- La massima autorità in planetologia di Canyon Cosmo.
Questo rinomato saggio si è dedicato allo studio del pianeta e ora condivide i suoi insegnamenti con innumerevoli discepoli. Oltre a vantare un'enorme conoscenza teorica, è anche uno scienziato di talento, inventore di ingegnosi dispositivi come le turbine eoliche che alimentano Canyon Cosmo, l'amplificatore per captare la voce del pianeta e il suo imponente telescopio.
Geizel Bugenhagen è un personaggio secondario della serie di Final Fantasy VII.
Anziano ultracentenario del villaggio di Canyon Cosmo, è un famoso saggio che ha passato gli ultimi anni della sua lunga vita a studiare la storia e la natura del pianeta e del flusso vitale che scorre attraverso di esso, ed è considerato uno dei più alti luminari della planetologia. È anche colui che ha cresciuto Nanaki, meglio conosciuto come Red XIII, dopo la morte dei suoi genitori.
Bugenhagen ha un ruolo di rilievo nella storia di Final Fantasy VII, in cui aiuta i protagonisti in più occasioni e fornisce informazioni importanti sulla storia del pianeta e sui segreti della magia Sancta, e il suo ruolo è conseguente espanso nel progetto Remake, a partire dal secondo episodio Final Fantasy VII Rebirth. Ha inoltre un ruolo minore ma comunque importante in Before Crisis -Final Fantasy VII-.
Storia[]
Il saggio di Canyon Cosmo[]
Bugenhagen nacque nel 1877, e per un lungo periodo lavorò nel campo delle scienze, fino a trovare lavoro, come molte altre persone di talento, nella neonata compagnia elettrica Shinra, prima di andare in pensione a causa dell'età estremamente avanzata e della cecità, per dedicarsi allo studio della planetologia. Nel suo periodo alla compagnia divenne molto amico del professor Gast, e quando Bugenhagen se ne andò, questi gli fornì diversi marchingegni prodotti della Shinra per continuare i suoi studi a Canyon Cosmo.
Attraverso la sua conoscenza della scienza e della tecnologia, unita agli studi sulla planetologia, Bugenhagen migliorò la qualità di vita del villaggio mantenendo comunque il rispetto dell'equilibrio naturale dell'ecosistema, creando una comunità florida anche senza l'uso dell'energia mako su cui la Shinra stava costruendo la sua fortuna.
Grazie alla tecnologia della Shinra, Bugenhagen riuscì a inventare una macchina che gli consentiva di percepire la voce del pianeta, un potere naturalmente accessibile solo al popolo estinto dei Cetra, e questo gli permise di scoprire cose importanti sulla natura del flusso vitale. Inventò anche un sistema di misurazione per determinare i mutamenti del flusso vitale nel mondo, chiamando l'unità di misura con il proprio nome, Geizel. Con le conoscenze acquisite, Bugenhagen divenne un saggio rispettato e un'autorità indiscussa in fatto di planetologia, e trasmise le proprie conoscenze a numerosi discepoli nel corso degli anni successivi: tra questi, c'erano anche i futuri fondatori dell'Avalanche.
La popolazione di Canyon Cosmo viveva anche vicino a una tribù di protettori del pianeta simili a bestie dotate di intelligenza umana. Nel 1965, la tribù dei Gui, un'antica minaccia sigillata in passato dai Cetra, gettò la sua ombra su Canyon Cosmo: per evitare che attaccassero dalla caverna sotterranea connessa direttamente alla valle, Bugenhagen si accordò con il guerriero Seto per sigillarne l'accesso. Seto rimase nella caverna a contrastare l'imminente invasione, mentre la sua compagna e il resto del suo popolo combatterono eroicamente in uno scontro aperto per sigillarli all'interno.
Il popolo dei protettori fu quasi completamente sterminato, ma su richiesta di Seto e della sua compagna, Bugenhagen prese con sé il loro cucciolo Nanaki. L'anziano maestro crebbe il piccolo come un figlio, ma per evitare che andasse a cercare suo padre, prese la dolorosa decisione di fargli credere che Seto fosse fuggito come un codardo.
I Turks e l'Avalanche[]
Il 30 ottobre dell'anno 0006 era il giorno della "cerimonia di pacificazione del pianeta", un rituale che si teneva a Canyon Cosmo ogni cinquant'anni. Il rituale era sacro per la tribù di Nanaki, che ormai era ridotta a soli due esemplari, lui e una femmina di nome Deneh, ed era una tradizione che Bugenhagen intendeva preservare finché fosse stato possibile. Sfortunatamente, il giovane Nanaki non si sentiva ancora pronto per questa responsabilità, e ciò fece preoccupare molto l'anziano saggio. A sua insaputa, quella fu l'ultima volta che parlò con il suo nipote adottivo per un bel po'.
Mentre i preparativi per la cerimonia erano ancora in corso, un ospite inatteso fece visita a Bugehnagen: due persone in divisa nera, che il saggio riconobbe come agenti Turks, i cani da guardia della Shinra. Capendo che non erano certo lì per sponsorizzare qualche nuova trovata della compagnia, Bugenhagen indovinò che erano in cerca del loro ex capo Veld, da anni ricercato per aver tradito la Shinra: in effetti era passato di lì in cerca di un modo per estrarre dal corpo di sua figlia Elfe una pericolosa materia incompleta che stava lentamente assimilando la sua energia vitale.
La materia incompleta era anche oggetto di interesse di Fuhito, leader dell'Avalanche ed ex allievo di Bugenhagen, che aveva intenzione di usarla per invocare Zirconiade, un pericoloso Esper capace di ridurre in cenere il mondo intero. Quando i Turks se ne andarono in cerca di un altro obiettivo affidatogli dalla compagnia, Fuhito stesso si presentò al saggio, chiedendogli come usare la materia per dare al pianeta la possibilità di ricominciare da zero. Bugenhagen non assecondò un solo istante le farneticazioni di Fuhito, poiché andavano contro l'ordine naturale delle cose, e anche quando l'uomo tentò di ricattarlo minacciando di rapire Nanaki o Deneh per impedire il rituale di pacificazione del pianeta, egli non si smosse. Davanti a quella situazione, Bugenhagen si chiese cosa il pianeta avesse davvero in serbo per l'umanità, se il destino di Fuhito fosse distruggere il mondo o morire nel tentativo.
Quella sera, Bugenhagen vide Nanaki raccogliere finalmente il coraggio di eseguire il rito di pacificazione, ma lo vide anche sparire lontano, portato via dai Turks che cercavano un soggetto per le ricerche del professor Hojo.
Continuità originale[]
Il ritorno di Nanaki[]
- Ho Ho Hoooo. La tribù di Nanaki è incredibilmente longeva. I suoi 48 anni sono equivalenti a solo 15 o 16 in termini umani.
—Bugenhagen
Un anno più tardi, Bugenhagen rivide il suo amato nipote tornare a Canyon Cosmo, accompagnato da un gruppo di persone che lo avevano liberato dalla sua prigionia nel palazzo Shinra, dove era stato ribattezzato Red XIII. Quando la creatura andò da lui, il saggio lo accolse con calore, chiamandolo con il suo vero nome e parlandogli come a un bambino, imbarazzandolo davanti ai suoi compagni. Bugenhagen rivelò al gruppo che il loro amico, pur essendo più vecchio di tutti loro, era ancora un cucciolo per gli standard della sua specie, e fu sorpreso e divertito dal fatto che Nanaki fosse ansioso di riprendere il suo posto come protettore: forse davvero non era ancora pronto.
Bugenhagen affermò di aver sentito il grido di dolore del pianeta, un presagio che sembrava preannunciarne la morte imminente, ed era qualcosa davanti a cui persino tutta la sua conoscenza era impotente. Nanaki disse a Bugehnegen che i suoi amici erano in viaggio per salvare il pianeta, e gli chiese di mostrare loro i suoi congegni, in modo da offrire qualche suggerimento. Il saggio accettò volentieri e portò il gruppo nel suo laboratorio, dove attraverso una simulazione olografica spiegò perché il pianeta stava morendo: l'energia mako in cui era convertito il flusso vitale ne stava inesorabilmente minacciando l'equilibrio interno, impedendo alla nuova vita di rinascere.
Finita la presentazione, Cloud chiese a Bugenhagen della famiglia di Nanaki, e il saggio scoprì così che suo nipote pensava che suo padre fosse morto da codardo. Decise così di mostrargli cos'era realmente successo quel giorno di tanti anni fa: sebbene riluttante a muoversi su terreni pericolosi a causa dell'età, Bugenhagen guidò il gruppo attraverso la caverna dei Gui, dove gli spiriti dei nemici della tribù di Nanaki erravano ancora senza pace. Nel profondo della caverna, si trovarono davanti all'incarnazione di tutta la rabbia dei Gui, e quando vide Nanaki lottare coraggiosamente a fianco dei suoi compagni, Bugenhagen sorrise, felice di aver fatto la scelta giusta a portare il giovane guerriero in quel luogo.
Una volta sconfitto il mostro, Bugenhagen guidò il gruppo fino a un'area ai confini di Canyon Cosmo, dove una sorpresa inaspettata attendeva Nanaki: suo padre Seto, tramutato in pietra da frecce avvelenate mentre difendeva eroicamente il suo popolo dai Gui, che si ergeva fiero su una rupe come se ancora proteggesse il canyon con il proprio spirito. Il saggio rivelò anche che Seto e la madre di Nanaki volevano che la caverna fosse sigillata e dimenticata, e di aver portato Nanaki lì solo perché potesse essere anche lui in pace.
Quando i due rimasero soli vicino a Seto, Nanaki disse a Bugenhagen di voler continuare a viaggiare assieme a Cloud per salvare il pianeta. Il saggio fu scettico sulle azioni del gruppo, perché pensava che avrebbero solo posticipato l'inevitabile, ma dopo aver passato gli ultimi anni a osservare il pianeta andare avanti senza intervenire, aveva iniziato a chiedersi se un atteggiamento più attivo avrebbe potuto fare qualcosa: era sempre una buona idea provare, piuttosto che restare a fare niente.
Bugenhagen benedisse la determinazione di Nanaki, mostrandosi contento di averlo visto crescere e maturare prima della fine dei suoi giorni. Nanaki gli disse di non poter immaginare una vita senza di lui, ma il saggio e gli rispose stoicamente che, alla veneranda età di centotrent'anni, quella fine sarebbe arrivata presto o tardi. Nanki gli promise che sarebbe tornato da guerriero e sarebbe stato pronto per proteggere il pianeta, e Bugenhagen affidò il suo cucciolo a Cloud, dicendogli che sarebbe stato il benvenuto quandunque avesse voluto fargli ancora visita.
Come salvare il pianeta[]
Qualche tempo dopo la partenza di Bugenhagen, il viaggio del gruppo di Cloud terminò con il risveglio del potente SOLDIER Sephiroth nel cratere nord, il quale invocò la magia antica Meteora per distruggere il mondo. Bugenhagen percepì la fine imminente del mondo, che sarebbe potuta avvenire di lì a una settimana, ma quando Nanaki e il gruppo tornarono a trovarlo ebbe un'altra spiacevole sorpresa: Cloud non era più con loro. Il ragazzo era caduto preda del controllo di Sephiroth ed era piombato nel flusso vitale del cratere.
Il saggio vide la preoccupazione negli occhi del gruppo, in particolare della più cara amica di Cloud, Tifa, e disse che forse esisteva ancora una possibilità di ritrovarlo: la corrente del flusso vitale affiorava occasionalmente in superficie, e il luogo dove questo si verificava più spesso era su un'isola a sud del continente orientale, ma dubitava che Cloud sarebbe sopravvissuto anche se fosse arrivato fin là. A dispetto di ogni previsione, le indicazioni di Bugehnagen permisero al gruppo di ritrovare Cloud, ancora vivo ma in stato comatoso, presso il villaggio di Mideel.
In seguito, quando Cloud si fu ripreso, il gruppo tornò nuovamente da Bugenhagen in cerca di consiglio: la Shinra aveva tentato inutilmente di distruggere la meteora con un razzo, ma il pianeta poteva ancora nascondere qualche segreto che potesse fermarne l'avanzata. Bugenhagen fu felice di essere ancora d'aiuto, e consigliò al gruppo di cercare dentro i loro cuori: Cloud ricordò la sua amica Aerith, l'ultima discendente dei Cetra morta qualche tempo prima nella capitale dimenticata, che gli aveva detto di essere l'unica a poter fermare Sephiroth. Per Bugenhagen era un indizio più che sufficiente, e si offrì di accompagniarli: dopo tutti quegli anni a vivere sedentariamente, sentiva un desiderio immenso di vedere di nuovo il mondo fuori, cosa che Nanaki interpretò come una chiamata all'azione dal pianeta stesso. Prima della partenza, Cloud affidò a Bugenhagen quattro materie immani sottratte alla Shinra, materie molto rare che contenevano conoscenze antichissime: il saggio le dispose all'interno del suo planetario, e insegnò a Cloud come usarlo nel caso volesse esaminarle ulteriormente.
Accolto a bordo della Highwind, l'aeronave che il gruppo usava per spostarsi, Bugenhagen si sentì quasi tornare giovane: anche se aveva abbandonato la sua vecchia vita per vivere più in comunione con la natura, il suo amore per la tecnologia non era sparito, e vedere una meraviglia creata dalla mano dell'uomo come quell'aeronave lo rassicurava sulla possibilità che il pianeta avesse ancora posto per l'umanità. Quando il gruppo arrivò finalmente alla città degli Antichi, Bugenhagen avvertì una crisi che andava oltre ogni immaginazione nel pianeta, e osservando le iscrizioni lasciate dai Cetra capì che il solo modo per contrastare Meteora era attraverso la sua diretta opposta, Sancta.
Sancta era una magia purificatrice, che poteva essere usata solo da un Cetra con una speciale materia bianca: se fosse stata invocata, avrebbe distrutto non solo Meteora, ma qualunque cosa fosse stata nociva per il pianeta, incluse potenzialmente la razza umana e la vita stessa, se il pianeta lo avesse ritenuto necessario. Aerith era in possesso della materia bianca, ma dopo la sua morte essa era caduta nel lago al centro della città. Senza un modo per studiare quella materia, tutto sembrava perduto, ma visto quanto arrivati lontano, sarebbe stato stupido arrendersi proprio allora.
Cercando un indizio tra le iscrizioni nell'area, Bugenhagen notò il simbolo di una chiave e una specie di carillon, e capì che forse una possibilità per salvare il pianeta esisteva ancora. Cloud recuperò la chiave in una grotta sottomarina e, combinandola con il carillon, il saggio riuscì ad attivare una sorta di proiettore che mostrava dove si trovava la materia bianca. Con gran sorpresa dei presenti, la piccola sfera brillava di un colore verde pallido: la preghiera di Aerith aveva raggiunto il pianeta, Sancta era stata invocata. Sulla via di ritorno per Canyon Cosmo, la speranza mutò in dubbio quando Cloud chiese a Bugenhagen perché la magia non si fosse ancora palesata, e il saggio disse qualcosa che il giovane avrebbe preferito non sentire: Sephiroth stava impedendo a Sancta di agire...
La fine di una lunga vita[]
- Ascolta, Nanaki. Penso che tu lo sappia già, ma la tua missione nella vita non è difendere questa valle. Guarda l'erba di montagna che appassisce. Ascolta il gorgheggio dei chocobo appena nati. Guarda sempre allo scorrere eterno del tempo, che è molto più grande della durata di una vita umana. Ti insegnerà di più, che restare qui nella valle...
—Bugenhagen
Qualche giorno dopo, quando il gruppo si stava organizzando per lo scontro finale con Sephiroth, Nanaki tornò a trovare Bugenhagen, che si era gravemente ammalato dopo il viaggio alla capitale dimenticata. La bestia dal pelo rosso rimase da sola al capezzale del suo amato maestro, rinnovando la sua promessa di difendere Canyon Cosmo come protettore. Bugenhagen accarezzò Nanaki e gli disse di non limitare il suo mondo al solo canyon, ma di imparare a comprendere e apprezzare ogni cosa al mondo: ogni cosa che avesse visto nel tempo sarebbe diventata di nuovo parte del flusso vitale, un ricordo per le generazioni future, e magari viaggiando avrebbe potuto anche incontrare la sua anima gemella.
Pronunciando le sue ultime parole, Bugenhagen fece dono a Nanaki di un bellissimo collare tradizionale, e poi esalò l'ultimo respiro, dissolvendosi nel flusso vitale. Trattenendo le lacrime, Nanaki non ebbe la forza di dire ai suoi amici e agli abitanti del villaggio che il maestro era morto, e disse sorridendo che era partito per un lungo viaggio, e che un giorno sarebbe tornato fluttuando sulla sua sfera, ridendo come aveva sempre fatto. Nanaki fece tesoro degli insegnamenti di Bugenhagen negli anni a venire, e come promesso imparò a conoscere il mondo e portò con gioia ogni ricordo nel suo cuore.
Profilo[]
Aspetto fisico[]
Bugenhagen è un uomo estremamente anziano, di piccola statura e dall'aspetto rugoso e raggrinzito. Ha la testa quasi calva, con alcune macchie scure sulla pelle chiara, i rimanenti capelli bianchi legati a codino dietro la nuca, grandi occhi resi opachi dalla cecità e sormontati da folte sopracciglia, e una corta barba con lunghi baffi penzolanti, che in Final Fantasy VII Rebirth sono raccolti in due trecce terminanti in anelli dorati. Gli occhi sono coperti da un paio di occhialini con le lenti rotonde e scure, mentre il codino dietro la nuca è decorato con due lunghe penne ornamentali, coerentemente con l'estetica nativo-americana di Canyon Cosmo.
Il suo abbigliamento consiste in un'elegante toga viola con spalline rinforzate, che gli copre ampiamente le mani e i piedi. La toga è stretta in vita da una cintola, e presenta sul davanti un tessuto separato molto decorato dai contorni dorati, che in Final Fantasy VII Rebirth ha ricamato sopra anche un simbolo tribale identico a quello che Red XIII ha tatuato sulle spalle. Poiché è molto fragile e ha scarsa mobilità, Bugenhagen è sempre appollaiato su un curioso oggetto a forma di sfera, che usa anche per spostarsi come una sorta di sedia a rotelle fantastica. La sfera è di colore verde nel gioco originale, mentre in Rebirth appare come una sorta di enorme materia in cui si vede quello che sembra un cielo stellato.
Personalità[]
Bugenhagen è un vecchietto allegro e gioviale, caratterizzato dalla particolare risata "Ho Ho Hoooo". Risulta essere una persona molto accomodante, ed è sempre pronto a dispensare la sua immensa conoscenza ai curiosi. Lui stesso è pieno di curiosità nonostante l'estrema vecchiaia, è sempre in cerca di risposte nel suo studio del pianeta e del cielo infinito, e si illumina di entusiasmo ogni volta che vede qualcosa di meraviglioso, sia esso di origine naturale o tecnologica.
All'epoca degli eventi del gioco, pur mantenendo una facciata allegra, il suo entusiasmo si è in realtà spento a causa della consapevolezza dell'imminente fine del mondo a causa della Shinra che lo depreda della sua linfa vitale. A causa di ciò, ha sviluppato un atteggiamento pessimista, per non dire nichilista, verso il futuro, ma nel corso del gioco originale questa prospettiva si confronta con quella più idealista e determinata di Cloud, Red XIII e i loro amici, rinnovando con il tempo il suo desiderio di espandere le proprie conoscenze. Nella rivisitazione della storia in Final Fantasy VII Rebirth, Bugenhagen mostra anche un'iniziale diffidenza quando gli vengono raccontati gli eventi a cui i protagonisti hanno assistito, e in particolare non crede all'idea che i suoni captati dalle sue macchine provengano dalle Weapon anziché dal pianeta stesso, ma ammette presto la propria arroganza quando si rende conto che le sue conoscenze non sono più al passo con i cambiamenti del pianeta.
Bugenhagen è ampiamente ammirato per la sua esperienza in materia di planetologia, che attira aspiranti adepti a Canyon Cosmo da tutto il mondo. È anche una sorta di padre adottivo di Red XIII, che chiama affettuosamente con il suo vero nome, Nanaki: si è preso cura di lui dalla morte dei suoi genitori, ed è molto addolorato per aver costretto Nanaki a credere che suo padre Seto fosse un codardo, motivo per cui decide di mostrargli la verità al suo ritorno a Canyon Cosmo. Red XIII ricambia sinceramente l'amore che Bugenhagen ha per lui, chiamandolo affettuosamente "Bugen" (Ji-chan, ovvero "nonno" in giapponese), si affida ai suoi saggi consigli e si preoccupa sempre per lui, rimanendo al suo fianco quando si ammala gravemente verso la fine del gioco.
Abilità[]
Bugenhagen è un colto e intelligente planetologo, con una vasta conoscenza della natura spirituale del pianeta e del flusso vitale. È anche uno scienziato di grande fama, che ha sfruttato l'esperienza maturata nel suo periodo alla Shinra per inventare numerosi macchinari che lo aiutano nelle sue ricerche, tra cui tutto quello che si trova nel suo osservatorio e la macchina che usa per captare la voce del pianeta attraverso il flusso vitale. Ha anche creato un sistema di misurazione per i movimenti del flusso vitale, che ha chiamato con il proprio nome, Geizel, abbreviato con la dicitura "Gz".
Bugenhagen è anche sorprendentemente longevo per un essere umano, essendo arrivato a raggiungere l'età di 130 anni durante gli eventi di Final Fantasy VII e Final Fantasy VII Rebirth. Sebbene l'età non sembri aver intaccato minimamente la sua mente, il suo corpo non ha la stessa fortuna, e questo gli è fatale nelle fasi finali della storia, quando il suo viaggio nelle regioni fredde del nord lo costringe a passare i suoi ultimi giorni a letto.
Gameplay[]
Final Fantasy VII[]
Bugenhagen è incontrato la prima volta durante la visita a Cosmo Canyon. Oltre ad offrire importanti spiegazioni sulla storia del mondo di gioco, affianca il giocatore durante l'esplorazione della Cave of the Gi, sebbene non abbia un ruolo attivo. Dopo questi eventi, è necessario tornare da lui solo un'altra volta nella trama, e accompagnerà il gruppo nella seconda visita alla Forgotten Capital; prima di partire, se il giocatore ha ottenuto almeno una Huge Materia, Bugenhagen la prenderà in consegna e la metterà nel planetario, dove il giocatore potrà esaminarla quando vorrà.
Tornando a Cosmo Canyon con Red XIII in squadra dopo gli ultimi eventi di Midgar, si assisterà a una scena struggente tra la creatura e il maestro, al termine della quale Bugenhagen darà a Red XIII la sua arma finale, Limited Moon. Dopo questa scena, Bugenhagen non apparirà più.
Final Fantasy VII Rebirth[]
Bugenhagen è incontrato durante il capitolo 10, "Il guerriero della valle", nelle stesse identiche circostanze del gioco originale. Anche in questa versione fornisce numerose informazioni sulla storia del mondo, e dopo gli eventi del rito dell'accompagnamento affianca Red XIII e Barret nell'esplorazione della caverna dei Gui: durante le prime fasi partecipa inoltre a un piccolo minigioco, in cui il giocatore deve raccogliere vari oggetti disseminati nell'area e portarli da lui affinché possa analizzarli, permettendo di ottenere cose utili tra cui una materia energetica potenziata a 3★ e un collare mistico.
Incarichi[]
- L'energia del pianeta
Capitolo: 10
Località: Canyon Cosmo, osservatorio
Ricompensa: Guida astrologica - Vol. 4
Questo incarico è sbloccato dopo la conclusione degli eventi principali del capitolo 10, e richiede di esaminare alcune sorgenti vitali esaurite per studiare i mutamenti del flusso vitale. Per questa missione, Bugenhagen fornirà al giocatore un makometro e dei fascicoli che indicano a grandi linee dove si trovano le aree da esaminare, in tutto cinque, ma la loro esatta posizione deve essere trovata dal giocatore. La seconda, terza e quarta fonte sono minacciate da belve che vanno sconfitte prima che distruggano i rispettivi cancelli, mentre presso la quinta fonte avverrà lo scontro finale con tre variopodi infernali.
La ricompensa per questo incarico sarà un manuale di combattimento "Guida astrologica - Vol. 4" per Cait Sith, oltre a una certa quantità di esperienza per la squadra. Completare l'incarico aumenterà inoltre la simpatia di Red XIII verso Cloud, e sbloccherà l'incarico "Spiriti smarriti".
Dietro le quinte[]
Nei dati di Final Fantasy VII esiste una versione alternativa dell'ultima scena di Bugenhagen a Cosmo Canyon, in cui il saggio dona a Red XIII la sua arma finale. In questa versione, Cloud e il terzo personaggio della squadra non lasciano solo Red XIII con Bugenhagen, e la scena si conclude con un finale inaspettatamente comico: Bugenhagen sembra morire come nella versione originale, ma improvvisamente la musica si ferma e il saggio si risveglia per dare l'arma a Red XIII come se l'avesse ricordato solo in quel momento, spingendo il canide a dirgli di non spaventarlo più in quel modo. Non è chiaro se Bugenhagen muoia in questa versione, ma lasciando la stanza e rientrandovi subito dopo sarà sparito, esattamente come nella versione originale.
Etimologia[]
Bugenhagen è un cognome di origine tedesca. Un Bugenhagen famoso era Johannes Bugenhagen, un predicatore che fu alleato di Martin Lutero durante la riforma protestante. Nella cultura popolare, un personaggio del film Il presagio è Carl Bugenhagen, un archeologo che rivela al protagonista importanti informazioni sull'anticristo.
Il suo nome proprio, Geizel, deriva invece da un altro cognome tedesco, Geisel. Una persona in particolare con questo cognome è il celebre educatore e scrittore Theodor Seuss Geisel, meglio noto come Dr. Seuss.