre morì, Sabin era in lacrime e scoprì che in punto di morte aveva lasciato il regno di Figaro ad entrambi. Tuttavia, era furioso da come la corte stava affrontando il tutto, notando che non c'era un lutto e tutti ignoravano il fatto che era stato l'Impero ad avvelenarlo, pensando solo a chi sarebbe dovuto essere il nuovo re, ed era così desideroso di andarsene. Neanche Edgar voleva diventare re, ma sapendo che uno di loro doveva restare, decise di risolvere la questione con il lancio di una moneta ricevuta dal padre: se usciva testa, avrebbe vinto Sabin, e se usciva croce, avrebbe vinto Edgar. Uscì testa, così Sabin rinunciò al trono e lasciò il castello. A sua insaputa, però, Edgar aveva usato una moneta truccata con due testa, rinunciando alla sua libertà in cambio di quella del fratello e prendendosi il peso che nessuno dei due voleva.
Il Maestro Duncan e la Resistenza[]
Anche quando lasciò il castello, Sabin non si allontanò molto. Non voleva lasciare il fratello col peso di fare tutto da solo ed era preoccupato dopo aver scoperto che si stava fingendo alleato dell'Impero, e decise di sottoporsi a un'allenamento intensivo in modo da avere la forza di aiutarlo quando lo avrebbe incontrato. Ciò lo spinse a diventare l'allievo del maestro di arti marziali Duncan Harcourt e a unirsi all'esercito ribelle Resistenza, tenendo d'occhio la situazione e sperando che il regno di Figaro non diventasse uno stato fantoccio e trasferendosi nella cabina del suo mentore a poca distanza da Figaro Sud. Passarono dieci anni da allora, e Sabin, che aveva perfezionato le tecniche di arti marziali Jujitsu, diventò un giovane adulto forte e muscoloso. Tuttavia, Vargas, il figlio di Duncan, cominciò a rimanere indietro nelle lezioni, con delusione del padre, e cominciò a pensare che avrebbe lasciato in eredità il dojo a Sabin e non a lui. Un giorno, questa gelosia lo spinse ad attaccare selvaggiamente suo padre, quasi uccidendolo, e quando Sabin trovò il suo maestro apparentemente morto, lo inseguì sul monte Kolts. Quel giorno, Edgar, che era un membro della Resistenza assieme al cacciatore di tesori Locke Cole e a Terra Branford, una ragazza che aveva ospitato al suo castello il giorno prima, scoprì la cabina di Duncan, e insieme andarono a cercare Sabin. Vargas tese loro un imboscata e cercò di ucciderli, ma Sabin intervenne, e quando il suo compagno di studi non volle sentire ragioni, lo sconfisse, ricongiungendosi col fratello dopo dieci anni. Assieme a Locke, portarono Terra al covo della Resistenza per conoscere il loro leader, Banon, che le chiese di unirsi alla Resistenza. Dopo che Terra accettò, tuttavia, un soldato della Resistenza gravemente ferito avvertì tutti che Figaro Sud era caduta all'Impero, che stava arrivando, e mentre Locke andò là in una missione di spionaggio, Terra, Edgar, Sabin e Banon presero una zattera sul fiume Lethe per raggiungere Narshe, ma vennero attaccati dal polpo Ultros, che cercò di attaccare Terra afferrandola per la gamba con un tentacolo dopo aver finto la sconfitta. Furioso per il colpo basso, Sabin si tuffò in acqua per attaccarlo con un Jujitsu, ma venne scaraventato via e finì in balia della corrente, venendo separato dagli altri.
Il massacro di Doma e il ritorno a Narshe[]
Sabin si risvegliò dall'altra parte del fiume, nel continente orientale, dove dopo un'esperienza con un vecchio fuori di testa, incontrò il mercenario Shadow, che lo condusse a sud per andare al castello di Doma, un regno alleato con la Resistenza sotto attacco dall'Impero. Giunsero ad un accampamento imperiale dove origliarono dei soldati e Leo Cristophe, un generale dell'Impero, discutere con il disumano Kefka Palazzo, che aveva in piano di avvelenare l'intero regno. Scandalizzato dalla sua crudeltà disumana, Sabin cercò di fermare Kefka con l'aiuto di Shadow, ma non riuscì a impedirgli di avvelenare il fiume che scorreva per il castello. Come risultato, tutti coloro che erano nel castello morirono avvelenati ad eccezione del samurai Cyan Garamonde, che aveva perso moglie, figlio e re. Lo aiutarono a combattere contro i soldati imperiali e scapparono verso la foresta, dove si imbatterono per errore nel Treno fantasma, il cui compito era portare all'aldilà le anime dei morti, spingendoli a cercare un modo per fermare il treno e scendere. Il treno cercò di attaccarli, ma i tre ebbero la meglio in una battaglia intensa in cui Sabin sollevò e buttò giù l'intero treno. Quando il treno si fermò, Cyan cadde in depressione dopo non essere riuscito a dire addio agli spiriti di sua moglie Elayne e di suo figlio Owain, e Shadow se ne andò. Rimasti da soli, Sabin e Cyan scesero lungo le cascate di Baren e persero i sensi, risvegliandosi vicino al villaggio di Mobliz e incontrando Gau un ragazzino orfano che viveva nel Veldt, un'immensa pianura abitata da mostri, che li condusse in una caverna sul monte Crescente per portarli da un casco da immersione che aveva trovato. Con esso, si tuffarono nella corrente nota come la via del Serpente e raggiunsero Nikeah a nuoto per poi raggiungere Narshe, dove fecero la conoscenza di Celes Chère, un'ex generalessa ribellatasi all'Impero, e insieme sconfissero Kefka, che stava cercando di mettere le mani sull'Esper della città.
In ricordo del passato[]
Dopo che Terra era volata via a causa dell'interazione con l'Esper, Sabin e gli altri andarono a cercarla, e dato che il castello di Figaro poteva andare sotto la sabbia per raggiungere il deserto vicino a Kohlingen e Jidoor, si recarono lì. Quella notte, però, i due fratelli rimasero svegli, riflettendo sugli eventi che li avevano separati, e Edgar era stupito su quanto il gemello fosse cambiato a distanza di 10 anni. Trovarono l'amica a Zozo sotto le cure di Ramuh, ma dovevano recarsi a Vector, la capitale imperiale, per aiutarla a comprendere i suoi poteri, e con i porti chiusi, avevano bisogno di un'aeronave. Celes si esibì così all'Opera per attirare Setzer Gabbiani, uno scommettitore vagabondo che possedeva un'aeronave, la Blackjack, e arrivò anche al punto da prendere in prestito la moneta di Edgar. In quel momento, Sabin si rese conto che nel lancio della moneta dieci anni prima, Edgar aveva usato una moneta truccata. Continuò ad aiutare suo fratello e i suoi amici, e dopo che Terra aveva evocato gli Esper come piano di Banon per cercare di sconfiggere l'Impero, Vector venne distrutta, e l'Imperatore Gestahl propose una tregua durante una cena.
L'inganno[]
Sospettosi di Gestahl, Edgar, Sabin, Cyan e Gau decisero di rimanere indietro a investigare mentre Terra, Celes, Leo e Shadow andarono all'Isola Crescente per raggiungere il villaggio di Thamasa, e i loro sospetti si rivelarono fondati quando Kefka non era più rinchiuso in cella, dato che Edgar aveva flirtato con una serva per ricevere informazioni. Andarono così a Thamasa per avvertire gli altri, ma era troppo tardi: Kefka aveva già ucciso Leo e gli Esper e sollevato il Continente Fluttuante. Lo seguirono, ma Sabin e i suoi alleati, vecchi e nuovi, non riuscirono a impedire che distruggesse il mondo stravolgendo l'equilibrio della Triade della Discordia.
La lotta continua[]
Passò un anno. A differenza di altri suoi compagni che si erano arresi, Sabin rimase speranzoso e ottimista, continuando a combattere mentre cercava il fratello e i suoi amici. Quando andò nella città di Tzen, Kefka attaccò con la Luce del Giudizio, distruggendo una magione nella quale rimase intrappolato un bambino, e in quell'occasione, si ricongiunge con Celes, che stava cercando anche lei gli altri. Dato che il palazzo stava per crollare, Sabin dovette trattenere il suo peso, rischiando la vita per farlo. Celes riuscì a portare in salvo il bambino, e Sabin, tra le risate, affermò che non sarebbe bastata l'Apocalisse a ucciderlo, e si unì a lei. Si recarono a Nikeah per cercare Edgar, che usando lo pseudonimo di Gerad, finse di non riconoscerli e si spacciò per il capo di una banda di ladri per cercare il castello di Figaro, rimasto intrappolato sotto la sabbia. Celes e Sabin lo seguirono e riuscirono ad entrare nel castello, scoprendo che dei tentacoli stavano bloccando il motore, e solo allora Edgar si rivelò. Dopo aver ritrovato Setzer e ottenuto una nuova aeronave, la Falcon, trovarono tutti i loro amici scomparsi, e nelle vicinanze di un bosco a poca distanza da Narshe, Sabin trovò la cabina del Maestro Duncan, scoprendo che era ancora vivo. Scoprire che il suo mentore era sopravvissuto dopo averlo creduto morto per un anno fece piangere Sabin di gioia, e durante l'addestramento con lui imparò la tecnica di Jujitsu suprema, l'Assalto Fantasma. Il gruppo visitò anche la casa del vecchio che l'artista marziale aveva incontrato dopo essere finito presso Doma l'anno prima, ipotizzando che fosse il padre di Gau. Dopo averlo portato a Jidoor per dargli lezioni di galateo e averlo vestito per l'occasione, portarono così Gau a incontrare suo padre, ma saltò fuori che l'anziano lo aveva abbandonato alla nascita dopo che la moglie era morta quando lo diede alla luce, credendolo un mostro e gettandolo nel Veldt. Infuriato da questo trattamento disumano, Sabin fece per picchiarlo, ma Gau lo fermò, riconoscendo il padre e non provando rancore nei suoi confronti, essendo solo lieto che sia ancora vivo. La Resistenza scalò la Torre di Kefka, e dopo una lotta intensa, uccisero Kefka stesso, facendo crollare la torre. Durante la fuga, Edgar venne quasi schiacciato da una trave d'acciaio, ma Sabin gli salvò la vita, rivelando di aver lasciato il castello e di essersi allenato per proteggerlo e aiutarlo al suo ritorno.
Profilo[]
Aspetto fisico[]
Sabin assomiglia solo marginalmente a suo fratello Edgar: come lui, ha profondi occhi blu e i capelli biondi legati a codino, ma li porta più corti e sparati sul davanti, ha lineamenti più squadrati ed è molto più grosso e muscoloso. In alcuni artwork è rappresentato con un'ombra di barba, ma nelle sprite di gioco è sempre rasato a causa delle limitazioni grafiche che avrebbero reso difficile rappresentare una barba corta.
Il suo vestiario consiste in una classica tenuta da monaco, comprensiva di pantaloni larghi di colore giallo, stivaletti a punta gialli e verdi, una fusciacca viola in vita, fasce da polso di vari colori e, occasionalmente, una pettorina nera o blu scura. Nelle sprite di gioco, il suo design segue la medesima base, ma i pantaloni sono di colore bianco e la cintura è verde smeraldo, ai piedi porta semplici stivali di pelle marrone e le fasce da polso sono blu.
Personalità[]
Sabin è una testa calda dal carattere impaziente e diretto, che preferisce l'azione alle parole e l'assalto diretto alla strategia. Questo comportamento lo porta spesso ad agire senza pensare e mettersi nei guai, come quando rimane separato dal resto del gruppo dopo aver cercato di attaccare Ultros nell'acqua. Avendo vissuto dieci anni come un eremita, e avendo già di base scarse attitudini sociali, può risultare spesso insensibile o sconsiderato, e alcuni personaggi del gioco finiscono per avere incomprensioni con lui quando si incontrano la prima volta. A dispetto di ciò, sebbene Edgar sia chiaramente il cervello tra i due, Sabin è tutt'altro che stupido, e nelle giuste situazioni può trovare soluzioni brillanti ai problemi. Inoltre, nonostante il suo aspetto da duro, è molto più sensibile ed emotivo rispetto a suo fratello.
Sabin ha un forte senso morale, dà molto valore alla famiglia ed è sempre leale verso i suoi amici. Il motivo per cui ha lasciato il regno è perché non approvava il modo in cui la morte di suo padre è stata trattata dai nobili, apparentemente più preoccupati della successione, ma al tempo stesso non si è mai allontanato troppo dalla sua casa, e ha passato gli ultimi dieci anni nella casa del suo maestro, ai piedi delle montagne vicine. Anche quando reincontra Edgar, nonostante non lo vedesse da dieci anni, sente subito di potersi fidare di lui, e il fratello dimostra sempre di poter ripagare questa fiducia. Sabin mantiene un carattere ottimista dopo l'Apocalisse, cercando i suoi amici senza mai gettare la spugna come fecero alcuni di loro, come Setzer o Strago
Durante la storia, Sabin instaura un rapporto particolare con Gau, il giovane incontrato nel Veldt: detesta i suoi modi selvaggi e le sue buffonate, in particolare quando lo chiama "Messer", ma con il tempo si affeziona molto a lui, al punto che quando lo riporta a suo padre, e quest'ultimo rifiuta di riconoscere il figlio, deve essere trattenuto dal prenderlo a pugni. Sabin è anche molto legato al suo mentore Duncan, tanto da piangere apertamente di felicità quando lo ritrova ancora vivo.
Gameplay[]
- Articolo principale: Sabin René Figaro/Gameplay
Sabin si unisce al gruppo durante lo scontro con Vargas sul monte Kolts, e ne diventa un membro quasi fisso per tutta la parte di gioco ambientata nel mondo in equilibrio, per poi diventare il primo personaggio che è possibile recuperare nel mondo in rovina, sebbene non obbligatorio. Visitando alcune località con lui in squadra si può assistere a varie scene che esplorano il suo carattere.
Sabin ha le caratteristiche di un monaco, possiede alti valori di PV e statistiche fisiche, combatte usando gli artigli e si protegge con armature leggere e scudi piccoli. La sua categoria di abilità è chiamata Jujitsu, e funziona con meccaniche molto particolari: per usare una tecnica Jujitsu non è sufficiente selezionarla dal menù, ma è necessario anche premere una combinazione di tasti che, se sbagliata, fa perdere il turno a Sabin. Le combinazioni di tasti sono visualizzabili solo dal menù principale nella maggior parte delle versioni, ma nella defunta edizione per smartphone e Steam e nell'edizione Pixel Remaster, esse sono visibili a schermo al momento della selezione.
Dietro le quinte[]
Sabin e Edgar sono stati creati dalla graphic designer Kaori Tanaka, e solo in seguito il loro design è stato finalizzato da Yoshitaka Amano. Tanaka aveva scritto anche il doujinshi Figaro no Kekkon: Tales from Desert, che illustrava un'ipotetica backstory dei due fratelli, ma lei stessa ha confermato che non è canonico alla storia del gioco.
Alcuni aspetti del carattere di Sabin sono stati approfonditi da Tanaka anche in varie interviste: Sabin è il fratello minore dei due gemelli, ha paura degli scoiattoli in seguito a un incidente in cui era stato morso da uno di questi animali all'età di tre anni, e ha formato una sorta di rapporto famigliare con Gau, che come lui manca di una figura paterna, e Cyan, che ha da poco perso suo figlio. I due personaggi sono anche le sole due persone a cui Sabin ha rivelato il suo secondo nome, René, che normalmente è noto solo a Edgar e pochi altri.
Nelle prime stesure del gioco, era stata presa in considerazione la possibilità che Sabin morisse permanentemente se il giocatore avesse esaurito il tempo nella casa pericolante a Tzen nel mondo in rovina, e che tornando e dormendo nella locanda dopo aver reclutato Edgar, questi avrebbe passato la notte a cercarlo senza successo. La sequenza è stata rimossa per non rendere il mondo in rovina più angosciante di quanto già non fosse, e nel gioco finale l'unico personaggio che può morire permanentemente è Shadow.
Curiosità[]
- Benché molti dei personaggi di Final Fantasy VI abbiano subito alterazioni ai loro nomi dal giapponese all'inglese per una ragione o per l'altra, Sabin ha la caratteristica di essere l'unico personaggio il cui nome internazionale non assomiglia in alcun modo all'originale giapponese.
- Alcune delle abilità Jujitsu di Sabin, in particolare nelle combinazioni di tasti loro associate, sono riferimenti a popolari tecniche di famosi giochi di combattimento. L'esempio più evidente è Cannone d'aura, la cui combinazione di tasti è identica a quella del celeberrimo Hadoken di Street Fighter.
- Sabin è ricordato anche per l'esecuzione della tecnica Jujitsu Meteostrike, con cui effettua una presa sul bersaglio e lo ribalta su se stesso. La tecnica è famosa soprattutto perché ha effetto anche su diversi boss, incluso il treno fantasma: l'evento è stato immortalato per la prima volta in un video di YouTube che lo dichiara "il miglior momento di Final Fantasy VI", e da allora ha acquisito un valore memetico tra i fan.
- Benché si affermi nel gioco che Sabin fosse debole e magrolino quando era più giovane, la scena flashback di quando se ne va dal castello, ambientata dieci anni prima degli eventi del gioco, usa la stessa sprite dall'aspetto grosso e muscoloso della sua versione presente.