- Abbiamo finalmente rilasciato dei campioni in città. Camminano ovunque, ma non sembra che vogliano andarsene. Inoltre, due di essi sono ancora dentro le loro capsule. Ancora una volta non mi è stato spiegato perché. Forse la procedura è fallita? No, impossibile! Gli esperimenti del professor Hojo non falliscono mai!
—Diario del ricercatore - 4, Crisis Core -Final Fantasy- Reunion
I cloni di Sephiroth sono un gruppo di personaggi apparsi in Final Fantasy VII. Sono anche conosciuti con il termine più colloquiale di mantelli neri, in riferimento ai manti con cui sono coperti.
Si tratta dei malaugurati soggetti degli esperimenti di una nuova fase del progetto Jenova. Sono stati creati dal professor Hojo, che ha iniettato nel loro sangue le cellule della forma di vita Jenova unite al materiale genetico del SOLDIER leggendario Sephiroth, nel tentativo di ricreare il suo progetto più riuscito e nel contempo provare la veridicità della sua teoria dell'unione.
Nel gioco originale era implicito che il progetto interessasse solo il villaggio di Nibelheim, ma i titoli della Compilation di Final Fantasy VII e soprattutto del Progetto Final Fantasy VII Remake rivelano che in realtà è molto più esteso.
Il termine "clone", tecnicamente scorretto in quanto non si tratta di copie genetiche di Sephiroth, è usato solo nelle traduzioni del gioco: la parola originale giapponese è "copia".
Profilo[]
I cloni di Sephiroth appaiono come persone completamente avvolte in un mantello nero con cappuccio. Il modello usato nell'originale Final Fantasy VII è lo stesso per tutti loro, ma l'altezza tende a variare, suggerendo che alcuni di essi siano bambini. Ciascun clone ha un numero tatuato da qualche parte sul corpo, che non è visibile sul modello, ma viene rivelato se si interagisce con loro.
In Final Fantasy VII Remake, i cloni sono sempre avvolti in un cappuccio nero, ma esso appare ora stratificato e stracciato, con un simbolo stilizzato vagamente simile a un angelo tracciato sulla schiena con pittura bianca, e uno strappo sulla spalla sinistra che rivela il numero tatuato. Grazie alla grafica più dettagliata, è anche possibile vedere che aspetto hanno sotto il cappuccio: i più appaiono come uomini e donne dal volto pallido ed emaciato. Final Fantasy VII Rebirth rivela inoltre che solo alcuni cloni hanno un numero, mentre la maggior parte non ce l'ha, a indicare che potrebbero essere soggetti scartati oppure creati attraverso un processo diverso. Nello stesso gioco, un clone in particolare porta la sigla SC a fianco del proprio numero, che potrebbe stare per "Sephiroth Clone" o "S-Cells".
I cloni di Sephiroth mostrano sintomi simili a quelli dell'avvelenamento da mako, si spostano lentamente con andatura ondeggiante e faticano a parlare: chiunque non sia al corrente delle loro reali condizioni specula che siano affetti da intossicazione da mako o SOLDIER in fase di decadimento cellulare. Caratteristica comune a tutti loro è ciò che dicono quando parlano, biascicando frasi su Sephiroth e sull'unione. Sembrano esistere cloni più stabili, come quello arrivato al Gold Saucer, nel quale Dyo afferma di non aver notato nulla di strano.
I cloni di Sephiroth sono diversi dai cloni di Genesis e Angeal apparsi in Crisis Core -Final Fantasy VII-, in quanto non prendono le sue sembianze col tempo e non ne ottengono i poteri, ma sono soggetti a un simile processo di decadimento, che rende i loro capelli grigi e la pelle pallida. Possono però essere controllati da Sephiroth dovunque essi siano, in modo simile a come Angeal controlla i propri.
In Final Fantasy VII Remake, i cloni possono assumere l'aspetto del vero Sephiroth quando quest'ultimo li controlla direttamente, e accedono a una minima porzione dei suoi poteri. In Final Fantasy VII Rebirth è inoltre mostrato che i cloni sono estremamente difficili da uccidere, essendo essenzialmente zombie mossi da una volontà esterna, e attraverso il processo di unione possono anche unirsi ad altri mostri infusi con cellule di Jenova, o anche con frammenti Jenova stessa, creando mostri orribili.
In Final Fantasy VII: Advent Children, le persone infettate dal geostigma si comportano in modo molto simile ai cloni di Sephiroth: il geostigma è una sorta di reazione allergica alle cellule di Jenova presenti nel corpo, e i bambini che ne sono affetti, più resistenti rispetto agli adulti, sono rapiti dalle ombre di Sephiroth per dare inizio a una seconda unione. Quando essi bevono l'acqua contaminata nella capitale dimenticata, diventano sostanzialmente dei cloni di Sephiroth a tutti gli effetti, perdendo la propria identità e coscienza di sé.
Storia[]
Quando il nuovo programma SOLDIER della compagnia elettrica Shinra divenne ufficialmente operativo e Sephiroth fu dispiegato in missione per la prima volta, il professor Hojo cercò estendere ulteriormente la portata del progetto. Con la scusa di sperimentare nuove procedure di potenziamento, lo scienziato iniettò campioni di DNA di Sephiroth in alcuni ignari agenti di SOLDIER, alcuni dei quali avrebbero successivamente lasciato la compagnia per ritirarsi a vita privata, e in seguito estese l'esperimento anche a membri del personale Shinra coinvolti in incidenti e semplici disperati dei bassifondi di Midgar.
Gli sfortunati soggetti furono marchiati con un numero sul loro corpo, e quelli che manifestavano reazioni negative al trattamento sentivano il bisogno di coprirsi con mantelli neri. Con il tempo, le periferie dei bassifondi si riempirono di uomini e donne in quelle condizioni, che vagavano senza meta mormorando frasi senza senso.
La seconda fase del progetto iniziò quando Sephiroth fu inviato a Nibelheim per ispezionare il reattore mako dell'area: seguendo indizi lasciati da Hojo, il SOLDIER scoprì la verità su Jenova e sugli esperimenti che lo avevano creato e, preso da un delirio di onnipotenza, diede alle fiamme il villaggio e cercò di liberare la creatura aliena conservata nel reattore. Sephiroth fu apparentemente ucciso, ma questo non fu un problema per Hojo: l'incidente di Nibelheim aveva lasciato molti superstiti, che furono immediatamente affidati alle "cure" del suo team.
I nuovi soggetti furono portati all'interno del laboratorio nei sotterranei della residenza Shinra, dove furono sottoposti a un'iniezione di cellule S ed esposti a una grande quantità di energia mako, in modo quasi identico al metodo di creazione dei membri di SOLDIER. Tra questi c'erano anche Zack Fair, un SOLDIER che era stato mandato in missione con Sephiroth, e Cloud Strife, un soldato che faceva loro da scorta: entrambi non sembravano mostrare reazioni di rilievo all'esperimento, perciò furono bollati come fallimenti e lasciati all'interno di vasche di mako, da cui si liberarono solo quattro anni dopo.
Gli altri soggetti manifestarono visioni di Sephiroth, e iniziarono a ripetere frequentemente il suo nome e la parola "unione", oltre a sentire il bisogno di coprirsi con i mantelli neri. Hojo fece portare Jenova dal reattore di Nibel al suo laboratorio centrale nel palazzo Shinra e ordinò di lasciare liberi i soggetti, pensando che l'istinto di riunirsi alla fonte li avrebbe spinti a muoversi verso Midgar. In realtà, i mantelli neri si limitarono a vagare per il villaggio di Nibelheim, che nel frattempo era stato ricostruito dalla Shinra, senza una direzione o un obiettivo preciso.
Poiché i mantelli non sembravano intenzionati a lasciare Nibelheim, la Shinra istituì un centro di cura nel villaggio per tenerli sotto controllo: gli impiegati della Shinra insediatisi a Nibelheim erano ovviamente all'oscuro del progetto, e pensarono semplicemente che quelle strane persone fossero solo intossicate dai vapori di mako del reattore.
Continuità originale[]
Una notte di dicembre di cinque anni dopo, l'unione ebbe finalmente inizio, ma non nel modo in cui Hojo si aspettava: fu infatti Jenova stessa a mettersi in movimento, prendendo la forma fisica di Sephiroth e fuggendo dal palazzo dopo aver ucciso il Presidente Shinra. Quando ciò accadde, i mantelli neri di Midgar iniziarono a muoversi lentamente in cerca di qualcosa, seguendo Jenova come fosse uno stendardo. Hojo pensò che fossero diretti a Nibelheim, perciò approfittò del caos che si era creato nella compagnia per la morte del Presidente per seguirli, ma non fu solo...
Nel palazzo Shinra quella notte era presente anche Cloud, che era stato liberato un anno prima dal contenimento a Nibelheim e si era unito a un gruppo di nemici della Shinra dopo un periodo passato in coma. Imprigionato all'interno del palazzo, il ragazzo fu liberato da Sephiroth, e capendo che era ancora vivo si determinò a raggiungerlo, sia per vendicare il suo villaggio, sia per l'inconscio desiderio di prender parte all'unione. Nel frattempo, anche la Shinra iniziò a seguire i mantelli neri con i suoi Turks, perché il nuovo presidente Rufus pensava che Sephiroth fosse in cerca della terra promessa, una mitica terra di cui si parlava nelle leggende del popolo Cetra.
Il mantello nero che portava il numero 1 sembrava cercare qualcosa di preciso: il suo viaggio lo portò fino al Gold Saucer, dove chiese al proprietario di una misteriosa materia nera. Nel frattempo, il gruppo di Cloud raggiunse finalmente Nibelheim, dove molti mantelli neri si erano ammassati, anche se gli abitanti sembravano fare finta di niente: uno dei mantelli indirizzò Cloud verso la residenza Shinra, dove il ragazzo ebbe una visione di Sephiroth che lo esortava a seguirlo verso nord per prendere parte all'unione.
Quando la Shinra scoprì l'ubicazione del tempio degli Antichi dove la materia nera era custodita e mise le mani sulla chiave litica che permetteva di accedervi, un altro mantello nero, il numero 9, seguì i Turks per impossessarsi della materia, ma rimase ucciso. Arrivato al tempio dopo i Turks, Cloud recuperò la chiave litica e continuò inconsapevolmente la missione del mantello numero 9, raggiungendo l'interno del tempio e recuperando la preziosa sfera, che gli fu subito sottratta da Sephiroth, che prese il controllo della sua mente.
Gli altri mantelli neri viaggiarono lentamente verso il luogo dove l'unione avrebbe avuto luogo, il cratere nord, anche se molti di loro persero la vita per mano di mostri o cadendo da precipizi lungo la via. Nel labirinto di vortici, Jenova prese nuovamente la forma fisica di Sephiroth e sterminò i mantelli che erano con lei, prima di rivolgersi contro il gruppo di Cloud trasformandosi in Jenova∙DEATH. La sconfitta di Jenova permise al gruppo di tornare in possesso della materia nera.
Con Cloud come unico clone sopravvissuto, Sephiroth decise di affrontarlo di persona nella sua mente. Attraverso una rievocazione dell'incidente di Nibelheim, Sephiroth rivelò al giovane la falsità dei suoi ricordi riguardo quell'evento, che egli sembrava ricordare perfettamente come fosse successo il giorno prima. Questa rivelazione ferì Cloud tanto in profondità da privarlo della sua forza di volontà e renderlo un completo burattino nelle mani di Sephiroth. Quando il ragazzo raggiunse l'interno del cratere, dove i resti di Sephiroth riposavano cristallizzati nella mako, anche Hojo e la Shinra arrivarono sul posto: Hojo fu contento di vedere confermata la sua teoria, ma quando scoprì che l'unico "clone di Sephiroth" ad aver raggiunto la destinazione era un fallimento, lo respinse con sdegno. Cloud consegnò quindi a Sephiroth la materia nera, provocando il suo risveglio e l'invocazione della magia Meteora.
Mentre l'unione era ancora in corso, qualcun altro si era messo all'inseguimento dei cloni di Sephiroth: era Annette Townshend, un'impiegata della Shinra che aveva il compito di monitorare la ricostruzione e il ripopolamento di Nibelheim, e che aveva seguito gli individui incappucciati quando avevano iniziato a spostarsi verso nord. Dopo averli rintracciati a Loggia Gelata, li seguì di nuovo, ma quando finalmente riuscì a raggiungerli, trovò solo cadaveri. La donna identificò tutti i soggetti che riuscì a riconoscere, ma ben presto morì anche lei per il freddo. Quando fu ritrovata due anni dopo, Annette aveva con sé un frammento raggrinzito di Jenova, avvolto in un fazzoletto.
Dopo il risveglio di Sephiroth, Cloud cadde nel flusso vitale e fu recuperato solo qualche giorno più tardi: purtroppo, la forte intossicazione da mako e il trauma per aver scoperto la verità su se stesso lo avevano ridotto a uno stato vegetativo. Grazie all'aiuto della sua amica Tifa, il ragazzo riuscì a riprendersi e a ritornare alla sua umanità. Dopo la battaglia finale contro Sephiroth, il SOLDIER tentò un'ultima volta di prendere il controllo della mente del ragazzo, ma questa volta fu facilmente sconfitto dalla sua forza di volontà. Senza più nessuno che controllava la sua mente, anche l'ultimo dei cloni di Sephiroth cessò di esistere, questa volta senza morire.
Continuità Remake[]
Mentre attendeva che il processo di unione avesse inizio, Hojo iniziò a fare altri studi ed esperimenti con le cellule di Jenova nella nuova struttura che aveva costruito per ampliare il suo laboratorio, il DRUM. Nel frattempo, un mantello nero di nome Marcat, marchiato con il numero 49, fu accolto al condominio Mirastelle nei bassifondi del settore 7. Quando Cloud arrivò a Midgar, ebbe incontri ravvicinati con Marcat e un altro mantello, il numero 2, che gli apparvero con l'aspetto di Sephiroth quando reagirono alla sua presenza.
La notte in cui l'unione ebbe inizio, il dirigente Shinra Palmer affermò spaventato di aver visto Sephiroth, vivo e vegeto, passargli davanti mentre camminava verso la sala riunioni. Il cosiddetto Sephiroth apparve a Cloud e i suoi amici all'interno del DRUM, dove li fece precipitare in fondo all'enorme laboratorio, per poi distruggere la capsula che conteneva Jenova e uscire dalla struttura con il suo corpo fra le braccia, il tutto sotto lo sguardo attento e incuriosito di Hojo.Cloud seguì la scia di sangue lasciata da Jenova fino all'ultimo piano del palazzo Shinra, dove Sephiroth apparve per uccidere il Presidente Shinra e usò il potere di Jenova per trasformarsi in un'orrida creatura. Quando Cloud e i suoi amici sconfissero la bestia, quello che sembrava Sephiroth si rivelò essere Marcat, che collassò e scomparve in una nube di fumo. Non visto, il numero 2 prese i resti di Jenova e li portò sulla cima dell'edificio, da cui si gettò assieme ad essi prima che Cloud potesse raggiungerlo.
In seguito alla partenza di Jenova, i mantelli neri si misero lentamente in marcia, attraversando lande e città senza curarsi di niente e spesso cadendo vittima di mostri e ostacoli naturali, incluso un condor che ne afferrò uno nella regione di Junon. I Turks furono incaricati da Rufus e Hojo di seguirli per capire dove fossero diretti, e in più di un'occasione trasportarono quelli che rimanevano indietro in modo da mantenerne il maggior numero possibile nello stesso posto.
Viaggiando al loro fianco, il gruppo di Cloud iniziò a provare compassione per quelle persone, che in fin dei conti non erano altro che vittime delle atrocità della Shinra: Barret li proteggeva istintivamente dai pericoli ogni volta che poteva, anche quando Cloud stesso li attaccava perché li vedeva con le sembianze di Sephiroth.
Superata Junon, i mantelli neri furono caricati nella stiva del battello Shinra-8, e la ninja Yuffie si intrufolò insieme a loro, camuffata con uno dei loro mantelli. Durante la notte, il professor Hojo inviò sulla nave dei mostri infusi di cellule di Jenova, che attraverso il processo di unione si fusero con i mantelli neri e diedero vita a orribili mostri: il capitano Titov chiese aiuto alla Shinra per contrastare la minaccia, ma Hojo gli disse di essere fiero di far parte del suo esperimento. All'interno della stiva era presente anche un frammento di Jenova, a cui diversi mantelli si unirono per creare un'altra mostruosa creatura, e a nulla valsero i tentativi di Titov di ucciderli, in quanto questi si rialzarono immediatamente attirati dalla fonte.
Quando i mantelli neri arrivarono a Costa del Sol, Hojo si recò personalmente nell'area e li fece radunare nella spiaggia privata, dove scatenò contro di loro altri mostri per studiarli più da vicino. Lo scienziato era accompagnato da tre bellissime donne, che progettava di far accoppiare con gli abomini per "generare un nuovo eroe", e catturò anche gli amici di Cloud con l'implicita intenzione di fare lo stesso con Tifa, ma la situazione fu salvata dall'intervento di Yuffie.
Il viaggio dei mantelli neri proseguì fino a Corel nord, dove furono accolti nella clinica del dottor Sheiran: il medico pensò che fossero ex SOLDIER in stato di decadimento, come era credenza comune, e cercò di prendere un campione di sangue da Cloud, che però rifiutò. Mentre il gruppo si trovava a Corel nord, uno dei mantelli neri fu rapito da una coppia di delinquenti, e il dottor Sheiran richiese l'aiuto di Cloud per recuperarlo, poiché non aveva soldi per pagare il riscatto. Cloud riuscì a raggiungere il covo dei rapitori, e fu il mantello nero a uscire allo scoperto reagendo alla presenza del ragazzo: i rapitori notarono gli occhi della mako di Cloud e lo derisero, dicendogli che prima o poi sarebbe diventato anche lui come i mantelli. Dopo la piccola disavventura, il gruppo continuò il suo viaggio passando dal Gold Saucer, ma non ebbe più altri incontri con i mantelli finché non ne trovò uno a Canyon Cosmo, il quale lo indirizzò a Nibelheim, dove i poveretti si erano ammassati in gran numero ed erano sotto le cure di un gruppo di abitanti.
Nell'area di Nibel si era manifestata una strana energia, che aveva attirato l'attenzione di alcuni mantelli: Cloud e il gruppo cercarono di scoprire la fonte di quell'energia, e nel contempo cercarono di tenere i mantelli lontano dai mostri. Durante la ricerca, Cloud notò che uno dei mantelli era Broden, un ex SOLDIER che aveva aiutato il gruppo a Kalm, ma il colpo più duro arrivò quando un'altra vecchia conoscenza del ragazzo si ripresentò. Rosche, un SOLDIER che si era autoproclamato amico e rivale di Cloud, arrivò chiedendogli un ultimo duello: egli si era sottoposto a un esperimento di Hojo per diventare più forte, ed era stato infuso di cellule S che lo stavano lentamente facendo soccombere al decadimento. Quando Cloud sconfisse Rosche, gli altri mantelli neri si radunarono intorno a lui e lo coprirono con un mantello come il loro, mentre la sua coscienza svaniva pian piano.
Rosche e altri mantelli furono successivamente recuperati dalla Shinra, che nel frattempo aveva scoperto l'ubicazione del tempio degli Antichi: Rufus credeva che quel misterioso edificio fosse la tanto agognata terra promessa, mentre Hojo fu più cinico sulle aspettative, ma sapeva con certezza che il tempio sarebbe stato teatro di un evento importante. Rilasciati all'interno del tempio, i mantelli fecero da guida agli uomini della Shinra e al gruppo di Cloud, e in particolare indirizzarono quest'ultimo verso la zona più profonda, in cerca della materia nera custodita all'interno. Uno dei mantelli, sotto le sembianze di Sephiroth, ferì gravemente Tseng, ma fu successivamente ucciso quando l'uomo gli sparò alle spalle.
Alla fine, Cloud recuperò la materia nera e Sephiroth lo costrinse a cedergliela, mentre la Shinra, che aveva perso molti uomini nell'esplorazione, fu costretta a ritirarsi. Rosche fu l'unico mantello nero recuperato, e fu riportato indietro al palazzo Shinra per altri usi. Il giorno dopo, i mantelli neri ospitati a Nibelheim iniziarono a spostarsi all'unisono, richiamati dalla volontà di Sephiroth. Nel frattempo, Cloud era riuscito a recuperare la materia nera e, osservandola, sentì ancora la chiamata di Sephiroth, che lo attirava verso la sua prossima destinazione: il cratere nord.
Lista dei cloni di Sephiroth[]
Quella che segue è una lista di tutti i cloni di Sephiroth coinvolti in eventi particolari nei titoli della Compilation di Final Fantasy VII.
- 1 - Un giovane più o meno dell'età di Cloud apparso in Final Fantasy VII. Ha viaggiato da Corel nord al Gold Saucer per chiedere a Dyo della materia nera. Ha il tatuaggio sul palmo della mano.
- 2 - L'uomo affetto da intossicazione da mako nei bassifondi del settore 5 in Final Fantasy VII. Se si ritorna a Midgar nelle fasi finali dell'avventura, è rivelato che se n'è andato "blaterando qualcosa su una certa unione". In Final Fantasy VII Remake, indossa un cappuccio come gli altri ed è rivelato essere un ex SOLDIER. Verso la fine del gioco, appare nel palazzo Shinra per portare via Jenova.
- 4 - Un mantello nero incontrato al piano superiore della casa di Tifa a Nibelheim in Final Fantasy VII.
- 5 - Un mantello nero incontrato al piano terra della casa di Tifa a Nibelheim in Final Fantasy VII.
- 6 - Un mantello nero incontrato nella locanda di Nibelheim in Final Fantasy VII. In Final Fantasy VII Rebirth è rivelato essere Broden, locandiere di Kalm ed ex SOLDIER che aiuta il gruppo a fuggire dalla città all'inizio del gioco. Più avanti, soccombe al decadimento e si unisce ad altri mantelli neri alla ricerca di un vestigio.
- 9 - Un mantello nero partito in cerca della materia nera. È incontrato mentre esce dal tempio degli Antichi e muore poco dopo, forse ucciso da Tseng. Ha il tatuaggio dietro il collo.
- 11 - Un mantello nero incontrato al piano terra della casa di Tifa a Nibelheim in Final Fantasy VII. In "Episode INTERmission", è incontrato nei bassifondi del settore 7.
- 12 - Un mantello nero incontrato nel negozio di oggetti di Nibelheim in Final Fantasy VII.
- 16 - Un mantello nero incontrato nella periferia dei bassifondi del settore 7 in "Episode INTERmission".
- 20 - Un mantello nero incontrato nella periferia dei bassifondi del settore 7 in "Episode INTERmission".
- 36 - Un mantello nero incontrato nella clinica del dottor Sheiran a Corel nord in Final Fantasy VII Rebirth, a cui il medico fa un prelievo del sangue.
- 82 - Un mantello nero incontrato nella prima fase della ricerca del vestigio di Nibel in Final Fantasy VII Rebirth.
- Cloud Strife - Il personaggio principale di Final Fantasy VII. Inizialmente entrato in stato vegetativo e considerato un fallimento, si è poi risvegliato ed è stato occasionalmente sotto il controllo di Sephiroth. Non è stato numerato.
- Zack Fair - Il personaggio principale di Crisis Core -Final Fantasy VII-. Non ha avuto alcuna reazione al trattamento, quindi è stato considerato un fallimento e non è stato numerato.
- Lilisa Meg - Un mantello nero che appare nella storia breve Final Fantasy VII Remake: Picturing the Past, porta il tatuaggio numero 24. Era un membro di una squadra della Shinra incaricata di scoprire se i disegni fatti da Aerith quando era piccola portassero a giacimenti di mako.
- Glen Reiner - Un mantello nero che appare in Final Fantasy VII Remake: Picturing the Past, il suo numero non è noto. Un altro membro della squadra incaricata di trovare corrispondenze reali nei disegni di Aerith.
- Geddie Bach - Un mantello nero che appare in Final Fantasy VII Remake: Picturing the Past, il suo numero non è noto. Un medico della Shinra che aveva cercato di fermare gli esperimenti di Hojo sulla madre di Aerith.
- Marcat - Un mantello nero apparso in Final Fantasy VII Remake, porta il numero 49. Vive nel terzo appartamento del condominio di Marle nei bassifondi del settore 7, sotto le cure di Tifa. Appare più volte con l'aspetto di Sephiroth durante la storia e affronta il gruppo come Jenova Pulse verso la fine dell'avventura. In "Episode Intermission" è incontrato in un'area isolata dei bassifondi.
- Rosche - Un SOLDIER apparso in Final Fantasy VII Remake, nel seguito è infuso con una nuova formula di cellule S e marchiato con la sigla SC4. Cede al decadimento dopo un duello con Cloud e diventa anche lui un mantello nero. In seguito è portato al tempio degli Antichi insieme ad altri mantelli, ed è l'unico sopravvissuto ancora sotto custodia della Shinra.
- Dale - Un mantello nero incontrato al piano superiore della casa di Tifa a Nibelheim in Final Fantasy VII Rebirth, non è numerato. Sembra essere ossessionato dal gioco di Regina rossa, ed è in cerca di uno sfidante.
- Glenn Lodbrok - Ex SOLDIER P0 e attuale leader del governo provvisorio di Wutai. In realtà è un mantello nero senza nome che prende le sembianze di Glenn quando è controllato da Sephiroth, poiché il vero Glenn è stato apparentemente ucciso da Rufus durante la guerra di Wutai.
Altri cloni[]
Oltre ai cinque mantelli neri numerati che appaiono a Nibelheim in Final Fantasy VII, ve ne sono altri quattro il cui numero non è rivelato: due di questi girovagano davanti alla residenza Shinra, e altri due si trovano al piano superiore della casa più a est del villaggio. Di questi ultimi, uno è più piccolo di statura e ripete sempre quello che dice quello più grande: questa dinamica implica che i due mantelli possano essere i due bambini che si trovavano nel negozio di oggetti durante il flashback di Cloud, di cui il più piccolo ripeteva sempre quello che diceva la sorella maggiore. Non è noto se i quattro mantelli neri abbiano un numero, ma è possibile che si tratti dei numeri mancanti 3, 7, 8 e 10.
Un'altra figura con il cappuccio nero incontrata in Final Fantasy VII è il proprietario del negozio di protezioni di Junon, un ex-SOLDIER che inizia a indossare il mantello dopo gli eventi del cratere nord. Parlandogli, questi affermerà di aver sentito in qualche modo il bisogno di indossarlo, implicando il collegamento tra i cloni di Sephiroth e gli ex-SOLDIER. In Final Fantasy VII Rebirth, lo stesso personaggio appare come negoziante di oggetti, e tossisce frequentemente in modo identico a Broden, implicando che sia stato sottoposto al medesimo processo.
Nel romanzo Final Fantasy VII The Kids Are Alright: A Turks Side Story, è rivelato il nome di otto dei nove cloni stanziati a Nibelheim, cinque maschi e tre femmine, ma non il numero a cui corrispondono: due di questi hanno lo stesso cognome, e potrebbero quindi essere i due bambini. I primi cinque cloni elencati sotto sono stati ritrovati, mentre gli ultimi tre sono dispersi:
- Kaitlin Starks
- Edmund Starks
- Trevor Shawn
- Ezra Monti
- Ian Meadows
- Rick Fergus
- Lisa Tutti
- Senna York
Gameplay[]
Final Fantasy VII[]
I cloni di Sephiroth appaiono in vari momenti della storia. Il primo, numero 2, può essere incontrato nel Sector 5 Slum, ed è la fonte della famosa frase "This guy are sick", detta da Aerith parlando di lui. Altri undici cloni appaiono a Nibelheim, e uno di essi indirizza il giocatore verso la Mansion. Il numero 9 appare successivamente all'ingresso del Temple of the Ancients, un altro è poi ucciso dal boss Schizo sul Gaea's Cliff e altri sedici appaiono tra le zone Crater e Whirlwind Maze.
Curiosamente, se il giocatore torna a Nibelheim dopo aver incontrato i cloni al labirinto di vortici, tutte le figure incappucciate possono essere viste ancora nel villaggio. Si tratta probabilmente di una svista, poiché scompaiono dopo che la meteora viene invocata.
Sebbene non sia mostrato espressamente, le figure che il gruppo di Cloud e la Shinra seguono dopo gli eventi di Midgar sono cloni di Sephiroth: lo dimostra il fatto che Cloud faccia immediatamente il collegamento tra i tatuaggi e il mantello nero quando parla con Dio al Gold Saucer, prima di incontrare effettivamente i cloni a Nibelheim.
Oggetti[]
I cloni incontrati a Nibelheim forniscono degli oggetti quando gli si parla per la prima volta.
Oggetto | Posizione |
---|---|
Luck Source | Clone numero 6 nel retrobottega della locanda |
Elixir | Clone numero 12 nel negozio di oggetti |
Turbo Ether | Clone numero 11 nella cucina della casa di Tifa |
Platinum Fist | Clone numero 4 al secondo piano della casa di Tifa |
Luck Source | Coppia di cloni al secondo piano della casa più a est |
I due cloni che muoiono cercando di attraversare la prima barriera nel Whirlwind Maze lasciano inoltre una Hi-Potion e un Ether quando si interagisce con loro.
Final Fantasy VII Remake[]
Gli uomini dal mantello nero, sono personaggi secondari che appaiono in alcune occasioni: il numero 49, alias Marcat, è incontrato quando Cloud passa la prima notte nei bassifondi del settore 7 nel capitolo 03, mentre il numero 2 è incontrato dopo aver salvato i bambini nei bassifondi del settore 5 nel capitolo 08. Entrambi riappaiono nel capitolo 17, in cui Marcat è affrontato nella forma di Jenova Pulse e 2 fugge dal palazzo Shinra con il corpo di Jenova.
Nell'episodio "INTERmission", Yuffie incontra altri tre cloni nei bassifondi del settore 7: il numero 11 girovaga per un magazzino abbandonato, il numero 20 deve essere salvato da due lupi randagi in un'area aperta, e il numero 16 gira nei pressi dell'area abitata e menziona il nome di Jenova quando Yuffie gli passa accanto. Nell'area abitata è inoltre possibile incontrare Marcat.
Final Fantasy VII Rebirth[]
I mantelli neri appaiono in numerose occasioni nel corso dell'avventura, con una presenza molto più ricorrente che nel gioco originale. Il primo è incontrato nella palude della prateria, e successivamente se ne possono incontrare molti altri lungo il viaggio: nella miniera di Mithril, a Junon e sul monte Corel camminano lenti verso la loro destinazione, mentre sulla Shinra-8 e a Costa del Sol sono coinvolti negli esperimenti di Hojo; a Corel nord sono ospitati nella clinica del dottor Sheiran, e uno di essi è rapito dai delinquenti Ellie e Barry durante un incarico.
Come nel gioco originale, il villaggio di Nibelheim brulica di mantelli, e due ex SOLDIER incontrati in precedenza si uniscono a loro dopo aver ceduto al decadimento cellulare. Nell'area di Nibel, la missione secondaria legata al vestigio locale è incentrata sul seguire un gruppo di mantelli neri che sembrano interessati all'energia emessa dalla reliquia. Diversi altri appaiono infine nel tempio degli Antichi, dove indicano al giocatore dove andare.
Nemici[]
Durante i capitoli 5 e 6, e durante la ricerca al vestigio di Nibel, il giocatore può affrontare alcuni nemici nati dalla fusione di mantelli neri con creature infuse di cellule jenoviche. Questi nemici possono essere incontrati anche in alcuni scontri del simulatore.
- Necrotico
- Outis
- Madouxmanj
Dietro le quinte[]
Nelle prime versioni della trama di Final Fantasy VII, i cloni di Sephiroth non erano persone, bensì frammenti del corpo di Jenova che fluttuavano in aria coperti dal cappuccio. Alcuni di essi sarebbero stati affrontati come boss in alcuni momenti della trama, e l'ultimo di essi, probabilmente Jenova∙DEATH o Jenova∙SYNTHESIS, sarebbe stato il cuore di Jenova. In seguito si decise di rendere i cloni e Jenova due entità separate, e nel gioco effettivo frammenti di Jenova prendono le sembianze di Sephiroth stesso prima di affrontare i protagonisti.
Questo concept è parzialmente ripreso in Final Fantasy VII Remake: i cloni e Jenova sono sempre separati, ma la forma boss di Jenova affrontata durante la trama trae il proprio potere da Marcat, uno dei cloni, e quando è sconfitta Marcat si dissolve in fumo violaceo. In Final Fantasy VII Rebirth, un'altra variante di Jenova prende forma da vari mantelli neri che si fondono con un braccio della forma dormiente.
Mentre nell'originale Final Fantasy VII era implicito che almeno uno dei cloni presenti a Nibelheim fosse un bambino, nel progetto Final Fantasy VII Remake sono tutti inequivocabilmente adulti, a causa delle severe restrizioni del rating del gioco.
Numeri[]
Dopo la rivelazione dei natura dei cloni di Sephiroth, Red XIII teme di essere anch'egli uno di loro, visto il numero affibbiatogli da Hojo tatuato sul suo corpo. In realtà, come conferma la guida Final Fantasy VII Ultimania Omega, era stato catturato da Hojo tre anni dopo l'incidente di Nibelheim, e il numero era riferito a un altro esperimento mai specificato. Inoltre, il suo tatuaggio è il numero XIII nella trascrizione romana, mentre quelli dei cloni di Sephiroth usano le cifre arabe.
Nell'originale Final Fantasy VII non erano rivelati numeri più alti del 12, sebbene i cloni incontrati fossero almeno 17. In Final Fantasy VII Remake, tuttavia, il numero effettivo dei soggetti è rivelato essere molto più alto, e arriva a contarne almeno 49, che diventano ancora di più nel seguito grazie alla conferma che ne esistono molti senza un numero. Il numero 49 può avere molteplici significati: oltre ad essere il numero 7 elevato al quadrato, in una delle tante allusioni al numero presenti nel gioco, è anche composto da due cifre considerate sfortunate da molte culture asiatiche, con il numero 4 che è pronunciato come la parola shi (morte) e il numero 9 che suona come ku (sofferenza). Può anche essere riferito al concetto buddhista del bardo, ovvero il periodo tra la morte e la reincarnazione, che secondo alcune interpretazioni dura fino a sette settimane, ovvero 49 giorni.
Durante Final Fantasy VII Rebirth, uno dei cloni riceve il tatuaggio SC4, che può indicare che la numerazione originale si ferma a 99, oppure che Hojo ha ricominciato la numerazione dopo aver dato un nome ufficiale al progetto. SC potrebbe stare per "Sephiroth Clone".