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FFII Overworld Guy PSP
Nessuno può competere con la straordinaria forza fisica di Guy, ma la sua figura imponente nasconde un animo gentile e, in qualche modo, ingenuo. Guy possiede anche l'insolita capacità di comunicare con gli animali.

Guy è uno dei protagonisti principali di Final Fantasy II, e uno dei tre personaggi permanenti del titolo. Nell'edizione Final Fantasy Origins per PlayStation il suo nome è Gus.

Unico dei quattro personaggi principali a non essere imparentato con gli altri, è un ragazzo selvaggio cresciuto a contatto con la natura e gli animali, che ha mantenuto la mentalità di un bambino a causa del suo allontanamento dal mondo civilizzato in tenera età. Assieme a Firion e Maria, rimane coinvolto negli eventi del gioco per puro caso, e si unisce alla ribellione della Rosa selvatica nella speranza di ritrovare l'amico perduto Leon e liberare il regno di Fynn dal malvagio impero di Palamesia.

Profilo[]

Aspetto fisico[]

Guy è un ragazzo dalla corporatura esageratamente robusta e muscolosa, e ancora più impressionante è il fatto che, secondo il romanzo ispirato al gioco, sarebbe il più giovane tra i protagonisti del gioco, a soli sedici anni. Alto e leggermente scuro di pelle, Guy ha corti capelli marroni e occhi semichiusi. Il suo abbigliamento combacia con la sua natura di uomo selvaggio, in quanto è sostanzialmente ridotto allo stretto indispensabile: indossa un'armatura pettorale azzurra che lascia scoperta la pancia, una grossa cintura dello stesso colore, pantaloncini e stivali viola e un lungo mantello, anch'esso viola. Gli artwork di Yoshitaka Amano lo mostrano anche con un coltello al fianco e un elaborato elmo cornuto in testa, ma questi elementi non sono presenti in alcuno degli sprite di gioco. Nelle edizioni per PlayStation e Game Boy Advance del gioco, il suo sprite è privo di mantello e l'armatura è di colore verde chiaro.
Nel filmato in computer grafica che inizia le edizioni Origins e PSP del gioco, Guy è mostrato con una semplice tenuta da lavoro dai toni marroni e grigi, con un cappuccio e una corazza di cuoio che copre il petto e i fianchi.

Personalità[]

Guy è uno dei meno delineati tra i protagonisti principali, e nella trama è quello che ha il ruolo meno importante, ma è comunque possibile identificare i tratti più evidenti della sua personalità. A prima vista può sembrare un gigante tutto muscoli e niente cervello, ma il suo aspetto spaventoso nasconde un'indole gentile e bambinesca. Cresciuto a contatto con gli animali, è perfettamente in grado di parlare la loro lingua, ma in compenso non è molto fluente nel linguaggio umano: Guy parla in modo molto primitivo, riferendosi a se stesso in terza persona e usando pochi articoli e ausiliari.

Storia[]

Orphan (crisi)Pericolo Spoiler: Seguono dettagli su trama e/o finale. (Salta sezione)

Guy era un giovane abitante del regno di Fynn, cresciuto nella foresta vicino alla capitale, a contatto con i mostri. Era un ragazzo estremamente forte e robusto, ma aveva la mentalità e le capacità comunicative di un bambino. Quando aveva dieci anni, fu accolto dalla famiglia di Maria e Leon, e divenne presto amico loro e del loro fratello adottivo Firion.
Quando l'Imperatore di Palamesia, con le sue armate infernali, invase il regno di Fynn per soddisfare le sue mire espansionistiche, la città fu data alle fiamme e Guy, raggiunti i suoi amici, si salvò dal massacro fuggendo nella vicina foresta. Purtroppo, i quattro furono sorpresi da un'imboscata dei cavalieri neri dell'impero, che li attaccarono e li lasciarono in fin di vita. I giovani furono ritrovati poco dopo dai ribelli della Rosa selvatica, che li portarono nel loro nascondiglio nel villaggio di Altair e li affidarono alle cure dello stregone bianco Minwu.

La ribellione[]

Firion si risvegliò nel nascondiglio dei ribelli, e Guy lo raggiunse insieme a Maria, contento di sapere che anche lui stava bene, mentre di Leon non c'era alcuna traccia. Per poter ritrovare l'amico, i tre chiesero alla leader della ribellione, la principessa Hilda, di lasciarli entrare a far parte del gruppo. La principessa, tuttavia, rifiutò di mettere a repentaglio tre vite così giovani, così i tre decisero di viaggiare da soli verso la città di Fynn per dimostrare di essere degni di far parte della ribellione e trovare qualche indizio su dove si trovasse Leon.
Evitando le orde di soldati imperiali che pattugliavano la città, Guy, Firion e Maria riuscirono a intrufolarsi nel pub appena fuori dal centro, dove il proprietario, simpatizzante della Rosa selvatica, aveva segretamente offerto asilo a un ribelle ferito. Con grande sorpresa dei tre giovani, il ribelle in questione si rivelò essere nientemeno che Scott, principe di Kashuan e promesso sposo di Hilda. Il giovane principe era ormai vicino alla morte, e chiese ai tre di consegnare a Hilda il suo anello magico, in memoria della sua scomparsa, prima di spirare davanti a loro.
Quando Guy, Firion e Maria ritornarono ad Altair sani e salvi, Hilda rimase stupita dal loro coraggio, e accettò che i tre giovani entrassero nella ribellione. Il loro primo incarico sarebbe stato raggiungere la città di Salamand e incontrare il contatto ribelle Josef, che non dava notizie da giorni, per ottenere l'accesso alle miniere di mithril in modo da poter fronteggiare ad armi pari l'esercito imperiale. Naturalmente, non avrebbero viaggiato da soli, ma avrebbero goduto della protezione della magia bianca di Minwu.

I progetti dell'impero[]

Guy, Firion, Maria e Minwu raggiunsero il villaggio innevato di Salamand, dove trovarono Josef. Il contatto ribelle non sembrava intenzionato a collaborare, ma fece capire che non era per sua volontà: l'impero, che aveva le miniere di mithril sotto il suo controllo, aveva schiavizzato numerosi abitanti di Salamand per estrarre quanto più metallo possibile e, per evitare che Josef intervenisse, aveva preso in ostaggio sua figlia Nelly. Josef disse che avrebbe aiutato i ribelli solo dopo che Nelly fosse tornata a casa sana e salva, e indirizzò il gruppo verso le cascate di Semitt. Per provare la loro fedeltà alla causa dei ribelli, Maria e i suoi amici si addentrarono nelle caverne dietro le cascate, e salvarono i prigionieri e la piccola Nelly. Felice di rivedere la sua bambina, Josef indicò al gruppo l'ingresso delle miniere, ancora difeso dalle truppe imperiali, e qui i ribelli sconfissero il sergente che controllava la postazione. Il gruppo tornò quindi ad Altair con un grosso rifornimento di mithril, che il fabbro Tobul iniziò prontamente a lavorare per forgiare armi e armature adatte a fronteggiare l'impero.

Poco dopo, le spie ribelli portarono notizia ad Altair della costruzione di una potente aeronave da guerra chiamata Corazzata in un cantiere tra le montagne di Bafsk. Preoccupata, Hilda chiese a Guy e ai suoi amici di raggiungere la città e bloccare i lavori. Il gruppo si mise quindi in contatto con la spia sul posto, che li aggiornò sulla situazione e indicò loro l'entrata del cantiere. Quando il gruppo era ormai a un passo dalla destinazione, però, si trovò davanti il generale Borghen, che aveva venduto Fynn all'impero, e il Cavaliere oscuro, recentemente diventato braccio destro dell'Imperatore in persona. I due rivelarono che la Corazzata era già completa e perfettamente operativa, e levarono istantaneamente le ancore facendo librare in aria il vascello in direzione della base ribelle.
Guy, Firion e Maria tornarono ad Altair per vedere la situazione, e cercarono un modo per fermare la Corazzata. La soluzionbe migliore sarebbe stata sovraccaricare il motore della nave con il fuoco solare, la fiamma inestinguibile. Purtroppo, però, l'unico bracere dove il fuoco solare ardeva ancora era custodito all'interno della rocca di Kashuan, una fortezza protetta da un sigillo che solo un membro della famiglia reale poteva spezzare, e con la morte di Scott il solo altro membro della famiglia era suo fratello Gordon, che però era un gran codardo e non si sentiva in grado di aiutare i ribelli.

Guy parla castoro[]

Esisteva fortunatamente un'alternativa per aprire le porte della rocca di Kashuan, rappresentata dalla prodigiosa campana sacra, un artefatto nascosto in tempi antichi nelle montagne innevate del nord. Per trovare la campana, Maria e i suoi amici tornarono a Salamand per cercare l'aiuto di Josef, che conosceva bene la piana nevosa. Questi, per sdebitarsi del salvataggio della sua bambina, si offrì di accompagnarli a cercare la campana sacra e, grazie alla sua slitta, li condusse fino alla grotta delle nevi.
Durante l'esplorazione della grotta, tuttavia, il gruppo si ritrovò in un grande sotterraneo, popolato da un branco di castori giganti e apparentemente senza alcuna via d'uscita. Fortunatamente, Guy si rivelò di enorme aiuto per il gruppo: essendo cresciuto tra gli animali, era in grado di parlare fluentemente la lingua dei castori. Gli animali indirizzarono il gruppo verso un passaggio segreto che portava a un livello ancora più basso della grotta. All'interno, Guy e i suoi amici sconfissero il terribile adamanthart che custodiva la campana sacra, ma quando tornarono all'entrata della caverna trovarono ad aspettarli Borghen: questi, dopo aver perso la fiducia dell'Imperatore a causa degli eventi nelle miniere di mithril, era intenzionato a farla pagare ai ribelli e offrire le loro teste al sovrano. Guy e il gruppo sconfissero facilmente il bieco generale, ma egli riuscì ad attivare una trappola prima di morire e un enorme masso iniziò a rotolare verso di loro. Josef usò la sua forza per rallentare il masso abbastanza a lungo da permettere la fuga ai suoi amici, ma alla fine il coraggioso soldato morì schiacciato.

Il fuoco solare[]

Tristi per la morte del compagno, Guy, Firion e Maria si diressero verso Kashuan, dove con grande sorpresa trovarono le porte già aperte: qui trovarono Gordon, che voleva redimersi per non aver potuto difendere il suo popolo nel momento del bisogno. Il principe accettò di aiutarel il gruppo a trovare la torcia di Egil, l'unico oggetto che poteva raccogliere il fuoco solare. Facendosi strada tra i numerosi mostri che avevano proliferato nel castello, Maria e il gruppo raggiunsero la torcia, con cui si impossessarono infine della magica fiamma.
Sulla via del ritorno, Guy notò in cielo la Corazzata all'inseguimento di un'aeronave più piccola: si trattava della nave di Cid, che la principessa Hilda stava usando per raggiungere il gruppo. Con la principessa in ostaggio, l'Imperatore avrebbe avuto un enorme vantaggio sulla ribellione, perciò era più che mai imperativo salvarla e distruggere la Corazzata. Sempre accompagnato da Gordon, il gruppo si intrufolò nel gigantesco vascello quando atterrò sulla piana a nord di Fynn per i rifornimenti, e liberò gli ostaggi dalle prigioni. Infine, gli eroi procedettero verso la sala motori e gettarono il fuoco solare nel reattore centrale, sovraccaricandolo e causando una gigantesca esplosione.

Il contrattacco[]

Tornati ad Altair, Guy, Firion e Maria vennero a sapere da Minwu che il re di Fynn, ferito in battaglia, stava per morire. Sul letto di morte, il sovrano chiese al giovane e ai suoi amici di viaggiare verso il regno di Deist e cercare l'aiuto dell'armata dei dragoni per stipulare un'alleanza contro l'impero. Per raggiungere il regno, sito in un'isola lontana, il gruppo cercò qualche marinaio coraggioso nella città di Paluum, finché non s'imbatté in una giovane donna di nome Leila, che offrì loro un passaggio sulla sua nave. La ragazza si rivelò essere in realtà una piratessa, e scatenò contro i giovani la sua ciurma per derubarli. I pirati furono però facilmente sconfitti dai tre e Leila, da buona fuorilegge, accettò la loro proposta di unirsi alla ribellione.
Grazie alla nave, il gruppo raggiunse facilmente la terra di Deist, dove però trovò il regno completamente deserto: erano tutti morti salvo per una giovane donna e il suo bambino, che rivelarono che l'impero, già in guerra con Deist, aveva sterminato i dragoni avvelenato le loro viverne. Era rimasta solo una vecchia viverna ormai morente, con cui i quattro giovani riuscirono a comunicare grazie a un pendente appartenuto a un dragone morto. La viverna li implorò di portare il suo ultimo uovo al sicuro all'interno della caverna di Deist a nord del castello. Guy e il gruppo raggiunsero quindi la parte più profonda della grotta e immersero l'uovo nella sorgente sacra all'interno, preservando così il futuro delle viverne.

I quattro giovani ritornarono dunque ad Altair, ma quando tentarono di riferire la notizia alla principessa Hilda, questa chiese che Firion la raggiungesse in camera sua per "parlare in privato". La principessa era in realtà un mostro mandato dall'Imperatore e tentò di uccidere Firion dopo averlo sedotto, ma grazie all'intervento di Leila, Guy e Maria il ragazzo si salvò e il mostro fu sconfitto. La vera principessa doveva trovarsi ancora tra le grinfie dell'Imperatore, e in quel momento era tenuta prigioniera nell'arena di Palamesia. Qui, l'Imperatore offrì la vita di Hilda in cambio di uno scontro all'ultimo sangue contro un pericoloso behemoth. Guy e i suoi amici, accompagnati da Gordon, sconfissero la creatura, ma ovviamente l'Imperatore non era mai stato intenzionato a cedere il suo ostaggio e, chiamato il Cavaliere oscuro, fece subito imprigionare il gruppo.
Grazie all'aiuto del ladro Paul, Guy e gli altri riuscirono ad uscire dalle segrete e a liberare anche Hilda prima di tornare ad Altair. Con la loro leader tornata alla base, i tempi erano maturi per i ribelli per reclamare il loro regno. Hilda e Gordon guidarono l'esercito ribelle per fronteggiare l'armata imperiale stanziata nella capitale, mentre Guy, Firion, Maria e Leila ebbero l'incarico di avanzare nel castello e sconfiggere il comandante delle truppe, che si rivelò essere un demone Gottos. La battaglia di Fynn si concluse con la decimazione dell'esercito imperiale, e il regno nuovamente sotto il controllo della Rosa selvatica.

Il tomo di Ultima[]

Benché il regno di Fynn fosse stato liberato, la guerra contro l'impero era tutt'altro che finita: l'Imperatore non avrebbe tardato a radunare un esercito ancora più potente, e non si sarebbe fermato finché tutto il mondo non fosse stato ai suoi piedi. Per fronteggiare il malvagio despota, Minwu era andato nella lontana terra di Mysidia, patria degli stregoni, per ottenere l'accesso alla leggendaria magia proibita, Ultima. Lo stregone bianco, tuttavia, non aveva più dato notizie da giorni, cosa che spinse l'ormai regina di Fynn a mandare Maria e il gruppo a cercarlo.
Minwu si era diretto verso la torre di Mysidia, protetta da un incantesimo che solo un'asta di cristallo poteva spezzare, ma per entrare in possesso dell'antico artefatto, il gruppo dovette viaggiare letteralmente da un capo all'altro del mondo per raccogliere le due chiavi necessarie. Alla fine, gli eroi riuscirono a recuperare l'asta di cristallo ma, quando la esposero alla barriera che proteggeva l'isola dove si trovava la torre di Mysidia, la nave fu inghiottita da un terribile mostro marino: ilLeviatano.

Guy, Firion e Maria si ritrovarono nella gola del mostro, ma di Leila si erano perse le tracce. Il gruppo scoprì che un gran numero di persone arrivate prima di loro si erano letteralmente accampate nella bocca di Leviatano, ma tra queste non c'era Minwu. In compenso, fecero la conoscenza di Ricard Highwind, l'ultimo superstite dei dragoni di Deist, che aveva cercato anche lui di raggiungere la torre di Mysidia: il dragone unì le forze con il gruppo e, recuperata la nave incastrata fra i denti di Leviatano, riuscirono a fuggire e raggiungere l'isola.
Qui, il gruppo salì i numerosi labirintici piani della torre degli stregoni affrontando nemici sempre più potenti, e alla fine raggiunse l'anticamera della sala di Ultima, dove si trovava Minwu. La porta verso il tomo della magia suprema era protetta da un antico sigillo magico, tanto potente da poter mettere alla prova persino il più abile degli stregoni. Minwu riuscì a spezzare il sigillo, ma lo sforzo fu tanto grande che prosciugò ogni sua energia, lasciandogli solo qualche istante di vita. In punto di morte, Minwu intimò al gruppo di non piangerlo, poiché sapeva che prima o poi la sua ora sarebbe arrivata, e il gruppo onorò il suo sacrificio portando a termine la sua missione e reclamando il tomo di Ultima.

Il volo della viverna[]

Tristi, ma pieni di speranza, Guy, Firion, Maria e Ricard ritornarono a Fynn per informare la regina Hilda della riuscita della missione, ma con loro amara sorpresa trovarono solo rovine sul loro cammino: l'Imperatore aveva evocato un gigantesco ciclone, con cui aveva raso al suolo ogni città attorno alla capitale di Fynn. Al castello, tuttavia, stavano ancora tutti bene, e perfino Leila era riuscita, chissà come, a tornare indietro sana e salva.
Parlando con Hilda e Gordon, Guy scoprì che il ciclone evocato dall'Imperatore non era un normale vortice di vento, ma era generato da una fortezza volante situata al suo interno, dalla quale l'Imperatore stesso ne controllava i movimenti. Purtroppo, nessuna delle risorse del regno avrebbe potuto raggiungere la fortezza senza finire distrutta dai forti venti, nemmeno l'aeronave di Cid, che il vecchio aviatore cedette a Firion dopo aver sacrificato la sua vita per salvarla dalla furia del ciclone.

L'unica creatura tanto forte da poter cavalcare i venti del ciclone sarebbe stata una viverna, ma sfortunatamente l'impero le aveva portate quasi all'estinzione, e tutto ciò che rimaneva era l'uovo salvato proprio dal gruppo qualche tempo prima. Fortunatamente, non tutto era perduto: ora che il castello di Fynn era di nuovo in mano ai ribelli, sarebbe stato possibile evocare il cucciolo di viverna direttamente da lì. Guy e il gruppo raggiunsero quindi una camera segreta del castello, ed esposero il pendente davanti a un grande specchio. L'uovo si schiuse proprio in quel momento, e il piccolo drago, già capace di volare, raggiunse il castello in un battito di ciglio.
Guy, Firion, Maria e Ricard raggiunsero la fortezza nel ciclone in groppa alla viverna, e finalmente poterono confrontarsi direttamente con l'Imperatore. Il malvagio despota perse la vita nello scontro che seguì, e la sua anima nera piombò nelle profondità degli inferi.

La fine della guerra[]

Quando il ciclone si dissipò, ci fu gran gioia nel regno, e per giorni si festeggiò la caduta dell'impero e la fine della guerra. Sfortunatamente, la felicità durò poco: il Cavaliere oscuro, che era davvero Leon, aveva reclamato il trono di Palamesia, e sembrava intenzionato a completare i piani espansionistici del suo predecessore. Maria e Firion decisero di raggiungerlo per cercare di farlo ragionare, perciò Guy e Ricard li accompagnarono fino al castello di Palamesia, usando l'aeronave per raggiungerlo in mezzo alle montagne. Quando finalmente i giovani arrivarono nella sala del trono, però, accadde l'inaspettato: l'anima di Mateus era risorta dagli inferi ed era tornata nel mondo mortale con l'aspetto di un orribile demone. Intenzionato a recuperare il suo dominio e riprendere da dove i ribelli lo avevano interrotto, il redivivo sovrano tentò di uccidere il gruppo sul posto, ma Ricard si sacrificò per fermare il suo attacco, mentre Guy e gli altri fuggivano in groppa alla viverna. Proprio in quel momento, dalle viscere della terra sorse la nuova fortezza dell'Imperatore: Pandæmonium.

Tornati a Fynn, Guy, Firion e Maria convinsero Hilda a perdonare Leon per le sue azioni passate, e il ragazzo si alleò con loro per affrontare l'Imperatore rinato nella battaglia definitiva. Il gruppo era ormai determinato a fermare Mateus una volta per tutte, e perciò raggiunsero il varco di giada, unico passaggio verso la fortezza infernale. Nella grotta, Guy e i suoi amici affrontarono demoni infernali di ogni sorta, ma alla fine riuscirono a raggiungere Pandæmonium, dove sconfissero uno per uno tutti i servi dell'Imperatore.
Il gruppo raggiunse così l'ultimo piano della fortezza di cristallo, dove Mateus attendeva impaziente. Quello che seguì fu un epico scontro senza esclusione di colpi, alla fine del quale l'Imperatore fu sconfitto per la seconda volta e, con un urlo lacerante, scomparve dalla vista insieme a Pandæmonium.

Con la morte di Mateus, tutti i mostri che infestavano il mondo sparirono senza lasciare traccia, grazie al valore di Guy e dei suoi compagni.

Gli spoiler finiscono qui.

Gameplay[]

Guy inizia il gioco equipaggiato con un'ascia e una giubba di pelle. Dei tre personaggi iniziali, come suggerisce il suo aspetto, è quello più indicato per fungere da attaccante fisico, con alti valori di PV e Forza, e munirlo di due armi lo trasformerà in una discreta macchina da guerra. Paradossalmente, anche il suo livello di Spirito è piuttosto buono, cosa che lo rende anche utile come guaritore. In compenso, il suo basso valore di Agilità lo renderà piuttosto lento in battaglia.

L'arma finale accessibile a Guy nelle edizioni per PSP e smartphone del gioco è la Gigantaxe. I migliori termini chiave necessari a ottenerla sono tutti rintracciabili nel labirinto arcano, ma è più facile impossessarsi dell'arma nelle fasi avanzate del gioco.

Statistiche[]

Sprite
Versione NESVersione WSCVersione PSXVersione GBAVersione PSP
Ritratti
Versione NESVersione PSXVersione GBAVersione PSP

PV - 40
PM - 10 (5)
Forza - 15
Spirito - 10
Intelligenza - 10
Resistenza - 15
Agilità - 5
Magia - 5

I valori tra parentesi sono riferiti alla versione originale per NES.

Parole chiave[]

Fortunato Promettente Ottimo Propizio Superbo
Ekmet Teloess
Tundra
Tomo di Ultima
Oblio
Speranza
Guardiano
Mysidia
Pietà
Varco di giada
Distruzione
Stregoneria
Cronache
Utopia
Miasma
Sbarre di ferro
Giganti

Altre comparse[]

Dissidia Final Fantasy[]

Guy fa un piccolo cameo in Dissidia Final Fantasy, nel ruolo di tutor dei manuali di gioco.

Pictlogica Final Fantasy[]

PFF Guy

Guy appare come personaggio giocabile in questo spin-off per smartphone.

Final Fantasy Airborne Brigade[]

Guy è un alleato e un personaggio leggendario invocabile in questo social game.

Abilità:
  • Fiala d'acido
  • Ascia boomerang
Abilità Leggenda:
  • Fuoco VI

Curiosità[]

  • Lo sprite di Guy nella versione NES di Final Fantasy II è quasi uguale allo sprite del ladro del primo Final Fantasy, ma di colore diverso.
  • Nel romanzo ispirato al gioco, Guy è stato abbandonato nella foresta ed allevato da una bestia di nome Mauza. Sempre nel romanzo, inoltre, è Guy quello che riesce a comunicare con la viverna, poiché i dragoni e il pendente non compaiono.
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