Final Fantasy Wiki
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Il carismatico proprietario del Gold Saucer. Famoso per il suo fisico muscoloso e i baffi a manubrio, Dyo partecipa spesso alle parate del suo parco, mettendo in mostra i suoi muscoli davanti a orde di ospiti in visibilio.

Dyo è un personaggio secondario nella serie di Final Fantasy VII. Il suo nome originale era scritto Dio.

Culturista dalla muscolatura invidiabile e uomo dai mille talenti, è il proprietario e direttore del Gold Saucer, il parco di divertimenti più famoso del pianeta, nel quale organizza spettacoli quotidiani per intrattenere il pubblico. È anche un appassionato collezionista di manufatti antichi, che tiene esposti in un piccolo museo all'interno del suo parco, e tra questi oggetti è presente anche un artefatto che fa gola a molti.

Dyo è apparso ufficialmente solo nell'originale Final Fantasy VII, con un ruolo marginale ma comunque importante nel proseguimento della trama. Questo ruolo è stato espanso nella continuità di Final Fantasy VII Rebirth, e anche nel riadattamento della continuità originale in Final Fantasy VII Ever Crisis.

Storia[]

Orphan (crisi)Pericolo Spoiler: Seguono dettagli su trama e/o finale. (Salta sezione)

Le origini del Gold Saucer[]

Dyo era un dipendente della compagnia elettrica Shinra, ma la sua vera passione erano i manufatti antichi, di cui aveva una ammassato una grande collezione che sperava di far conoscere al mondo: per questo fece costruire un museo dove esporre i suoi reperti, ma sfortunatamente l'investimento non diede i risultati sperati. Nonostante il fallimento, Dyo non si perse d'animo, e prese questa disavventura come una sfida. Rielaborò quindi il suo progetto in un parco divertimenti, con l'intenzione di farne il più grande del mondo, e nel frattempo iniziò a viaggiare per il mondo. I suoi viaggi lo portarono nei luoghi più disparati, in cui scoprì cose sempre nuove allenando nel contempo il corpo e lo spirito.
Dopo circa quindici anni, Dyo aveva conosciuto un gran numero di persone e aveva annotato le proprie imprese in un diario. Il suo destino gli si presentò quando arrivò nella regione di Corel, dove venne a sapere che la Shinra stava ricostruendo il villaggio di Corel, distrutto qualche tempo prima. Vedendo il potenziale di un'area turistica come Corel, Dyo colse subito l'occasione e acquistò il terreno per trasferirci il suo parco, ricostruendolo più grande e rendendolo raggiungibile dall'area montana di Corel nord e dallo stabilimento balneare di Costa del Sol.

L'investimento fu rischioso, ma fu ripagato con gli interessi: il neonato Gold Saucer divenne una meta frequentatissima che risollevò l'economia di Corel come mai prima di allora. Dyo si occupava personalmente di rendere ogni serata memorabile, con svariati spettacoli in cui esibiva, oltre che il proprio fisico, anche i numerosi talenti che aveva coltivato nel corso della sua movimentata vita: la sua attrazione preferita era la zona cruenta, dove organizzava battaglie sanguinose tra mostri e chiunque avesse abbastanza fegato da buttarsi nella mischia, con ricchi premi in palio tra cui un suo autografo originale.
Anche la sua collezione trovò posto nel progetto, esposta in un piccolo museo all'interno del parco. Il pezzo di cui andava più orgoglioso era una curiosa sfera bianca, che esibiva fieramente al centro della sala esposizioni: si trattava della chiave litica, un antico artefatto del popolo estinto dei Cetra.

Continuità originale[]

Mantelli e mitragliatori[]

Dyo fece la conoscenza di Cloud e ai suoi amici quando essi fecero tappa al Gold Saucer nella loro ricerca di Sephiroth. Quando vide entrare quel gruppo così variegato e armato fino ai denti, uno in particolare dei suoi componenti attirò l'attenzione del direttore: Barret, un uomo grosso e robusto con un mitragliatore al posto del braccio.
Presentandosi con il suo fare teatrale, Dyo si rivolse a Cloud chiamandolo semplicemente "figliolo", e gli chiese se per caso sapesse qualcosa di una fantomatica materia nera: un ragazzo che aveva più o meno la sua età era venuto a chiedergli informazioni in merito, ma Dyo non aveva idea di cosa stesse parlando. Non ricordava molto del suo visitatore, se non che fosse coperto da un mantello e un cappuccio nero, e avesse un tatuaggio 1 sul corpo. Questo attirò l'attenzione di Cloud, poiché anche diversi figuri dal mantello nero erano in cerca di Sephiroth come lui, ma quando il ragazzo chiese altre informazioni, Dyo non lo ascoltò e gli propose invece di testare la sua forza nella zona cruenta.
Il direttore si ripresentò poco dopo, e chiese a Cloud dove si trovasse il suo amico con il mitragliatore, ma Cloud gli rispose che si era fermato in hotel perché era stanco. Dyo si chiese se Barret potesse essere disponibile come bodyguard, ma poi cambiò nuovamente argomento e propose al gruppo di dare un'occhiata alla sua collezione di artefatti.

Mentre il gruppo osservava gli oggetti di cui Dyo si vantava tanto, qualcuno fece una strage nella hall della zona cruenta, e l'unico superstite affermò che si trattava di un uomo con un mitragliatore al posto del braccio. Dyo accorse sul posto e, pensando subito a Barret, chiese al gruppo se sapesse qualcosa. Cloud giurò che Barret non avrebbe mai fatto una cosa del genere e il direttore fu quasi convinto, ma prima che la situazione potesse risolversi, Cait Sith, una mascotte del Gold Saucer che si era unita al gruppo, preferì scappare immediatamente.
La fuga del gruppo ebbe breve durata, e Dyo ordinò che fossero tutti gettati nella prigione di Corel, un luogo malfamato situato alla base del Gold Saucer, da cui nessuno usciva vivo. Laggiù, il gruppo ritrovò Barret e scoprì il vero colpevole della strage, un suo vecchio amico di nome Dyne che aveva subito la stessa operazione. Cloud si guadagnò la possibilità di uscire dalla prigione competendo in una corsa di chocobo, e Dyo fu informato della situazione dalla sua impiegata Esther. Per congratularsi con Cloud della vittoria e farsi perdonare del malinteso, il direttore scrisse una lettera in cui concedeva ufficialmente la grazia a lui e ai suoi amici, e gli fece consegnare un fuoristrada rosso fiammante per muoversi facilmente nel deserto. Nella lettera, Dyo scrisse anche di aver incontrato Sephiroth, e di aver sentito che era diretto a Gongaga.

Momenti di crisi[]

Dyo ebbe il piacere di rincontrare Cloud qualche tempo dopo, quando il ragazzo scoprì che la sfera bianca custodita al centro della galleria dei reperti del direttore era la chiave litica, la chiave di accesso al tempio degli Antichi. Cloud chiese a Dyo se avesse potuto prestargliela temporaneamente, ma questi non era disposto a cedergli un oggetto così raro. Tuttavia, poiché il ragazzo aveva dimostrato di meritarsi la sua piena attenzione, Dyo propose al giovane di cimentarsi in un torneo nella sua arena nella zona cruenta, e se fosse stato soddisfatto della sua esibizione gli avrebbe donato la chiave litica.
Cloud accettò la sfida, e affrontò gli scontri nell'arena. Impressionato, Dyo ricompensò il giovane con la chiave litica e un piccolo premio. Anche se la sfera fu rubata poco dopo a causa del tradimento di Cait Sith, la generosità di Dyo permise comunque a Cloud di entrare nel tempio degli Antichi e trovare la tanto agognata materia nera.

Sfortunatamente, proprio quella misteriosa materia segnò l'inizio di un grave momento di crisi per il pianeta: controllando la mente di Cloud, Sephiroth riuscì a entrare in possesso della sfera e la usò per invocare la magia distruttiva finale, Meteora per distruggere il mondo. Con l'immenso asteroide che si avvicinava inesorabilmente al pianeta, Dyo chiuse temporaneamente il Gold Saucer, e si chiese se fosse sensato anche solo pensare di riaprire in un momento come quello, ma alla fine decise ancora una volta di cogliere l'occasione al volo e riaprire il parco finché fosse stato possibile: se il mondo stava davvero per finire, tanto valeva dare alla gente il tempo di svagarsi finché poteva.

Gli spoiler finiscono qui.

Profilo[]

Aspetto fisico[]

Dio

Dyo è un uomo alto ed estremamente muscoloso, con corti capelli neri ondulati, profondi occhi marroni sormontati da folte sopracciglia e un paio di lunghi e sottili baffi a manubrio. Mette fieramente in mostra i suoi muscoli andando in giro con addosso niente altro che un paio di slip rossi e una cintura dorata, in modo simile a un bodybuilder o un wrestler. Un fotoritratto a mezzo busto visibile nella sua sala dei trofei lo mostra con i baffi comicamente lunghi, e rivela che è anche molto peloso.
In Final Fantasy VII Rebirth, il look da wrestler è ulteriormente enfatizzato con alcuni sottili cambi nell'abbigliamento: non porta più la cintura e gli slip sono ora un paio di boxer neri lievemente attillati, porta stivali di pelle neri con stringhe rosse e un lungo mantello dorato con l'interno rosso e un largo colletto arricciato.

Personalità[]

Dyo è un uomo di spettacolo, che ama dare sempre ai suoi clienti quello che desiderano, e proprio questo suo tratto caratteriale lo ha portato al successo come proprietario del Gold Saucer. Gli piace visitare personalmente le varie zone del suo parco, su cui, coerentemente con il suo nome, domina come se fosse un dio. Si presenta come una celebrità, i suoi autografi sono premi per chi vince i tornei della Battle Square, e per quanto non sia impossibile parlare con lui, è molto difficile ottenere la sua piena attenzione, a meno di non eccellere in qualcosa che gli interessi.
Il fatto che Dyo sia il signore incontrastato del Gold Saucer indica anche che la sua volontà nel parco è la sola legge, e chiunque violi le regole nel suo territorio è severamente punito senza nemmeno un processo. Al tempo stesso, però, Dyo è anche un uomo d'onore che sa riconoscere i propri sbagli, come dimostra il fatto che risarcisca Cloud e i suoi amici con un fuoristrada e utili informazioni su Sephiroth dopo averli ingiustamente esiliati nella prigione di Corel. Nella sua comparsa in Final Fantasy VII Rebirth, la caratterizzazione di Dyo è leggermente diversa, e lo dipinge come una persona meno distaccata e più ragionevole, che offre ai protagonisti la possibilità di provare la propria innocenza anziché esiliarli senza fare domande.

Gameplay[]

Final Fantasy VII[]

FFVII Ritratto di Dio

La foto di Dio.

Dio può essere incontrato sin dalla prima visita al Gold Saucer. Il primo momento in cui è possibile parlargli è visitando la Speed Square, dove egli si presenterà e chiederà a Cloud se sa qualcosa della Black Materia: a prescindere dalla risposta del giocatore, Dio menzionerà un uomo con un tatuaggio "1" che gli aveva chiesto della Black Materia, e indirizzerà il giocatore verso la Battle Square, dove potrà continuare la trama.
Una volta raggiunta l'area, Dio arriverà per arrestare i protagonisti, ma se il giocatore ha parlato con lui precedentemente, esprimerà dubbi sulla loro colpevolezza, ma li esilierà ugualmente quando Cait Sith li esorterà a scappare. Quando il giocatore tornerà al Gold Saucer vincendo la corsa di chocobo, riceverà una lettera di scuse da parte di Dio, con anche un piccolo indizio su dove andare.

Ragazzo, se stai leggendo questa lettera, vuol dire che hai vinto. E hai vinto una vittoria che sono sicuro ti sei guadagnato. Ho saputo di Dyne da Ester. Ora che hai vinto, prometto che tu e tutti i tuoi amici riceverete la grazia totale e sarete liberati. Inoltre, per scusarmi, ho preparato un piccolo regalo per te da usare durante il tuo viaggio. Mi dispiace non poter essere lì per dirtelo di persona, ma sono un uomo molto impegnato. Cordiali saluti, Dio
P.S. Ho incontrato da poco Sephiroth. Deve avere un sacco di fan tra quelli della tua età. Perché non gli chiedi un autografo? Pare che sia diretto a sud del fiume, verso Gongaga.

Dio deve essere poi incontrato dopo che il giocatore ha ottenuto informazioni sulla Keystone dal negoziante di armi vicino a Gongaga: non è obbligatorio incontrare questo personaggio, ma è utile per scoprire che Dio è in possesso della pietra. Per ottenere la Keystone, è necessario intrattenere Dio combattendo nella Battle Square, e come per il primo incontro con lui, la risposta del giocatore non cambierà le condizioni.

Più avanti nella trama, quando Cloud sarà convalescente a Mideel e il giocatore controllerà Tifa o Cid, Dio potrà essere incontrato all'entrata del Gold Saucer, dove dirà di aver chiuso a causa dei tempi difficili, ma quando il giocatore tornerà al controllo di Cloud sarà possibile parlargli ancora e accedere normalmente al parco.

Rarità[]

Dopo aver vinto il manuale Omnislash e la materia W-Summon alla Battle Square, il giocatore potrà ottenere alcune rarità vincendo le sfide. Tre di esse sono oggetti legati a Dio, ovvero un suo autografo e due parti del suo diario, "Combat Diary" e "Gambler", che parlano rispettivamente delle sue battaglie più feroci e dei suoi anni al Gold Saucer.

Allusioni[]

Dyo è indirettamente menzionato Crisis Core -Final Fantasy VII-. Parlando con una bambina nel mercato dei bassifondi del settore 5, questa racconterà a Zack di un suo amico viaggiatore che è solito appuntare le sue avventure in un diario, riferendosi indirettamente al proprietario del Gold Saucer.
Nel gioco esiste anche un negozio online chiamato "Negozio virtuale Duo", con sede al Gold Saucer e gestito da un tale Lord Duo. Il nome giapponese di questo personaggio è デュオ, scritto in modo diverso dal nome di Dyo, e la guida Ultimania del gioco lascia ambiguo se si tratti della stessa persona.

In Final Fantasy XV, un'insegna commerciale nelle rovine di Insomnia reca il nome "Dio".

Galleria[]

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