I Maghi neri sono una razza apparsa in Final Fantasy IX.
Si tratta di golem umanoidi autonomi prodotti in massa per l'esercito di Alexandria, come dono del misterioso nobile Kuja alla regina Brahne. Benché inizialmente privi di identità e sentimenti, durante la trama alcuni di loro iniziano a sviluppare volontà propria e coscienza di sé. Vivi Orunitia, uno dei protagonisti del gioco, è un mago nero cresciuto come un essere umano, ignaro della sua vera natura.
I maghi neri sono basati sulla classe ricorrente del mago nero, apparsa in numerosi titoli della serie Final Fantasy, ma questa è l'unica occasione in cui sono a tutti gli effetti una razza separata dai normali esseri umani.
Profilo[]
I maghi neri hanno un aspetto perfettamente umanoide, ma le loro esatte caratteristiche fisiche non sono chiare poiché indossano abiti che li coprono quasi completamente: l'unica parte visibile del loro corpo è la faccia, che è completamente nera senza alcun tratto visibile, ad eccezione dei tondi occhi gialli luminosi.
Esistono vari "modelli" di mago nero, riconoscibili dalle differenze nei dettagli dei loro abiti, ma il loro vestiario comprende sempre un cappotto blu o viola con bavero alto e polsini ripiegati, e il caratteristico "cappello da Merlino", lungo, appuntito e con la tesa molto larga. I modelli di mago nero esistenti, chiamati semplicemente A, B e C, sono identificati esclusivamente dal loro numero di serie: i tipi A sono numerati da 1 a 99, i tipi B sono numerati da 100 a 199, e i tipi C sono numerati da 200 a 299. La numerazione non sembra indicare necessariamente l'ordine di fabbricazione, in quanto nuovi modelli di tipo A sono ancora in produzione durante gli eventi del gioco. Esistono inoltre almeno quattro prototipi, tre dei quali appartengono a una serie a se stante.
I maghi neri sono analoghi ai jenoma, in quanto sono organismi senz'anima prodotti artificialmente. Le principali differenze tra le due razze sono l'origine e lo scopo: i jenoma sono creati con gli elementi di Tera e sono stati progettati per fare da ricettacoli per le anime degli abitanti del pianeta, mentre i maghi neri sono progettati usando la "nebbia" presente a Gaya e il loro scopo è solo essere macchine da guerra completamente sacrificabili.
Il processo di produzione dei maghi neri avviene nel villaggio di Dali: l'esatta meccanica con cui vengono costruiti non è ben precisata, ma comprende una compressione della "nebbia" in una forma umanoide, che viene incubata in una specie di uovo per un certo tempo finché il mago nero non nasce completamente sviluppato e pronto all'uso. I modelli pronti vengono chiusi in sacchi e imbarcati su un cargoship per essere spediti a destinazione.
Natura[]
I maghi neri sono stati costruiti per fungere esclusivamente da forza lavoro, non sentono fatica o dolore e dispongono della rara capacità di usare la magia nera. La regina Brahne li usa, in tandem con le truppe regolari di Alexandria, per condurre le invasioni dei regni confinanti e pilotare le proprie navi e idrovolanti. Al momento della loro creazione, i maghi neri sono privi di qualunque volontà o autocoscienza, non hanno capacità di parola, eseguono passivamente qualunque ordine venga impartito dal loro creatore e non si curano di alcun evento esterno. Tuttavia, già dalla loro prima apparizione, si rivelano capaci di sviluppare in fretta una mente propria e reagire istintivamente a determinate situazioni.
A partire da queste reazioni istintive, i maghi neri possono, con il tempo, diventare pienamente coscienti e sviluppare emozioni coerenti e una vera e propria anima. Le circostanze in cui ciò accade variano distintamente tra un individuo e l'altro, ma sembrano partire tutte da un trauma di qualche tipo. Quando i maghi neri parlano, i loro dialoghi sono scritti alternando casualmente lettere minuscole e maiuscole nelle parole, a indicare una cadenza estremamente innaturale.
Vivi è un prototipo dei maghi neri, riconoscibile per la piccola statura, ma è un caso molto particolare per la sua specie: caduto dal cargoship mentre veniva trasportato ad Alexandria, è vissuto per diverso tempo con il Qu Quan, che lo ha allevato e che lui considera suo "nonno". Questo gli ha permesso di svilupparsi come un essere umano, sebbene ancora con la mentalità di un bambino, e raggiungere livelli di conoscenza e comprensione che gli altri maghi neri non hanno. Anche il suo modo di parlare è diverso dal resto dei suoi simili, caratterizzato da frequenti balbettamenti e pause. È dunque implicito che anche gli altri maghi neri si sarebbero sviluppati allo stesso modo se fossero cresciuti a contatto con la società umana.
Molti dei maghi neri che hanno sviluppato una coscienza si sono rifugiati in un villaggio, dove hanno creato una piccola e primitiva società. Questi individui, tuttavia, sono ancora molto ingenui su come funziona la vita, e ciò li rende timorosi di concetti a loro sconosciuti come la morte.
I maghi neri hanno un'aspettativa di vita molto breve, più o meno della durata di un anno: il motivo non è chiaro, ma è possibile che sia proprio per evitare che diventino troppo indipendenti. Quando i primi maghi neri cominciano a morire, alcuni di quelli che avevano smesso di combattere sviluppano un'istintiva paura di questo fenomeno, e questa paura si rivela utile a Kuja per farli tornare tra le sue fila, manipolandoli con la promessa della vita eterna.
Walzer[]
I Walzer sono tre particolari maghi neri dalle caratteristiche uniche: più potenti dei normali maghi neri, hanno un aspetto ben distinto tra l'uno e l'altro, due di essi sono in grado di volare e, soprattutto, tutti e tre sono coscienti e dotati di parola sin dall'inizio. La loro intelligenza è comunque limitata, in quanto non sono in grado di andare oltre la propria programmazione, ma possono rivelarsi estremamente persistenti nel perseguire gli obiettivi che sono loro affidati. Come suggerisce il nome, è assai improbabile che fosse prevista la creazione di più di tre Walzer, ed è ben più plausibile che fossero stati creati solamente come modelli personalizzati.
Storia[]
Creazione[]
I primi maghi neri furono prodotti all'inizio del 1799, sulla base dello stesso processo che aveva creato i jenoma sul mondo natale di Kuja. Il primo carico inviato ad Alexandria, ultimato qualche mese più tardi, conteneva anche il prototipo che in seguito sarebbe stato conosciuto come Vivi Orunitia, ma esso cadde dalla nave cargo che lo stava trasportando, e di lui non si seppe più nulla per diverso tempo. Altri prototipi più potenti furono spediti ad Alexandria e affidati ai giullari di corte Zon e Son: erano molto potenti, ma al tempo stesso piuttosto instabili, e dovevano essere usati esclusivamente per missioni speciali.
Nel mese di novembre, durante uno dei test di routine, accadde l'impensabile: alcuni dei maghi fuggirono di loro iniziativa dalla fabbrica sotterranea del villaggio di Dali e scomparvero nel nulla. Incerti su cosa stessero facendo e mossi solo da una primordiale paura, i maghi rimasero uniti e presto i numeri 36 e 56 assunsero il comando del piccolo gruppo. Il loro vagare li portò oltre il mare, fino al continente esterno, dove si stabilirono in una foresta a pochi chilometri da Conde Petit e iniziarono a costruire un piccolo villaggio dove vivere in pace. I contatti con i nani di Conde Petit non erano frequenti, ma erano sempre amichevoli.
Il risveglio[]
Nonostante l'incidente, la fabbrica del villaggio di Dali divenne comunque il principale centro di produzione di maghi neri, grazie alla sua posizione strategica sufficientemente vicina ad Alexandria. Il 17 gennaio 1800, in seguito alla fuga della principessa Garnet di Alexandria, la regina Brahne ordinò che i prototipi chiamati Walzer fossero sguinzagliati per recuperarla. Assieme a Garnet viaggiava anche Vivi, che era stato cresciuto come un essere umano e, per quello che ne sapeva, lo era a tutti gli effetti.
Il gruppo di Garnet arrivò al villaggio di Dali nella fuga verso Lindblum, e scoprì l'esistenza della fabbrica sotterranea quando Vivi fu rapito dagli abitanti, che lo avevano scambiato per uno dei modelli prodotti lì. Dopo un incontro con uno dei Walzer, il gruppo cercò di raggiungere Lindblum prendendo il controllo del cargoship che stava per partire per Alexandria. All'interno Vivi cercò di comunicare con i maghi neri che manovravano l'idrovolante, ma questi non si accorgevano nemmeno della sua presenza. Le cose cambiarono quando la nave fu attaccata dal crudele Walzer n°3: vedendo Vivi in pericolo, i maghi neri si avvicinarono per proteggerlo e allontanare il nemico da lui, ma il Walzer rispose distruggendoli con la sua magia, causando l'ira di Vivi che entrò in trance per sconfiggerlo.
Benché il carico stivato nel cargoship fosse andato perso tra il dirottamento della nave e la battaglia contro il Walzer n°3, e tutti i prototipi fossero andati persi, la regina Brahne aveva abbastanza maghi neri per dare inizio al suo piano di espansione. I maghi furono impiegati ufficialmente insieme all'esercito regolare durante l'invasione del regno di Burmesia, in cui misero in ginocchio le forze nemiche nella grotta di Ghizamaluk e penetrarono entro le mura del regno con poco sforzo grazie al loro potere magico. In seguito, furono dispiegati anche durante l'invasione del regno di Cleyra, in cui furono teletrasportati direttamente nel cuore della capitale quando la barriera intorno all'albero dove era costruita fu dissipata. Quando la regina Brahne riuscì a riprendersi sua figlia Garnet ed estrarre il potere degli spiriti dell'invocazione sopito in lei, il ruolo dei maghi neri fu ridotto in favore dei più efficienti spiriti, e per la maggior parte rimasero a svolgere mansioni di piloti e truppe di riserva.
Il villaggio nascosto[]
- QuAnDo nE pReNDi CosCieNzA, Ti SvEgLi. QuAnDo Mi SvEGliai Io, c'ErA uNo... TuTtO iNsAnGuINAtO. nOn SaPeVo il PeRcHé, ALLoRa. TrEmAvO TuTto... AvEvO PaURa... mI mISi a CoRrERe e fUggii DaL CamPo di BaTTagLiA. mI RitRoVAi In MeZZo a taNtI aLtRi mAgHi e dEcIDeMMo dI ScAppARe TuTti iNSiEME. MeNtRe ErAvAmO In ViAgGio sAPemmO ChE QuI Si RadUnAvAnO TuTtI QuELLi ChE Si ErANo SveGLiAti.
—Mago nero n°288
Nel corso delle varie operazioni espansionistiche del regno di Alexandria, altri maghi neri iniziarono improvvisamente a prendere coscienza di sé, o "svegliarsi". Molti di essi fuggirono, si raggrupparono e si misero in viaggio, fino a trovare il piccolo villaggio costruito dai primi che si erano risvegliati. Qui, tutti i fuggiaschi poterono cominciare una nuova vita lontano dalla guerra per cui erano stati costruiti e dagli umani che li sfruttavano.
Ad un certo punto, un giorno qualunque, il mago nero n°36 smise improvvisamente di muoversi e collassò al suolo. Incapaci di comprendere cosa gli fosse successo, i suoi simili cercarono un modo per farlo rialzare, ma il più colto di loro disse che era "morto", e che doveva essere seppellito. I maghi non capivano bene il significato di quella parola, e nemmeno quale fosse esattamente lo scopo della sepoltura, ma quando eressero una tomba in onore del compagno scomparso si sentirono un po' più sereni. Alcuni, tuttavia, cominciarono a temere profondamente di subire la stessa sorte, e quando altri sei abitanti del villaggio smisero di muoversi la loro paura non fece che aumentare.
Al tempo stesso, la scoperta della morte insegnò ad alcuni maghi neri anche l'importanza della vita: due membri del villaggio, i maghi neri n°33 e n°111, scoprirono un chocobo morto nelle vicinanze del villaggio, e quando notarono che la bestia aveva lasciato un uovo, decisero istintivamente di portare questo nel villaggio. Essendo nati anche loro da delle uova, sapevano perfettamente cosa bisogna fare, e decisero di continuare a riscaldare l'uovo del chocobo in attesa della sua nascita.
Il 28 gennaio, il gruppo di avventurieri di cui Vivi faceva parte incappò nel villaggio dopo averne scoperto l'esistenza dai nani di Conde Petit. Quando la guardia rimosse la barriera che proteggeva l'area, tutti i membri del gruppo rimasero increduli alla vista del villaggio, ma ancora di più alla scoperta che i maghi neri presenti erano in grado di parlare. Vivi, confuso e al tempo stesso contento di vedere altri suoi simili che non cercassero di ucciderlo a vista, conobbe la guida spirituale del villaggio, n°288, che gli rivelò dell'improvvisa morte dei più vecchi del villaggio: il mago aveva concluso che la vita della sua razza era molto breve, e questa notizia turbò profondamente Vivi, che si separò dai suoi amici per riflettere da solo.
Gidan, il migliore amico di Vivi, si riconobbe un po' nelle incertezze del maghetto e, al contrario della principessa Garnet, si mostrò disposto a lasciare il suo amico con i suoi simili, come sembrava desiderare. Tuttavia, fu proprio Vivi a correre incontro a Gidan per continuare a viaggiare con lui: n°288 gli aveva chiesto, a nome di tutto il villaggio, di continuare a vivere la propria vita, vedere tutto il mondo e poi tornare per raccontare le sue avventure.
Due popoli[]
Ai primi di febbraio, un nuovo visitatore si palesò davanti al villaggio dei maghi neri: era Kuja, il loro creatore. I maghi gli chiesero cosa volesse da loro, e questi rispose con un'allettante offerta: se fossero tornati a combattere per lui, egli avrebbe alleviato la loro paura della morte allungando la loro vita. I maghi, ignari del fatto che quello che Kuja prometteva era in realtà impossibile, decisero a malincuore di tornare a essere trattati come schiavi: solo il n°288 decise di rimanere a guardia dei suoi cari nel cimitero, mentre n° 33 e n°111 rimasero su richiesta degli altri maghi, per continuare a vegliare sull'uovo di chocobo.
Quando Gidan e Vivi tornarono al villaggio e lo trovarono vuoto, scoprirono cosa Kuja aveva fatto e pregarono n°288 di rivelare loro dove si nascondesse. Il mago non volle rispondere, per non tradire i suoi simili, ma n°33 e n°111 furono più collaborativi, affermando che gli altri maghi avevano seguito Kuja fino alla sua base, la reggia nel deserto.
Diverso tempo dopo, i maghi neri furono di nuovo abbandonati quando Kuja fuggì verso il suo mondo d'origine Tera, e tornarono quindi al villaggio, rassegnati all'idea di non poter vivere più a lungo. Vivi e i suoi amici avevano seguito Kuja a Tera, e quando tornarono su Gaya fecero di nuovo visita al villaggio, portando nuove visite: Tera era stato distrutto da Kuja in un attacco d'ira e il gruppo aveva salvato dalla catastrofe tutti gli abitanti, una razza di umani artificiali chiamati jenoma. Gidan propose ai maghi neri di accogliere i jenoma nel loro villaggio, ed essi accettarono con piacere.
I maghi neri capirono presto che i jenoma erano essenzialmente uguali a loro: Kuja, anche lui appartenente alla razza, aveva creato i maghi neri proprio basandosi su quello che sapeva del processo che aveva dato a lui la vita. I maghi neri iniziarono a vivere insieme ai jenoma, insegnando loro ciò che avevano imparato e rompendo pian piano le loro barriere antisociali. In quel periodo, l'uovo di chocobo finalmente si schiuse: i maghi neri n°33 e n°111 chiamarono il pulcino Bobby Cowel, e riuscirono a farlo amare anche da uno dei jenoma, che non riusciva a comprenderne l'esistenza.
Il mago nero n°288, nel frattempo, aveva continuato a sorvegliare il cimitero per mantenere vivo il ricordo dei suoi amici. Quando la jenoma Mikoto gli chiese che senso avesse seppellire i morti, il mago le rivelò quello che aveva imparato, e che poteva aiutare entrambi i popoli a vivere più sereni.
- FoRsE iL CimItErO NoN sErvE ai MoRTi. mA fOrSe È iNuTiLe pArLArNe CoN Te. In OgnI cAso, sTando dAvAnTi aLLa tOmbA Li RaSSeReNiaMO diCenDoGli cHe noN LI DiMenTiChEReMO mAi. e SenZa Farci aBbAttEre dALLa pAUrA dELLa mOrtE, pOSSiAMo ContInUAre a VivEre tRanQuiLLi. NoN cI ScorDeREmo mAI di LORo.
Un anno dopo, a dispetto della scomparsa della "nebbia" da cui erano stati creati, i maghi neri riuscirono a riprodursi in qualche modo, come dimostrava la comparsa di sei bambini esattamente uguali a Vivi che si identificavano come suoi figli. Vivi stesso morì in un momento imprecisato, e il suo nome fu onorato nella storia dei maghi neri da allora.
Gameplay[]
Il giocatore può interagire per la prima volta con i maghi neri quando sale a bordo del cargoship, ma questi non risponderanno alle attenzioni. I tre diversi tipi di maghi sono in seguito incontrati come nemici in punti specifici della trama: il mago nero A appare nella grotta di Ghizamaluk e a Burmesia, il mago nero B appare nel tronco di Cleyra e il mago nero C appare ad Alexandria. I tre Walzer sono inoltre affrontati come boss in ordine numerico, nella grotta di ghiaccio, a Dali e sul cargoship rispettivamente.
In seguito, il giocatore può interagire con numerosi maghi neri pacifici nel loro villaggio. I più importanti sono il mago nero n°288, che fa un po' da saggio del villaggio, e i maghi che gestiscono la stalla dei chocobo.
Altre comparse[]
Pictlogica Final Fantasy[]
I maghi neri B e C appaiono come nemici in questo spin-off per smartphone.
Final Fantasy Record Keeper[]
I maghi neri A, B e C appaiono come nemici in questo gioco. Possono essere incontrati nei livelli dedicati a Final Fantasy IX.
World of Final Fantasy[]
- Articolo principale: Mago nero (World of Final Fantasy)
I maghi neri appaiono in questo gioco come miraggi. Si tratta di miraggi creati artificialmente dalla federazione Bahamut e posti a guardia del reattore mako 0: Lann e Reynn ne affrontano un gruppo davanti al pozzo del reattore, ma quando cercano di imprismarne uno, questo acquisisce coscienza propria e, prendendo il nome Vivi, ferma gli altri maghi neri e passa dalla parte degli eroi.
La storia dei maghi neri e la presenza di Vivi tra loro sono diretti riferimenti a Final Fantasy IX. Una missione intervento sbloccata più avanti nel gioco li vede confrontarsi con altri miraggi golem nel tentativo di comprendere meglio la propria natura e trovare una ragione per vivere.