- Astos è il re degli elfi oscuri e vive nella Rocca di ponente. Sembra essere a conoscenza dell'ubicazione dei cristalli. Nonostante possieda una certa bellezza esteriore, trasuda un'aria di pestilenza. Sembra sapere di Jack e degli altri.
Astos è un antagonista secondario apparso nel primo Final Fantasy.
Misterioso re degli elfi oscuri, incrocia la strada dei Guerrieri della luce dopo aver gettato un incantesimo sul principe degli elfi e aver rubato l'occhio di cristallo della strega Matoya. Pur avendo un ruolo minore con un impatto minimo sulla trama centrale, l'incontro con Astos frutta agli eroi della storia un oggetto che in seguito sarà utile per ottenere un potere più grande per contrastare il vero nemico.
Astos svolge un ruolo di grande importanza in Stranger of Paradise Final Fantasy Origin, che rivela oscure verità dietro le sue origini e l'importanza nel grande schema dell'aiuto che ha dato ai primi Guerrieri della luce, guidati da Jack Garland.
Storia[]
Piano contro i Lufeniani[]
Astos era un'unità di ricognizione organica prodotta in serie dai Lufeniani per monitorare il progetto Stranger: il suo vero io era un elfo, che Lufenia aveva geneticamente alterato per svolgere compiti precisi nel mondo assediato dall'oscurità del caos. Astos fu inviato a Cornelia, dove si stabilì nella rocca di ponente e prese l'identità fittizia dell fantomatico re degli elfi oscuri, e gli fu affidato il compito di contattare gli Stranger guidati da Jack Garland e aiutarli nella loro missione.
Astos doveva originariamente essere solo il contatto di Jack e il suo gruppo a Cornelia, ma dopo numerose iterazioni del progetto finì per affezionarsi allo Stranger e diventare il suo più fidato amico e consigliere. Quando Jack, che si era innamorato della principessa Sarah, decise di ribellarsi ai Lufeniani e offrì ad Astos di unirsi a lui, l'elfo fu inizialmente riluttante, ma alla fine acconsentì in nome della loro amicizia.
Jack elaborò un piano per rovesciare il controllo dei Lufeniani su Cornelia: avrebbe dato il suo cristallo infuso dei propri ricordi alla principessa Sarah e si sarebbe fatto cancellare la memoria, come di consueto, e Astos avrebbe guidato lui e i suoi amici in un nuovo viaggio per renderlo ancora più potente e dargli la forza di distruggere il centro di controllo dei Lufeniani. Jack propose ad Astos di accompagnarlo nel suo ultimo viaggio, ma l'elfo gli disse che sarebbe stato inutile, perché tanto Jack lo avrebbe dimenticato di nuovo. Jack giurò che non avrebbe dimenticato la loro amicizia, e promise che avrebbero salvato Cornelia e sarebbero tornati a casa insieme.
Mentre attendeva il ritorno di Jack, Astos iniziò a studiare con attenzione tutte le aree del mondo influenzate dai lufeniani, appuntandosi ogni dettaglio che potesse essere utile alla realizzazione del piano, e per evitare di perdere queste informazioni recuperò i suoi cloni e infuse in ciascuno di essi un backup dei suoi ricordi, lasciando indizi su come riattivarli in caso gli fosse successo qualcosa. Scoperto da alcuni Lufeniani che minacciarono di smantellarlo se non avesse interrotto le sue operazioni, Astos si rese conto di quanto i suoi superiori lo considerassero sacrificabile e, infuriato, usò un potente incantesimo per tramutarli in pipistrelli bianchi, che da allora lo seguirono ovunque andasse, incapaci di fare nulla per fermarlo.
Il piano[]
- Bene, a quanto pare il futuro è nelle mani di gente che non va per il sottile.
—Astos
Astos attese Jack nella rocca di ponente, istruendo il pirata Bikke perché portasse il suo amico da lui. Bikke avvertiva una profonda oscurità in quell'uomo, e pensò che avesse stretto un patto con Caos, cosa che riferì anche a Jack quando incrociò le lame con lui. Jack e i suoi compagni Ash, Jed e Neon arrivarono alla rocca di ponente e sconfissero il cavaliere nero, un costrutto creato da Astos come guardiano della fortezza, e dopo lo scontro il sedicente re degli elfi oscuri si presentò al gruppo.
Prima che potesse spiegare chi fosse o quale fosse il suo scopo, Jack lo interruppe bruscamente per chiedergli cosa sapesse dei Cristalli. Vedendo che Jack non perdeva tempo, Astos lo indirizzò immediatamente al miraggio cristallino, una torre da cui il gruppo avrebbe potuto raggiungere la fortezza volante in cui si trovava il Cristallo del Vento, ma quando Jack gli chiese se avesse davvero fatto un patto con Caos, l'elfo rispose semplicemente che il patto lo avrebbero fatto loro, proprio risvegliando il potere dei Cristalli.
Jack e i suoi risvegliarono il Cristallo del Vento e reclutarono un quinto compagno, Sophia, per poi continuare verso i Cristalli del Fuoco e della Terra: per ogni mostro che sconfiggevano lungo la strada, i cristalli che portavano con loro assorbivano sempre più oscurità, risvegliando pian piano i loro ricordi. Quando tornarono nella fortezza volante, Astos era lì ad aspettarli, accompagnato come sempre dai pipistrelli, e si complimentò scherzosamente con loro per aver resistito all'oscurità e non essere diventati come lui. L'elfo rivelò loro l'esistenza di Lufenia spiegando che molti dei luoghi che avevano visitato durante il loro viaggio, inclusa la rocca di ponente, non appartenevano al loro mondo, ma erano frammenti di altri mondi replicati dai Lufeniani per i loro esperimenti.
L'elfo li indirizzò verso l'ultimo Cristallo, quello dell'Acqua, e disse loro di sbrigarsi a risvegliarlo, perché i pirati di Bikke si stavano stancando di non avere più acque sicure su cui veleggiare, e cominciavano a pensare che i cosiddetti Guerrieri della luce fossero solo interessati a sabotarli. Mentre Jack sbrigava quest'ultima faccenda, Astos si occupò di tenere a bada i pirati di Bikke con le storie degli elfi, ma non potè fare a meno di chiedersi se lo Stranger si sarebbe mai ricordato dell'amicizia che li legava: il profondo conflitto che albergava in lui si rese evidente agli occhi di Bikke, che non riusciva a capire cosa tramasse davvero.
Il dolore di uno sciocco[]
- Jack, dimmelo tu. Dimmi chi sono.
—Astos
Quando tutti i Cristalli furono risvegliati, un'oscurità opprimente investì Cornelia: troppo tempo era passato da quando la forza degli elementi era così alta, e gli abitanti furono sopraffatti dalla paura e dal dubbio. Jack sconfisse Bikke e i suoi uomini, consumati dall'oscurità, e prima di morire il pirata gli disse che Astos sapeva sicuramente qualcosa. Seguendo i pipistrelli, i Guerrieri raggiunsero l'elfo in una torre a sud della città, dove lo salvarono da un colosso meccanico che proteggeva la struttura.
In quel momento, Jack ricordò di fare parte del progetto Stranger, e chiese ad Astos chi fosse davvero. Astos disse che avrebbe spiegato tutto a tempo debito, ma prima avrebbero dovuto eliminare alcune minacce: ora che l'oscurità del caos era finita fuori controllo, nuove zone stavano apparendo misteriosamente in giro per il mondo, e con esse ancora più oscurità. I Guerrieri chiesero se Astos volesse usarli come pedine per qualche piano, ma l'elfo disse che erano stati loro stessi a dargli questo compito, solo che ancora non lo ricordavano.
Alla fine, Astos si confrontò con i Guerrieri su un misterioso continente fluttuante: ormai l'equilibrio tra luce e oscurità era stato ristabilito, e l'elfo era pronto a parlare. Astos rivelò che i pipistrelli avevano guidato Jack a lui perché speravano che potesse ucciderlo e liberarli dal suo incantesimo, ma si mostrò ancora più addolorato dal vedere che ancora Jack non ricordava la loro amicizia. Faticando a trattenere le lacrime, l'elfo chiese ripetutamente al suo vecchio amico di dirgli chi era davvero, e quando Jack non seppe rispondergli lo affrontò aprtamente: solo dandogli tutta l'oscurità che aveva accumulato avrebbe potuto costringerlo a ricordare.
Mentre combattevano, Jack ricordò pian piano chi era davvero Astos per lui, ma ormai era troppo tardi: il re degli elfi oscuri era troppo consumato dall'odio verso i Lufeniani, e si trasformò in un orribile mostro che lo Stranger dovette sopprimere a malincuore. Tornato alla sua forma originale, Astos non fece una colpa a Jack per aver dimenticato la loro promessa, gli chiese scusa per averlo odiato pur sapendo che non aveva altra scelta, e gli disse di cercare il caos nell'oscurità che sarebbe apparsa dopo la sua morte. L'elfo ripose la sua fiducia nei suoi vecchi amici, che si erano guadagnati davvero il titolo di Guerrieri della luce, e dopo aver dato loro un ultimo augurio, spirò, portando gli odiati pipistrelli con sé.
Diversi cicli più tardi, in una sala segreta del Tempio del Caos, Jack scoprì una copia di Astos che era andata perduta nei meandri dello spazio-tempo. La copia non aveva alcun ricordo degli eventi passati, ma attraverso numerose conversazioni con Jack riuscì pian piano a ricomporre i frammenti della memoria di Astos, riportando lentamente l'elfo oscuro al suo stato originario. Quando Astos riconobbe Jack, gli chiese subito se si ricordava chi fosse, e questa volta sorrise felicemente quando il guerriero, finalmente, gli rispose: "un amico".
Il re degli elfi oscuri[]
Dopo che Astos fu completamente ricomposto, Jack decise di includere anche lui nel suo nuovo piano per salvare Cornelia. Ristabilitosi nella rocca di ponente, l'elfo gettò un maleficio sul principe di Elfheim, facendolo cadere in un sonno profondo, e rubò l'occhio di cristallo della fattucchiera Matoya, l'unica che avrebbe potuto cancellarne gli effetti. Dopodiché, prese le sembianze di un misero re decaduto, attese l'arrivo dei nuovi Guerrieri della luce.
Quando un gruppo di avventurieri arrivò al suo cospetto, Astos finse di essere un'altra vittima delle macchinazioni del re degli elfi oscuri, e chiese loro di aiutarlo a recuperare la sua corona, nascosta nella grotta paludosa a sud. I Guerrieri della luce attraversarono la grotta piena di mostri per recuperare l'artefatto, e quando la riportarono al misterioso re, Astos rivelò il suo vero aspetto e li attaccò, finendo però sconfitto dalla loro forza.
Il ruolo di Astos fu minore, ma permise ai guerrieri della luce di ottenere una serie di oggetti e informazioni che li avrebbero aiutati nel loro viaggio per distruggere Caos, e la corona che li aveva mandati a recuperare si rivelò essere la chiave di volta per accedere al Tempio dei Cimenti, dove avrebbero trovato un segreto per ottenere un grande potere.
Profilo[]
Aspetto fisico[]
Nel primo Final Fantasy, Astos si presenta inizialmente con l'aspetto di un re, usando una sprite leggermente diversa da quella del Re di Cornelia, ma la sua vera forma è decisamente più mostruosa: appare come un folletto verde-azzurro dalle proporzioni esagerate, con un corpo tarchiato da cui partono braccia e gambe molto lunghe, terminanti in mani e piedi dai lunghi artigli, e una grossa testa con scompigliati capelli grigi o violacei, grandi occhi con pupille verticali e una lunga lingua che esce dalla bocca. In testa porta una corona ornata con corna dalla forma irregolare, e l'artwork ufficiale di Yoshitaka Amano lo mostra anche con una sorta di mantello triangolare che sventola dietro la spalla sinistra.
In Stranger of Paradise, Astos appare con un aspetto decisamente più umano: è un altissimo elfo dalla pelle color cenere, con capelli grigio scuro lunghi fino alle spalle, penetranti occhi rossi e mani con lunghe unghie appuntite. Pur essendo fisicamente attraente, le sue guance e le sue braccia presentano quelle che sembrano vene o cicatrici, e la sua espressione malinconica cela una evidente oscurità interiore.
Indossa un completo color grigio scuro, comprensivo di pantaloni jeans larghi sulle gambe, stivaletti di pelle e una giacca chiusa da una cerniera e più lunga sui fianchi, con una scollatura molto larga, un largo cappuccio ripiegato sulle spalle e decorato con spine dorate, e le maniche strette sui polsi. Porta ancora la corona con piccole corna, una collana di rovi decorata con tre rose viola e, in riferimento all'artwork originale di Amano, un lungo pezzo di stoffa triangolare sventola dal cappuccio dietro la sua spalla sinistra.
I rovi della collana di Astos sono un elemento importante nel personaggio, e ricorrono anche nella sua forma mostruosa, che ne è completamente ricoperta: essi simboleggiano il profondo sconforto e l'odio bruciante che impediscono ad Astos di rivelare apertamente i suoi veri sentimenti. Sempre nella sua forma mostruosa, il suo volto è perennemente in un'espressione disperata, lacrime di sangue che sgorgano dagli occhi sigillati e un buco nel petto simboleggia la perdita del suo cuore.
Personalità[]
Nella sua apparizione originale, Astos è un classico cattivo da fiaba, abile ingannatore che usa una facciata amichevole per convincere gli eroi a portargli esattamente quello che cerca, ma i suoi piani sono mandati all'aria quando commette l'errore di sottovalutare i suoi avversari e pensare di avere già la vittoria in tasca.
In Stranger of Paradise, le abilità di ingannatore di Astos sono integrate in una personalità molto più complessa. Si preseta inizialmente come un uomo sarcastico e sicuro di sé, che ama fare frecciate e parlare per enigmi quasi come se volesse irritare i propri interlocutori, e al tempo stesso non apprezza quando la gente cerca di spingerlo a dare informazioni chiare.
Con il proseguo della trama, questo atteggiamento si rivela un modo per compensare una mente contorta e consumata: il suo risentimento per i Lufeniani che lo hanno creato per essere solo una pedina sacrificabile e la consapevolezza che Jack dimentica la loro amicizia ad ogni nuovo ciclo lo hanno riempito di oscurità e portato alla disperazione, al punto che, quando scarica la sua frustrazione sui protagonisti, ammette di non riuscire a non odiarli anche quando sa che non ne hanno colpa.
Nei rapporti da lui scritti nel gioco, Astos si definisce uno "sciocco", un riferimento al fatto che Jack, al loro primo incontro, definì stupido per uno Stranger affezionarsi a lui, essendo solo un automa sacrificabile, cosa che lui stesso ribadì quando Jack si ferì per proteggerlo da un mostro: poiché i due sono diventati effettivamente amici, e Astos conserva ogni ricordo del loro rapporto, vede nel considerarsi uno sciocco la triste ironia di essersi affezionato a qualcuno condannato a dimenticarlo ad ogni nuova reincarnazione.
Abilità[]
Astos è dotato di straordinari poteri magici, grazie alla sua natura di elfo. Nella sua comparsa originale, ha accesso a potenti incantesimi, tra i quali spicca Morte, ed è stato in grado di affliggere il principe degli elfi con un sortilegio tanto potente da poter essere spezzato solo con un filtro apposito che solo Matoya sa come preparare. Secondo le sue parole, la corona e l'occhio di cristallo avrebbero potuto renderlo inarrestabile, ma qualunque cosa volesse dire non ha avuto una dimostrazione concreta a causa della sua sconfitta per mano dei Guerrieri della luce.
L'incarnazione apparsa in Stranger of Paradise rivela poteri ancora più straordinari di quelli della sua versione futura: ha la capacità di creare costrutti magici come il cavaliere nero per difendere il suo castello, ed è stato in grado di trasformare un gran numero di Lufeniani in pipistrelli bianchi con un incantesimo che può essere spezzato solo dalla sua morte. Essendo stato creato per monitorare il progetto Stranger, Astos è biologicamente immortale, e anche se dovesse essere ucciso un suo clone sarebbe subito dispiegato per sostituirlo: normalmente i cloni non manterrebbero i ricordi dell'originale, ma lui stesso li ha modificati perché contengano un frammento della sua identità, mantenendo così la propria identità nel corso dei cicli.
Astos rivela anche uno straordinario controllo sull'oscurità del caos, accumulata nel suo essere nel corso di numerosi cicli a causa delle sue emozioni negative verso Jack e i Lufeniani, e attraverso di essa può usare un gran numero di incantesimi oscuri ed evocare armi fatte di oscurità. Il suo potere più grande è però quello di trasformarsi nella mostruosa Ultima Weapon primeva, una creatura gigantesca che amplifica esponenzialmente i suoi poteri.
Gameplay[]
Final Fantasy[]
- Articolo principale: Astos (Final Fantasy)
Astos è un boss presente nel gioco. È affrontato nella rocca di ponente quando gli si porta la corona ottenuta nella grotta paludosa: la sua sconfitta permette di ottenere l'occhio di cristallo, da restituire a Matoya per risvegliare il principe degli elfi dalla maledizione che Astos ha scagliato su di lui.
Nelle edizioni Dawn of Souls e 20th Anniversary, lo spirito di Astos è incontrato nel dungeon opzionale baia dei sussurri, in un sotterraneo basato sull'oltremondo, e il giocatore deve sconfiggerlo nuovamente per poter proseguire nel livello.
Astos è il primo boss veramente pericoloso del gioco, grazie alla sua capacità di usare l'incantesimo Morte, con cui è solito aprire lo scontro, e il giocatore può contare solo sui pochi PV che possiede per sconfiggerlo in fretta prima che decimi la squadra.
Stranger of Paradise Final Fantasy Origin[]
- Articolo principale: Astos (Stranger of Paradise)
Astos è un personaggio centrale della storia, incontrato a partire dalla missione principale "Il Re degli elfi oscuri". Dopo le missioni "Fuoco nei ricordi" e "Terra nei ricordi", è possibile parlare con lui nella fortezza volante, ma in seguito è affrontato come boss durante la penultima missione principale, "Il dolore di uno sciocco". In seguito, può riapparire in altre missioni secondarie che richiedono di affrontare boss.
Gli appunti di uno sciocco, visibili durante le schermate di caricamento e ottenibili esplorando i livelli nel corso della storia, sono scritti dal suo punto di vista, rivelando numerose informazioni sulle varie località del mondo e sui retroscena della trama. A partire dall'espansione "Gilgamesh, errante dimensionale", il giocatore può anche impostare la squadra per sostituire Jack con Astos e giocare nei suoi panni; nello stesso DLC, un clone di Astos si occupa della gestione della sala del cristallo nero del labirinto dimensionale, fornendo oggetti ed evocando mostri in cambio di frammenti d'anima, ed è possibile recuperare i suoi ricordi esplorando gradualmente il labirinto.
Astos è affrontato in forma umana solo nella prima parte dello scontro, in cui combatte usando vari attacchi a base di oscurità, uniti ad alcune magie di gelo e tuono che possono essere apprese come abilità istantanee. Quando la sua barra del logoramento o la sua prima barra PV sono svuotate, inizia la seconda fase dello scontro, in cui Astos assume le sembianze dell'Ultima Weapon primeva.
Altre comparse[]
Pictlogica Final Fantasy[]
Astos era apparso come boss in questo gioco.
Final Fantasy Record Keeper[]
Astos era apparso come boss in questo gioco. Poteva essere affrontato nel dungeon del primo Final Fantasy basato sulla rocca di ponente, ma esistevano anche dungeon speciali in cui era possibile affrontarne versioni più forti.
Mobius Final Fantasy[]
- Un folletto che cercò di impadronirsi del trono degli Elfi raccogliendo artefatti demoniaci.
Astos era apparso come carta abilità in questo gioco. Permetteva a WoL di usare l'abilità Dark Flame, un attacco ad area di elemento fuoco che riduceva la resistenza dei nemici ai colpi critici. La carta infliggeva più danni se usata da una classe di tipo Ranger.
Comparse esterne a Final Fantasy[]
Un videogioco per Kevin - Captain N[]
Astos appare come antagonista nel settimo episodio della terza stagione, "I sogni infranti di Capitan N". Inizialmente si manifesta con l'aspetto di un frate, e usa il pomello della sua spada magica per ipnotizzare Capitan N e spingerlo ad addormentare il principe con un filtro magico. Indirizzati dalla strega Matoya, Lana, Kid Icarus e Mega Man riescono a recuperare il cristallo di Astos, sciogliere il maleficio su Capitan N e costringere Astos a rivelare la sua vera forma.
Dietro le quinte[]
Il design originale di Astos è stato riutilizzato per il boss Elfo oscuro in Final Fantasy IV e Final Fantasy IV: The After Years. L'edizione Complete Collection per PSP dei due giochi ricicla la sprite di battaglia della versione 20th Anniversary.