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Icona Gabranth 1 Gabranth: Perché rinunci a ciò di cui devi avere più cura?
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Gaya è il mondo in cui è ambientato il gioco Final Fantasy IX. Simile per alcuni aspetti alla nostra Terra, il pianeta è composto da quattro continenti principali: il continente della nebbia, il continente esterno, il continente isolato e il continente dimenticato. Ciascun continente presenta climi e creature differenti. Gaya possiede inoltre due lune, una rossa e una blu.

La maggior parte della popolazione totale di Gaya è stanziata nel continente della nebbia, così chiamato per il cusioso fenomeno detto "nebbia", che lo ricopre da diversi secoli. Molte persone non sono nemmeno al corrente dell'esistenza degli altri continenti, in quanto pochi mezzi riescono a raggiungerli: dal momento che la stragrande maggioranza dei battelli e delle aeronavi funziona a "nebbia", uscire dal continente smetterebbe di farli funzionare.

Gaya è abitata da numerose razze senzienti: la più comune sono gli umani, seguiti dai moguri e dai nani. Ci sono però anche delle razze umanoidi che sono spesso considerate pari agli umani: è il caso dei burmesiani, discendenti dei topi, o dei numerosi animali antropomorfi (ippopotami, talpe, uccelli vari) che si possono incontrare in numerose città. Utile menzionare anche i panciuti Qu, una razza di creature non meglio identificate, caratterizzate da sessualità indefinibile, appetito formidabile e un fortissimo accento romano.

Il cristallo[]

Ogni pianeta ha un cristallo all'interno del suo nucleo, e il compito di questo cristallo è di mantenere vivo il pianeta stesso, assorbendo le anime dei defunti e riconvertendole in nuova energia vitale, permettendo al pianeta di vivere in un ciclo continuo di vita, morte e rinascita.
Oltre alle anime, il cristallo assorbe anche i ricordi di coloro che hanno vissuto, ma poi non li disperde: li ingloba dentro di sè, diventando sempre più grande e potente. Il cristallo, però, non ha vita eterna: anche lui ha un determinato tempo da vivere, e quando diventa troppo vecchio, cessa di brillare e il pianeta muore.
Non è escluso che quando un pianeta muore, il suo cristallo con tutti i suoi ricordi vadano a fare parte di un cristallo più grande, probabilmente il centro dell'universo.

Il cristallo di Gaya è di colore blu.

Gaya e Tera[]

Gaya ha un piccolo vicino nello stesso sistema, un pianeta rosso di nome Tera (riconducibile al nostro Marte), abitato da un'antica razza un tempo prospera, ora in totale decadimento. Gli abitanti di Tera avevano una tecnologia molto avanzata, ma il loro mondo era molto più vecchio rispetto al più giovane Gaya. Essi decisero così di mettere insieme le loro conoscenze per tentare una fusione con il vicino. Per farlo crearono un essere di nome Garland, a cui affidarono il compito di osservare il processo. La fusione, però, fallì miseramente perchè Gaya rigettò l'energia di Tera, e questo causò un disastro di proporzioni planetarie che causò la semidistruzione di Gaya e la (presunta) scomparsa di Tera. Ciò che rimase del pianeta rosso fu la sua luna, anch'essa rossa, che entrò nell'orbita di Gaya insieme alla sua luna blu.

Gli abitanti di Tera si ritirarono in un lungo sonno lasciando a Garland un unico ordine: trovare un altro modo per assimilare il pianeta azzurro. La prima mossa di Garland fu spostare l'albero di Iifa, un grande albero magico, da Tera a Gaya, per usarlo come base per dirigere le operazioni di restaurazione di assimilazione. Purtroppo il processo richiese migliaia di anni, a causa del pesante danno subito dal primo tentativo di fusione.

Il piano di Garland per far funzionare la fusione consisteva nel privare il cristallo di Gaya del suo potere, negandogli l'accesso di anime, per favorire il cristallo di Tera. L'albero di Iifa servì proprio a quello: Garland utilizzò il potere dell'albero per bloccare l'afflusso di anime verso il cristallo di gaia, permettendo solo alle anime di Tera di passare. Per farlo si servì di un apposito dispersore di anime da lui creato, che assorbì le anime di Gaya, rimpiazzandole con quelle di Tera. Ciò fece sì che le creature e la vegetazione di Tera ricominciassero a vivere su Gaya e il pianeta si riprendesse dalla catastrofe del primo tentativo. Le anime di Gaya assimilate da Soulcage furono espulse dalle radici dell'albero di Iifa, dando origine alla famosa "nebbia".

Verso la fine del gioco, tuttavia, il processo fallisce nuovamente a causa della distruzione di Tera e del crollo dell'albero di Iifa.

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