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FFVII Overworld Red XIII
Come è facile intuire dal suo nome, Red XIII è una bestia dal pelo fulvo. Tuttavia, la sua aria feroce nasconde un’intelligenza più acuta di molti esseri umani. Le sue zanne e i suoi artigli affilati lo rendono un temibile avversario negli scontri corpo a corpo ma, a parte questo, non si sa molto sul suo conto. Red XIII potrebbe anche non essere il suo vero nome. Un vero enigma.
—Descrizione

Red XIII è uno dei personaggi giocabili di Final Fantasy VII. Il suo vero nome, rivelato quando si raggiunge il suo luogo d'origine, è Nanaki.

Simile a un leone o a un cane, Red XIII è un giovane guerriero di una tribù di Cosmo Canyon, catturato dalla compagnia elettrica Shinra per essere usato come cavia da laboratorio dal professor Hojo. Sebbene appaia con l'aspetto di un animale, appartiene a una specie dotata di intelligenza superiore, e sa parlare perfettamente la lingua degli uomini. Salvato dal gruppo di protagonisti guidato da Cloud nel laboratorio del quartier generale Shinra, si allea con loro per poter tornare a casa. Una volta scoperta la vera storia dietro la caduta della sua tribù, Red XIII rimane assieme al gruppo per adempiere al suo compito di guerriero e proteggere il Pianeta.

Red XIII ha un ruolo importante anche durante altri titoli della compilation di Final Fantasy VII, in particolare il film sequel Final Fantasy VII: Advent Children e lo spin-off Before Crisis -Final Fantasy VII-, ma le sue apparizioni sono molto ridotte rispetto ad altri personaggi a causa della difficoltà dei programmatori a realizzare animazioni e textures. Ciò non gli ha comunque impedito di apparire in altri titoli spin-off con grafica 2D, come personaggio ospite.

Profilo

Aspetto fisico

Red XIII è un animale quadrupede dal folto pelo rosso scuro, con una sottile criniera marrone che gli arriva in parte sulla schiena e una lunga coda a zolfanello che pare non spegnersi mai. Ha fieri occhi felini color ocra rossa, anche se il destro è marchiato da una cicatrice che gli rende impossibile aprirlo. Trattandosi di un animale, non indossa vestiti, ma solo alcuni ornamenti tribali come orecchini di piume, una collana e bracciali d'oro sulle zampe. Sulle zampe e sui fianchi, Red XIII presenta anche dei tatuaggi, tra cui il numero romano "XIII" da cui deriva il suo nome. Nella scena finale di Final Fantasy VII, e per estensione nella sequenza d'apertura di Advent Children, appare più vecchio, con il pelo più lungo che va ingrigendosi, e presenta otto piume ornamentali attorno al collo, in contrasto alle sole due che aveva originariamente.

Finora, non è mai stato rivelato cosa Red XIII sia in realtà. Si sa che la sua specie vive molto più a lungo degli umani, che i suoi genitori sono morti e che lui è uno degli ultimi esemplari della sua specie. Alcune sue caratteristiche fisiche, come la lunga coda e gli artigli retrattili, ricordano molto una pantera: il Turk Reno lo paragona a un leone la prima volta che lo incontra, e in alcune scene di Final Fantasy VII e Advent Children lo si sente ruggire come tale. Tuttavia, il modo in cui si muove, il fatto che ululi e la relazione che ha con la luna fanno pensare piuttosto a una specie di cane: nel gioco principale, una bambina di Costa del Sol lo descrive espressamente come un cane, e durante una battaglia in Advent Children emette un secco guaito canino quando è sbattuto a terra da un attacco.

Personalità

Red XIII ha la particolarità di essere il personaggio del cast giocabile di Final Fantasy VII meno presente nella compilation, per cui può essere difficile afferrare il suo carattere. La cosa certa è che possiede un grande senso dell'onore e del coraggio, soprattutto riguardo a suo padre, che ha creduto per molto tempo un codardo che ha tradito la propria tribù. È educato, curioso e attento, e ha una leggera avversione per gli esseri umani derivata dal trattamento ricevuto dalla Shinra, giacché dice di non apprezzare "le cose su due gambe". Red XIII è molto intelligente, come dimostra la sua capacità di parlare fluentemente con un registro molto formale e, essendo cresciuto a Cosmo Canyon, ha una vasta conoscenza del Pianeta. Se la situazione lo richiede, tuttavia, è perfettamente capace di agire come una belva feroce.

Il fatto che abbia l'intelligenza di un umano e l'aspetto di un animale è esplorato in alcune storie dedicate a lui, in cui è reso chiaro che si sente molto indeciso su come vivere la propria vita. Il rapporto che ha con i suoi amici, inoltre, non rispecchia come lo vede la maggior parte degli altri esseri umani, che spesso tendono a non considerarlo un loro pari proprio per il suo aspetto.

Storia

Orphan (crisi)Pericolo Spoiler: Seguono dettagli su trama e/o finale. (Salta sezione)

Nanaki era il figlio di un guerriero di Cosmo Canyon di nome Seto, e apparteneva a una tribù molto rispettata da uomini e bestie nella zona. Ad un certo punto della sua vita, il giovane fu strappato dalla sua casa e dalla sua famiglia da un terribile attacco dell'oscura tribù Gi: la madre morì tentando di proteggerlo, mentre il padre scomparve misteriosamente, cosa che portò Nanaki a considerarlo un codardo traditore. Rimasto orfano, Nanaki fu preso in custodia dal saggio Bugenhagen, finché non divenne abbastanza grande da poter tornare insieme a quel che rimaneva della sua tribù.

Cavia della Shinra

Nanaki visse una vita relativamente tranquilla per un lungo tempo assieme ai suoi simili, attorno a Cosmo Canyon. Il 10 ottobre 0006, fu scelto per partecipare a un particolare rituale tenuto ogni 50 anni per placare il Pianeta, ma il giovane si mostrò riluttante poiché non si considerava un vero guerriero. La situazione non migliorò quando una sua simile, Deneh, fu scelta per essere la sua compagna durante il rituale: essa iniziò a considerarlo un fifone a causa dei suoi dubbi.
Il rituale iniziò comunque, ma fu improvvisamente interrotto dall'arrivo di un gruppo di Turk, inviati dalla Shinra per cercare una nuova cavia per il professor Hojo. Sentendosi in pericolo, Nanaki li affrontò per difendere Deneh e il resto del suo popolo, ma fu sconfitto. I Turk, colpiti dal suo coraggio, concessero al giovane di completare il rituale assieme alla sua compagna, prima che questi si consegnasse spontaneamente a loro.

Condotto al quartier generale Shinra, Nanaki fu affidato a Hojo, che lo ribattezzò "Red XIII" per identificarlo meglio. Non si sa a quali esperimenti il giovane guerriero fu effettivamente sottoposto, ma il lungo tempo passato dentro una gabbia di vetro e il suo unico interlocutore che si riferiva a lui chiamandolo "esperimento" lo portarono a temere profondamente gli esseri umani, e a trattarli con estrema diffidenza.

Alleato di Cloud

Red XIII rimase nel laboratorio di Hojo per più di un anno, finché, nel dicembre 0007, la sua strada non si incrociò con quella di un gruppo di nemici della Shinra. Un giorno, i Turk consegnarono al professore una ragazza di nome Aerith, ultima esponente in vita dell'antico popolo dei Cetra: Hojo fu estasiato dal poter finalmente avere tra le mani il suo campione più prezioso e decise che avrebbe iniziato a studiarla subito. Nel tentativo di "preservare" la razza Cetra e la specie di Red XIII, il perverso scienziato mise i due esperimenti nella stessa capsula di contenimento, con il preciso intento di farli accoppiare e riprodurre per avere più cavie su cui lavorare.
Prima che potesse accadere l'irreparabile, ciò che rimaneva del gruppo terroristico di AVALANCHE irruppe sulla scena e liberò i due, dando a Red XIII la possibilità di attaccare Hojo. Il gruppo, guidato dall'ex SOLDIER Cloud Strife, si mostrò sorpreso dalla sua abilità di parlare, e Red XIII rivelò loro parte della sua storia, dicendo che il suo nome era solo l'appellativo datogli da Hojo e che loro avrebbero potuto chiamarlo come preferivano. Prima che le presentazioni potessero finire, Hojo scatenò un altro esperimento contro il gruppo, e Red li aiutò a sconfiggerlo. Quando l'abominio crollò, Red XIII mise subito in chiaro che non avrebbe fatto nulla ad Aerith, specie perché non amava particolarmente gli umani, ma nella capsula stava fingendo di voler assalire la ragazza per ingannare Hojo. Il gruppo colse quindi l'occasione per darsi alla fuga, e Red XIII li seguì nella speranza di allontanarsi il più possibile dalla Shinra. Sfortunatamente, la fuga fu fermata dai Turk, che li imprigionarono nell'area di detenzione del palazzo.

Più tardi, il gruppo fu liberato da un'entità misteriosa e, tornando al laboratorio, Red XIII notò che la capsula accanto a quella dove stava lui era stata aperta e il contenuto era stato rimosso: la capsula conteneva Jenova, una forma di vita che Hojo aveva studiato in precedenza. Seguendo la scia di sangue lasciata dal misterioso ladro, il gruppo arrivò nello studio del presidente Shinra, dove trovò il magnate morto sulla sua scrivania, impalato da una lunga katana. Prima che potessero chiedersi cosa fosse successo, l'arrivo del nuovo presidente della Shinra, Rufus, costrinse il gruppo alla fuga. Da quel momento, Red XIII rimase assieme al gruppo e lo accompagnò durante l'avventura.
Durante la sosta a Kalm, il canide ascoltò con interesse il racconto di Cloud in merito all'incidente di Nibelheim, e conobbe finalmente la leggenda di Sephiroth, un SOLDIER con cui Cloud diceva di aver servito e che sembrava essere legato alla morte del presidente Shinra. Red aiutò il gruppo ad infiltrarsi nella nave cargo nel porto di Junon, e arrivò anche a travestirsi da umano per non farsi notare dai marinai: fu un'esperienza che in futuro avrebbe cercato in ogni modo di dimenticare. Quando il gruppo arrivò infine a Costa del Sol, Red fu l'unico a non apprezzare l'idea di sostare nello stabilimento balneare della Shinra, non tanto per il fatto che anche Hojo fosse in vacanza lì in quel momento, quanto per il fatto che il sole cocente gli faceva seccare il naso. Red XIII restò quindi buono sotto un ombrellone finché il gruppo non ripartì.

Ritorno a Cosmo Canyon

Red XIII accompagnò il gruppo di Cloud attraverso mille peripezie, ma in nessuna occasione trovò una ragione per condividere con loro la sua storia, forse anche per il fatto che nessuno gliel'aveva mai chiesta. Le cose cambiarono quando il gruppo si trovò a sostare presso il suo luogo natale, Cosmo Canyon, a causa di un malfunzionamento nel motore del buggy che stavano usando per spostarsi.
Tornato a casa, Red si ricongiunse con il nonno adottivo Bugenhagen, che rivelò a Cloud e ai suoi compagni alcuni dettagli sul passato del loro ferino amico: scoprirono così che il suo vero nome era Nanaki, e che per gli standard della sua specie non era ancora un adulto nonostante i 48 anni di età. Red XIII non si mostrò molto contento quando il saggio menzionò suo padre Seto, poiché era ancora convinto che fosse solo un codardo traditore. Bugenhagen decise perciò di mostrargli qualcosa che aveva tenuto a lungo nascosto.

Il saggio guidò il gruppo in una caverna sigillata all'interno di Cosmo Canyon, che un tempo i Gi avevano attraversato per attaccare il popolo di Red XIII. La caverna era ancora infestata dagli spiriti dei Gi, incapaci di accettare la morte, ma alla fine di essa attendeva una sorpresa molto più grande: Red XIII vide il corpo pietrificato di suo padre Seto, che da solo aveva affrontato la tribù Gi a costo della sua vita. Mortificato per aver pensato male del proprio padre, Nanaki gli porse il suo profondo rispetto e, ispirato dal suo eroico sacrificio, promise di diventare un guerriero come lui: quando il corpo pietrificato di Seto versò una lacrima per il figlio, Nanaki lanciò un lungo ululato alla luna.
Rimasto solo con lui, Bugenhagen affidò a Red XIII il compito di proteggere il Pianeta, e gli disse che il miglior modo per fermare la Shinra e Sephiroth prima che trovassero la fantomatica Terra promessa era seguire Cloud e AVALANCHE. Red XIII decise dunque di raggiungere il gruppo prima che potessero lasciare Cosmo Canyon, e da quel momento rimase sempre al loro fianco per difendere il Pianeta.

Alla ricerca di Sephiroth

Dopo una serie di avventure, il gruppo scoprì che Sephiroth era alla ricerca di un oggetto chiamato materia nera, che si diceva fosse custodito all'interno del tempio degli Antichi. Intenzionati a trovare la misteriosa materia, Cloud e i suoi compagni andarono al Gold Saucer per parlare con Dio: avevano infatti scoperto che il ricco proprietario del parco di divertimenti era in possesso della pietrachiave in grado di aprire le porte del tempio.
Mentre sostavano nella locanda del parco per la notte, Red XIII ricordò che Dio aveva menzionato un uomo con un tatuaggio #1 sul proprio corpo, che durante la loro avventura avevano scoperto essere uno di numerosi cloni di Sephiroth. Pensando al tatuaggio XIII che gli aveva fatto Hojo, il canide si chiese se non fosse anche lui un clone di Sephiroth. Aerith, accarezzandolo, lo rassicurò e lo convinse a non preoccuparsi, aiutandolo ad andare avanti.

Il recupero della materia nera fu inutile, poiché Sephiroth prese il controllo della mente di Cloud e lo costrinse a consegnargli la preziosa sfera. Il gruppo decise dunque di accompagnare Aerith nella capitale dimenticata, un'antica città dei Cetra, per eseguire un rituale che avrebbe potuto fermare il potere della materia nera. Sfortunatamente, mentre il gruppo stava per raggiungere Aerith, Sephiroth apparve dal nulla e la uccise con un colpo di spada. Red XIII non potè fare altro che lanciare un grido di tristezza per la morte dell'amica, mentre Cloud deponeva il suo corpo esanime nell'acqua del lago vicino.
Dopo quell'evento, il gruppo fu ancora più determinato a fermare Sephiroth una volta per tutte, e riuscì infine a strappargli la materia nera sconfiggendo Jenova∙MORTE nel labirinto di turbini. Per evitare di cadere di nuovo sotto il controllo di Sephiroth, Cloud consegnò la materia a Red e ai suoi amici, mentre lui si addentrava nel cratere nord per cercare Sephiroth di persona.

Poco dopo, il gruppo si perse all'interno del labirinto di turbini, e Sephiroth colse l'occasione per ingannare anche loro e recuperare di nuovo la materia nera. Attraverso un'illusione di Tifa, amica di Cloud e loro compagna di viaggio, il SOLDIER guidò Red XIII e il resto del gruppo verso la parte più interna del labirinto, dove Cloud era arrivato assieme ai generali della Shinra. All'interno della sala, avvolta in un mare di mako cristallizzato, troneggiava il vero corpo di Sephiroth, imprigionato in uno stato di non-vita all'interno del cristallo.
Quello che Red XIII non sapeva era che Sephiroth aveva operato una terribile violenza psicologica su Cloud, facendolo dubitare di essere veramente un essere umano, e quando il gruppo consegnò al giovane SOLDIER la materia nera, questi la porse a Sephiroth stesso, liberandolo dalla sua prigione e rilasciando il potere della materia. Era iniziata l'invocazione di Meteor.

La liberazione di Sephiroth aveva messo in allarme i guardiani del Pianeta, le Weapon, e li aveva risvegliati dal loro sonno. Mentre Cloud veniva inghiottito dall'oscurità del cratere nord, il resto del gruppo fu catturato dalla Shinra e portato a Junon, dove riuscì a liberarsi poco dopo e a rubare l'aeronave Highwind mentre i militari della Shinra erano impegnati a rispondere all'attacco di una delle Weapon. Red XIII si riunì con i suoi alleati e l'aeronave partì alla ricerca dell'amico scomparso.

La caduta di Meteor

Dopo che Cloud fu portato in salvo, Red XIII e il gruppo furono contattati da Bugenhagen, che richiese la loro presenza nella capitale dimenticata: il saggio rivelò loro la vera natura del rituale che Aerith aveva fatto prima di morire, dicendo che si trattava dell'invocazione di Sancta, la sola magia in grado di fermare Meteor. Purtroppo, la presenza di Sephiroth all'interno del pianeta impediva a Sancta di entrare in azione, perciò sarebbe stato necessario raggiungerlo nelle profondità del cuore planetario e sconfiggerlo direttamente.
Qualche tempo dopo, Bugenhagen si ammalò. Red XIII si precipitò al suo capezzale dopo aver chiesto a Cloud di sostare a Cosmo Canyon. Bugenhagen chiese al suo nipote adottivo di continuare a difendere il Pianeta e di viaggiare ancora per scoprirne tutti i segreti e arrivare alla vera conoscenza. Dopo aver pronunciato le sue ultime parole, Bugenhagen esalò l'ultimo respiro.

Red XIII accompagnò Cloud e il resto del gruppo alla fine del viaggio nel cuore planetario, dove finalmente Sephiroth fu sconfitto. Assieme ai suoi amici, al sicuro nell'aeronave, il guerriero canino guardò Meteor mentre distruggeva la città di Midgar e veniva distrutta a sua volta dal potere di Sancta e del flusso vitale. Era la fine di gennaio del 0008.

Dopo la crisi

Dopo gli eventi della caduta di Meteor, Red XIII decise di lasciarsi il suo passato di "esperimento" alle spalle e riprese a farsi chiamare Nanaki. Seguendo le ultime volontà di Bugenhagen, iniziò a viaggiare per il mondo, occasionalmente facendo visita ai suoi amici, in particolare a Cid. Quando tornò nella periferia di Midgar, colse anche l'occasione per acquistare un telefonino per mantenere i contatti con i suoi amici, anche se aveva qualche problema a usarlo a causa della sua "fisicità". Durante i suoi viaggi, Nanaki faceva tesoro di tutto quello che imparava, e lo condivideva con chiunque incontrasse.
Eppure, più passava il tempo, più Nanaki sentiva un vuoto svilupparsi nel suo cuore: non sapendo che cosa fosse o da cosa fosse causato, Nanaki soprannominò il vuoto "Gilligan". Mentre continuava a viaggiare, Nanaki continuava a prendere coscienza del paradosso di essere un animale e comportarsi come un uomo. Si rese anche conto che, vivendo molto a lungo, avrebbe dovuto sostenere un gran numero di lutti e perdite tra i suoi amici umani, che non avrebbero mai potuto vivere quanto lui. Più pensava a tutto questo, più "Gilligan" cresceva e si faceva pesante.

Nanaki ritrovò la speranza grazie a un altro amico, Vincent Valentine, che forse più di tutti capiva la sua situazione. Il misterioso pistolero gli fece capire che "Gilligan" era proprio la paura di perdere i suoi amici e rimanere da solo, e gli confidò di essere anche lui in una situazione simile: Vincent, a causa degli esperimenti che Hojo aveva fatto su di lui, era diventato immortale, quindi avrebbe potuto accompagnarlo per tutto il corso della sua vita. I sue si accordarono quindi di incontrarsi una volta ogni anno nelle rovine di Midgar, dove Nanaki avrebbe raccontato storie sempre nuove dai suoi viaggi.

Nanaki viaggiò anche a Wutai, dove incontrò la sua amica Yuffie. La ragazza era stata accusata di essere la causa dell'arrivo di una misteriosa malattia chiamata "Male di Midgar" e, assieme al suo amico Yuri, era andata nella caverna della materia a sud del villaggio per trovare una cura. La grotta si riempì di flusso vitale contaminato e Yuri fu istantaneamente contagiato, ma fortunatamente Yuffie e Nanaki riuscirono a portarlo fuori prima che potesse peggiorare. Nanaki lasciò Wutai poco dopo, ma ritornò dopo qualche tempo dopo aver ottenuto informazioni sulla misteriosa malattia, ribattezzata geostigma, per poter aiutare Yuffie a trovare una cura per il suo popolo.

La seconda crisi

Due anni dopo la caduta di Meteor, un nuovo, misterioso nemico lanciò un attacco sulla città di Edge, nella periferia di Midgar: era Kadaj, una delle ombre di Sephiroth, che aveva invocato il potente Bahamut SIN e lo aveva scatenato contro l'inerme popolazione. Nanaki raggiunse la zona accompagnato dal piccolo Cait Sith, unendosi nuovamente ai suoi amici sul campo di battaglia.
Nanaki aiutò Cloud a sconfiggere la potente invocazione prolungando il lunghissimo salto del giovane assieme agli altri, assistette allo scontro tra Cloud e Sephiroth rinato, e testimoniò il ritorno del ragazzo e la scomparsa definitiva del geostigma.

500 anni dopo

Nei cinquecento anni successivi alla caduta di Meteor, Nanaki mise su famiglia, probabilmente con Deneh, e divenne padre di due cuccioli. Egli li portava con sé nei suoi viaggi, ed essi lo seguirono anche quando si recò alle rovine di Midgar, probabilmente per il suo incontro annuale con Vincent, l'unico amico rimasto in vita.

Gli spoiler finiscono qui.

Poteri e abilità

Red XIII è una creatura molto particolare. Le sue caratteristiche sono state leggermente alterate a seguito degli esperimenti operati da Hojo su di lui, ma non è mai stato specificato cosa sia effettivamente cambiato della sua fisiologia, poiché non è mai rivelato in alcun documento a che genere di esperimenti sia stato sottoposto. Inizialmente si pensava che, considerato il numero XIII tatuato sul suo fianco, fosse stato convertito in un altro clone di Sephiroth, ma è stato in seguito confermato che non è questo il caso. Un'altra ipotesi è che potesse trattarsi di un esperimento per creare un SOLDIER con caratteristiche animali. L'unico elemento che sembra essere effettivamente frutto degli esperimenti è la fiamma sulla punta della coda, che non aveva precedentemente.
Trattandosi di un quadrupede simile a un felino o un cane, Red XIII è dotato di una grande agilità ed è un ottimo corridore. Anche se gli manca un occhio, sembra non avere alcun impedimento alla vista. Sembra inoltre che la sua specie sia potenzialmente biocompatibile con gli esseri umani, considerato che Hojo voleva provare a farlo accoppiare con Aerith.

Poteri

  • Fisiologia ferina: Red XIII appartiene a una specie senziente che non ha un nome specifico, con caratteristiche fisiche simili a quelle dei leoni o dei lupi, e in quanto tale possiede tutte le caratteristiche naturali di questa specie.
    • Olfatto molto sviluppato
    • Udito molto sviluppato
    • Denti e artigli affilati
    • Intelligenza superiore: a dispetto delle fattezze animalesche, la specie di Red XIII è senziente e dotata di intelligenza pari o superiore a quella umana, che gli consente di parlare fluentemente la lingua umana e di ragionare senza affidarsi solo all'istinto.
    • Longevità: La specie di Red XIII vive molto più a lungo degli esseri umani, al punto che i suoi 48 anni di età lo rendono l'equivalente di un umano di 16 anni. Nella scena post-crediti del gioco, quando mette su famiglia, Red XIII ha 548 anni.
  • Forza sovrumana: probabilmente per effetto degli esperimenti operati da Hojo, Red XIII è dotato di un alto valore di forza fisica, che gli consente di spiccare balzi altissimi e danneggiare anche le creature più resistenti.
  • Resistenza sovrumana: sempre per probabile effetto degli esperimenti di Hojo, Red XIII ha un'alta resistenza fisica che gli consente di correre per grandi distanze senza stancarsi, oltre che tenere testa senza subire troppi danni a creature decine di volte più grandi di lui.
  • Limite: Red XIII è in grado di convertire la propria rabbia interiore e insicurezza in energia, che può usare per scatenare poderosi attacchi finali. Le tecniche limite di Red XIII prevedono l'utilizzo dell'energia spirituale e dell'energia della luna, e alcune di esse possono potenziare lo stesso Red XIII e i suoi alleati, oppure mandarlo in una furia cieca.
    • Iperzanna
    • Potere lunare
    • Zanna sanguinaria
    • Raggio stellare
    • Luna ululante
    • Rabbia della terra
    • Cosmo Memory

Abilità

  • Agilità felina: grazie alla sua struttura fisica, Red XIII è in grado di correre a gran velocità per lunghe distanze e compiere scatti ancora più rapidi. Questa caratteristica, unita alla sua grande forza e resistenza fisica, lo rende un temibile inseguitore, capace di compiere salti altissimi e acrobazie. Red XIII atterra sempre in piedi, come un felino.
  • Buonsenso: Red XIII, nonostante la sua giovane età, è molto colto e non parla mai a caso, rimanendo sempre serio e valutando le situazioni senza scomporsi. Secondo Bugenhagen, questo comportamento è dovuto al suo desiderio di diventare un guerriero in grado di proteggere la sua gente.
  • Basso profilo: Red XIII, quando si è travestito da soldato a bordo della nave cargo della Shinra, è riuscito incredibilmente a non farsi notare troppo nonostante il suo equilibrio precario e la lunga coda costantemente in mostra.

Debolezze

  • Insicurezza ed emotività: Red XIII, anche a causa del suo passato, ha un carattere molto poco sicuro di sè, che spesso lo porta a considerarsi inadatto per svolgere i propri doveri. Si mostra anche molto emotivo riguardo al proprio passato, e tende a perdere il controllo se vengono toccati argomenti per lui dolorosi, come la scomparsa del padre o la prigionia nel laboratorio di Hojo.

Equipaggiamento

  • Zanne e artigli: l'arma principale di Red XIII sono i pugnali naturali che la natura gli ha dato.
  • Fermaglio: Red XIII fa uso di particolari spille e fermagli per potenziare le sue capacità combattive. I fermagli possono essere accoppiati con la materia, cosa che gli conferisce la capacità di aggiungere effetti secondari ai suoi attacchi.
  • Materia
  • Fiocco
  • Telefonino: Dopo gli eventi del settimo capitolo, Red XIII decide di comprare un telefonino per rimanere in contatto con gli amici, sebbene gli risulti per ovvi motivi molto difficile da utilizzare.

Gameplay

Statistiche

Armi

Limite

Musica

"Red XIII's Theme" è il tema musicale dedicato a Red XIII, udito quando il personaggio si presenta al gruppo dopo lo scontro con Esemplare:H0512. Seguono la stessa melodia i brani "Cosmo Canyon" e "The Great Warrior", quest'ultimo udibile quando Red XIII vede per la prima volta suo padre Seto.

Altre comparse

Dissidia Final Fantasy

Red XIII fa un piccolo cameo come tutor per i manuali di gioco. Assieme a Yuffie, si occupa di spiegare le meccaniche del sistema Eureka.

Pictlogica Final Fantasy

PFF Red XIII

Red XIII appare come personaggio giocabile in questo spin-off per smartphone.

Final Fantasy Airborne Brigade

Red XIII è un alleato e un personaggio leggendario invocabile in questo social game.

Abilità:
  • Zanna sanguinaria
  • Potere lunare
  • Raggio stellare
  • Cosmo Memory
Abilità Leggenda:
  • Zanna sanguinaria
  • Potere lunare
  • Raggio stellare
  • Cosmo Memory

Final Fantasy All The Bravest

Questo guerriero canino è molto longevo, e gli piace sedersi, star fermo e riportare.
—Descrizione

Red XIII è uno dei numerosi personaggi che è possibile scaricare dal negozio di gioco. In battaglia usa l'abilità Zanna sanguinaria.

Curiosità

  • Benché Red XIII sia presente assieme agli altri personaggi sul retro della copertina di Dirge of Cerberus -Final Fantasy VII-, nel gioco effettivo non fa che un piccolo cameo nel filmato finale in CG, in cui è mostrato sonnecchiare accanto a Shelke sulla veranda del Settimo cielo.
  • Nel videogame picchiaduro Ehrgeiz: God Bless the Ring, compare un personaggio affrontabile come penultimo boss chiamato Django, che assomiglia vagamente a Red XIII, e il suo costume alternativo gli dà gli stessi colori, eccetto la coda in fiamme. La maggior parte dei suoi attacchi portano il nome di Nanaki o di Seto.
  • Red XIII è l'unico personaggio giocabile quadrupede in tutta la saga.
  • In quasi tutti gli artwork e nei filmati di gioco, Red XIII è sempre inquadrato di profilo o di tre quarti da sinistra, dal lato dell'occhio buono.
  • Il modo di parlare di Red XIII cambia dopo gli eventi di Cosmo Canyon, per riflettere il suo cambio di mentalità dopo aver scoperto la verità su suo padre. Ad esempio, se si trova in squadra quando Yuffie ruba le materie ai protagonisti, prima degli eventi di Cosmo Canyon dirà: "Avidità... Un perfetto esempio della natura umana". Dopo gli eventi di Cosmo Canyon, invece, nelle stesse circostanze dirà: "Ridammelo... Ridammi ciò che mi appartiene!".
  • Red XIII condivide il suo doppiatore americano con Cain Highwind di Final Fantasy IV e con Caius Ballad in Final Fantasy XIII-2.
  • Se Red XIII non fa parte del gruppo quando ci si trova a Costa del Sol, può essere visto all'ombra del negozio di materia. Se si calcia la palla dei bambini nelle vicinanze verso di lui, abbaierà in risposta.
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