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Insegui i tuoi sogni. Se vuoi essere un eroe, devi avere sogni... e onore.
—Angeal a Zack.

Angeal Hewley è un personaggio della serie di Final Fantasy VII.

Giovane SOLDIER di 1ª classe, è stato il mentore di Zack Fair e il primo proprietario della spada potens. È un uomo dotato di un grande senso del dovere e della giustizia, che lo rendono un punto di riferimento per tutti i SOLDIER, ma dietro il suo carattere serio e stoico si nasconde più di una ferita. È stato anche molto amico di altri due famosi 1ª classe, Sephiroth e Genesis, e come loro ha un fan club dedicato.

Angeal svolge il suo ruolo di maggior rilievo in Crisis Core -Final Fantasy VII-, e per molto tempo questo è stato il suo unico ruolo all'interno della serie, fino all'uscita di Final Fantasy VII Ever Crisis, in cui sono esplorate le sue origini e la storia della sua amicizia con Sephiroth, nata durante una missione segreta in Wutai.

Storia[]

Pericolo Spoiler: Seguono dettagli su trama e/o finale. (Salta sezione)

Infanzia e adolescenza[]

Angeal nacque in un laboratorio della compagnia elettrica Shinra alla fine degli anni '70, come parte del cosiddetto progetto G, un progetto scientifico volto a creare un super-umano con le caratteristiche del popolo degli Antichi: sua madre Gillian era stata infusa con cellule inerti della forma di vita Jenova, all'epoca ritenuta un Antico, quando lui era allo stato embrionale, e suo padre era il direttore del progetto stesso, il professor Hollander. Alla nascita, Angeal esibì un DNA alterato grazie alle cellule di Jenova, ma apparentemente l'esperimento non diede risultati soddisfacenti, perciò fu considerato un fallimento dal dipartimento scientifico.
Gillian e Angeal furono trasferiti nel villaggio di Banora, nell'estremo sud, dove la donna sposò un uomo del posto e cercò di ricominciare da capo la propria vita. Angeal passò la sua infanzia e i primi anni della sua adolescenza nel villaggio, completamente all'oscuro di tutto: crescendo, il giovane ereditò importanti valori dalla madre, e considerò sempre il nuovo compagno di Gillian come il suo unico vero padre.

Banora era rinomata per le prelibate mele banora bianche, che crescevano in momenti casuali dell'anno ed erano pertanto soprannominate "accidenmele", e tutti i frutteti erano proprietà delle famiglie più ricche del villaggio. Poiché la famiglia di Angeal era povera, il bambino era solito cogliere di nascosto le mele dai vicini per avere un po' di cibo extra, e fu in quel periodo che incontrò Genesis Rhapsodos, il figlio del più ricco proprietario terriero di Banora.
Nonostante la timidezza del giovane dai capelli rossi, i due divennero ottimi amici, e Angeal gli riservò sempre un trattamento di favore: anche se le mele dei Rhapsodos erano le migliori dell'area, il ragazzo non le rubò mai dal frutteto in nome della sua amicizia con Genesis, e per orgoglio personale non osò mai chiedergliene. L'incontro con Genesis fu un bizzarro scherzo del destino: a insaputa di entrambi, anche lui era nato come parte del progetto G, ed era stato infuso con le cellule di Gillian alla nascita, cosa che rendeva lui e Angeal praticamente fratelli.

Una volta diventati abbastanza grandi, entrambi decisero di arruolarsi nel corpo dei SOLDIER, ispirati dalle gesta eroiche di Sephiroth, il beniamino della Shinra. Gillian fu inizialmente diffidente all'idea che Angeal tornasse al mondo che lei aveva lasciato, ma il figlio era motivato dal desiderio di aiutare la sua famiglia, cosa che lo stipendio di un SOLDIER gli avrebbe certamente garantito. Quando il ragazzo passò gli esami, il padre fece forgiare per lui un'enorme spada dalla lama incisa, la spada potens, che Angeal portò con sé quando si trasferì finalmente a Midgar.
Poco tempo dopo, il padre di Angeal morì all'improvviso, e quando tornò a Banora per il funerale, il ragazzo scoprì perché: l'uomo si era indebitato fino al collo per pagare la spada, e il lavoro extra a cui era stato costretto per saldare il suo debito aveva avuto serie conseguenze sulla sua salute. Sentendosi in colpa per la morte del padre, Angeal decise di non usare mai la spada potens, e di tenerla sempre come nuova in suo onore.

In missione con Sephiroth[]

Dopo qualche mese di addestramento, Angeal scalò facilmente la graduatoria e fu assegnato alla 2ª classe dei SOLDIER: il giovane dimostrò capacità straordinarie nelle battaglie simulate, al punto che gli fu concesso l'onore di esercitarsi insieme a un ologramma di Sephiroth stesso. Pur portando sempre con sé la spada potens, manteneva fede al giuramento di non usarla mai, combattendo con un'ordinaria spada SOLDIER o anche a mani nude.
Nel settembre del 1992, Angeal fu assegnato a un'importante missione: un gruppo di SOLDIER era stato inviato sull'isola subcontinentale di Wutai per esplorare una zona proibita in cui nemmeno i locali si addentravano, e poiché non avevano più dato notizie, sarebbe stato compito di una nuova squadra andarli a cercare. Angeal fu informato che alla missione avrebbe partecipato anche Sephiroth, e fu molto contrariato a sapere che questi poteva prendersi la libertà di non presentarsi ai briefing. Al tempo stesso, il superiore gli disse che la direzione aveva affidato a lui il ruolo di caposquadra, poiché Sephiroth era più bravo a eseguire gli ordini che a darne.
Da queste premesse, la prima impressione che Angeal ebbe del vero Sephiroth non fu delle migliori, e non migliorò quando i due finalmente si incontrarono di persona durante il viaggio verso Wutai: Angeal cercò di fare conversazione, parlandogli di Banora e delle accidenmele, ma non ottenne risultati soddisfacenti. Il tanto decantato eroe della Shinra gli parve più un principino viziato che non voleva mescolarsi con la plebe, ma questo non era un problema: avendo già avuto esperienza con un altro bambino viziato, il giovane si determinò a far uscire Sephiroth dal suo guscio, e lo avvertì che non si sarebbe liberato facilmente di lui.

Angeal e Sephiroth arrivarono infine alla zona proibita di Igara, un luogo sacro agli abitanti di Wutai su cui circolavano numerose leggende. Insieme a loro c'era un cronista della sezione archivi della Shinra di nome Russ Bachman, che aveva il compito di documentare le imprese di Sephiroth sul campo per pubblicizzarlo meglio: Sephiroth lamentò che nessuno gli aveva detto che sarebbe stato filmato, ma Angeal gli disse che l'avrebbe saputo se si fosse presentato al briefing. Il giovane caposquadra, d'altro canto, si mostrò più disposto a parlare: affermò di considerare ogni collega SOLDIER un amico, e che fosse in nome di questo sentimento che intendeva riportare a casa la squadra scomparsa.
Addentrandosi nella fitta nebbia che circondava la zona proibita, Angeal notò che Sephiroth non riduceva solo le chiacchiere al minimo indispensabile: non si disturbava nemmeno a combattere, se poteva evitarlo, era focalizzato sull'obiettivo e non mostrava interesse per nient'altro. Raggiunto il villaggio di Robio, il gruppo trovò infine i corpi senza vita di due dei SOLDIER dispersi, Marco Morse e Radam Phon: entrambi erano morti da tempo, con ferite profonde come se fossero stati attaccati da una grossa bestia. Mentre cercavano gli altri SOLDIER dispersi, Sephiroth parlò per la prima volta ad Angeal di sua iniziativa, dicendogli che non avrebbero mai potuto essere amici a causa dello stile di vita che il professor Hojo gli aveva imposto, che lo aveva sempre tenuto lontano dagli altri SOLDIER: questa rivelazione diede una prospettiva più chiara ad Angeal e Bachman, che finalmente capirono da dove venisse quella personalità così chiusa.
Quando il gruppo trovò un terzo cadavere, Ed Schuder, Sephiroth rivelò che non era stata una bestia a uccidere lui e i suoi compagni, ma una spada. Angeal fu contento che Sephiroth si fosse deciso a dare qualche informazione alla sua squadra, e gli chiese di condividere un po' di più con lui, anche senza considerarlo un amico, ma Sephiroth fu in completo disaccordo: il giovane si vedeva più come un'arma vivente che un soldato, e perciò considerava meglio che ciascuno facesse il proprio lavoro senza intralciare l'altro. Ormai era chiaro che Sephiroth era certamente un grande combattente, ma le qualità di un leader non le aveva proprio, al contrario di Angeal che esaltava sempre il lavoro di squadra e i legami di amicizia e cameratismo tra i SOLDIER, e questo aumentò ulteriormente la determinazione del ragazzo a scoprire il lato umano dell'introverso collega.

Man mano che il gruppo procedeva nel villaggio, Angeal sentì sempre di più che qualcosa non andava, come se un pericolo fosse alle spalle: il ragazzo attribuì questa sensazione ai sensi più sviluppati che i SOLDIER avevano grazie alle loro infusioni di energia mako, ma Sephiroth fu poco convinto, e pensò che avesse solo paura. Vicino ai confini del villaggio, il gruppo trovò finalmente il quarto SOLDIER disperso, miracolosamente ancora vivo, ma c'era anche qualcun altro ad aspettarli: un misterioso vegliardo, armato di una lunghissima katana, apparve davanti a loro. Sephiroth capì che quella era la lama che aveva sterminato la squadra di ricerca, e sfidò lo spadaccino misterioso a duello per reclamarla, finendo però con la propria arma spezzata.
Lo spadaccino si dileguò così come era apparso, e Angeal potè finalmente prestare soccorso al suo collega, o meglio alla sua collega, una ragazza di nome Alissa Goldie: Angeal ordinò a Bachman di portarla al punto di rendez-vous, mentre lui e Sephiroth si sarebbero occupati di recuperare i corpi degli altri SOLDIER. Una volta portata a termine la spedizione, il gruppo si riunì al campo base per riposare: quella notte, Angeal sognò momenti felici di quando suo padre era vivo, e ricordò la promessa che aveva fatto a sua madre, di diventare un SOLDIER per darle una vita migliore.

Più che una spada[]

Quando il gruppo si fu riposato, Alissa chiese agli altri di aiutarla a portare a termine la missione che le era stata assegnata, e nessuno ebbe particolari obiezioni, nemmeno Sephiroth: la ragazza sembrava quasi aver fatto breccia nel cuore di ghiaccio del grande eroe, che la proteggeva dai mostri e rispondeva in modo diverso dal solito quando lei gli rivolgeva la parola. Questo non passò inosservato ad Angeal, che anzi era contento che il ragazzo si aprisse un po' con qualcuno. Allo stesso tempo, tuttavia, il SOLDIER sentiva sempre che qualcosa non andava, come se una presenza negativa li seguisse costantemente come un'ombra.
Il giorno dopo, il gruppo si rimise in marcia verso Robio, e grazie alle informazioni già raccolte da Alissa, Angeal, Sephiroth e Bachman scoprirono la storia del villaggio, e di come la terra di Igara fosse stata resa florida dal popolo degli Antichi, solo per essere distrutta dalle fiamme dopo una battaglia con una misteriosa bestia. Mentre si parlava di armi, Alissa chiese ad Angeal come mai non usasse la spada potens, che teneva sempre appesa alla schiena, ma il ragazzo rispose che era più un portafortuna per lui, che una semplice spada.

Quando il gruppo raggiunse finalmente il villaggio, visioni del passato si manifestarono davanti a loro, rivelando che anch'esso era stato consumato dalle fiamme, e la scintilla scattò proprio da quel misterioso vecchio che li aveva attaccati il giorno prima: quello era lo spirito del fabbro Masamune, mastro spadaio di Robio, e quella lunga spada era la sua creazione migliore, tanto splendida e letale che gli abitanti del villaggio si uccisero a vicenda per averla, finché Masamune stesso non bruciò tutto per tenerla a sé. Era chiaro che qualunque cosa si trovasse ancora in quell'area non era più considerabile come umano, e perciò il popolo di Wutai aveva sigillato la terra di Igara. Angeal trovò questo gesto altrettanto disumano, ma Sephiroth fu più stoico, e sostenne che fosse nella natura degli uomini temere qualunque cosa fosse diverso, inclusi i SOLDIER.
Quando il gruppo ebbe un altro incontro con lo spirito di Masamune, il suono di una campana attirò la loro attenzione verso un grande tempio scavato nella roccia. Sephiroth aveva cominciato a mostrare fin troppo interesse per la lama di Masamune, al punto che cominciava a parlare di doverla "riprendere". Angeal avrebbe preferito tornare indietro, visto quanto si stava facendo pericolosa la situazione, ma il suo collega era inamovibile, perciò si limitò a suggerire di aspettare il giorno successivo. Quella notte, Angeal sognò il giorno in cui partì per Midgar, quando i suoi gli regalarono la sua uniforme e la spada potens, quando suo padre gli disse di inseguire sempre i suoi sogni: quelle parole... quelle parole erano il ricordo più importante che aveva di lui, e aveva ancora intenzione di onorarle.

Il giorno dopo, il gruppo si incamminò per esplorare il tempio di Hodono, e i timori di Angeal si fecero sempre più fondati sin dall'ingresso: non solo Sephiroth era sempre più ossessionato dal desiderio di brandire la Masamune, ma Bachman, come già Alissa prima di lui, era improvvisamente a conoscenza della storia del tempio, come se una presenza misteriosa la stesse raccontando attraverso di lui. Angeal era sempre meno sicuro di voler restare lì, e quando il gruppo ebbe una visione del momento in cui Masamune forgiò la sua spada, guardando la sua espressione quasi posseduta, dedusse che quella era molto più di una spada: aveva come una volontà propria, e che ora stava cercando di sedurre Sephiroth come aveva sedotto il suo creatore. Ormai ne aveva la conferma, quel luogo maledetto li stava mettendo alla prova.
All'interno della struttura erano presenti cinque statue in cui i guerrieri che salvarono il popolo di Igara dalla bestia, le Cinque spade di Igara, e ciascuna di esse custodiva uno spirito maligno che essi avevano domato più di mille anni prima. Angeal e Sephiroth sconfissero gli spiriti quando questi reagirono alla loro presenza, e ciò rivelò la via per la sala più interna, dove la Masamune attendeva, tra le mani del corpo mummificato del suo creatore. Prima che il gruppo potesse entrare, Angeal si sentì in dovere di dire la sua: tutti si stavano comportando in maniera sempre più strana, e non poteva più ignorarlo. Alissa cercò di convincerlo a lasciare che il tempio lo guidasse come gli altri, mentre Sephiroth fu più diretto e lo avvertì di non intralciarlo. Per tutta risposta, Angeal colpì Sephiroth e cercò di ricordargli chi era, ma Sephiroth rispose con un colpo più forte, lasciandolo stordito.

Mentre era svenuto, Angeal sognò quando, per il suo primo periodo di licenza, portò i suoi genitori in vacanza a Costa del Sol. Era un momento bellissimo, in cui il ragazzo potè dimostrare ai suoi quanto li amasse, e il padre fu tanto orgoglioso di lui che aveva fatto forgiare una spada ancora più bella, quasi più un'opera d'arte che una spada, per sostituire quel vecchio pezzo d'acciaio che non usava neppure. Quando sentì quelle parole, Angeal aprì gli occhi: quel ricordo non era reale, perché suo padre morì poco dopo il suo ingresso in SOLDIER. Improvvisamente, Angeal si trovò davanti sua madre, che gli disse che il suo idealismo e il suo senso di giustizia non gli avrebbero portato nulla di buono alla Shinra... ma anche questa era solo un'illusione, perché Gillian non avrebbe mai detto una cosa del genere: sua madre aveva pagato cari gli errori del suo passato, ma gli aveva trasmesso valori che non era intenzionato a tradire. Angeal sollevo quindi la spada potens davanti a sé, ricordando i propri sogni e il proprio onore, e con un colpo deciso scacciò l'illusione e riuscì a riprendere conoscenza.
Risollevatosi, Angeal raggiunse gli altri nella sala interna del tempio, e vide che Sephiroth aveva apparentemente superato la prova, sconfiggendo Masamune nella sua tomba. Quando però il ragazzo si avvicinò alla spada per reclamarla, essa scomparve davanti a lui: apparentemente, aveva ancora un'altra prova da superare. Improvvisamente, una voce risuonò dalle pareti del tempio, una voce che Sephiroth riconobbe come quella del suo vecchio amico Glenn Lodbrok, ma prima di seguire questo nuovo indizio, il gruppo decise di fermarsi a riposare e riorganizzarsi.
Quella notte, i sogni di Angeal furono tutt'altro che felici: qualunque cosa avesse cercato di corromperlo da quando era arrivato a Igara, ora voleva piegarlo facendo presa sulle sue insicurezze, poiché sognò sua madre che lo incolpava della morte del padre. Il giovane sentì un dolore nella sua coscienza: era voluto entrare in SOLDIER per aiutare la sua famiglia, e suo padre era morto per aiutarlo. Si sentì orribile, ma anche questa volta riuscì a reagire. Non poteva lasciare che quel sacrificio fosse vano, e finché aveva con sé la spada potens, la sua determinazione non avrebbe mai vacillato.

Affrontare il passato[]

Sono Angeal Hewley. Cresciuto tra i venti di Banora. Immerso nella natura sconfinata, ho imparato che le persone sopravvivono solo se aprono il cuore l'una all'altra e collaborano. Mia madre mi ha insegnato a essere fedele a me stesso. È l'unico modo per essere orgogliosi. Mio padre mi ha insegnato ad amare i miei sogni e le mie speranze. Vivere significa abbracciarli e andare avanti verso il futuro. E non rimanere intrappolati nel passato. È così che sono stato cresciuto. Il mio unico difetto è il bisogno di ficcare il naso dove non dovrei. Piacere di conoscerti, Sephiroth.
—Angeal

Quello che sembrava essere Glenn si manifestò fisicamente al gruppo, chiedendo a Sephiroth di aiutarlo a cercare un certo Rosen. Sephiroth spiegò che Rosen era un ragazzo di Rhadore che il gruppo di Glenn aveva risparmiato, e che lui aveva ucciso, e questo bastò a convincere Angeal che quello che stavano vedendo era un'illusione. Supportato da Alissa, Sephiroth decise comunque di seguire "Glenn" e vedere che piani avevano gli spiriti per lui, ma il SOLDIER 2ª classe si sentì nuovamente in dovere di dire la sua: ormai aveva capito come questi "spiriti" agivano, perciò cercò di far ragionare Sephiroth e convincerlo che le sue emozioni represse lo stavano rendendo vulnerabile alla loro influenza. Questo però servì solo a irritare Sephiroth, che gli disse a più riprese di tacere e non stargli tra i piedi.
Quando il gruppo raggiunse una proiezione illusoria dei giardini del palazzo abbandonati, e "Glenn" apparve nuovamente su un ponte di legno, Angeal e Sephiroth ebbero un'altra discussione, in cui un esasperato Sephiroth chiese al collega chi si credesse di essere. Angeal rispose spiegandogli gli importanti valori che la gente di Banora e i suoi genitori gli avevano trasmesso, e che lo portavano a guardare verso il futuro, ma Sephiroth ribattè con le stesse parole che gli aveva detto quando erano arrivati a Igara: i loro mondi erano troppo diversi, e non sarebbero mai andati d'accordo. Angeal non si lasciò intimidire, e disse a propria volta quello che gli aveva detto all'inizio della missione: Sephiroth non si sarebbe liberato di lui tanto facilmente.

Il gruppo raggiunse una grande sala dove si trovava quello che sembrava un portale oscuro, in cui una mostruosa bestia sottopose Sephiroth a una prova crudele, che dimostrò che non c'era ancora abbastanza sicurezza nel suo cuore da permettergli di brandire la Masamune. Quando la voce di "Glenn" riecheggiò nuovamente nella sala, Angeal cercò un'altra volta di ragionare con Sephiroth, dicendogli che gli spiriti volevano usare le sue insicurezze per piegarlo, ed era la sua occasione per liberarsi dai traumi del passato, ma il SOLDIER rispose minacciandolo con la sua spada.
Capendo che c'era troppa tensione nell'aria, Angeal suggerì al gruppo di riposare un po' prima di proseguire, ma ancora una volta fu tormentato da una visione: questa volta fu suo padre ad apparirgli, sostenendo di aver sposato Gillian per ottenere vantaggi e poi rinfacciandogli il fatto che lo avesse indirettamente ucciso a causa dei debiti accumulati per la spada potens e avesse fatto soffrire ancora sua madre tornando alla Shinra che lei aveva lasciato. Angeal si sentì in colpa per aver causato così tanto dolore nel desiderio di essere forte, ma decise comunque che non sarebbe fuggito da questa responsabilità, e quando l'immagine di suo padre gli prese la spada dalle mani per ucciderlo, il giovane affrontò il destino a testa alta. Il colpo fu respinto e l'illusione fu ancora una volta dissipata: Angeal alzò la spada davanti a sé e si preparò a proseguire ancora.

La scelta finale[]

Quando il gruppo si rimise in marcia, Sephiroth cercò di convincere Angeal che per lui il passato non aveva importanza, ma Angeal rimase della stessa opinione. Per una volta, Alissa disse qualcosa con cui il giovane fu completamente d'accordo, incoraggiando Sephiroth a non cercare di rinnegare il passato, ma nemmeno di ancorarsi ad esso e guardare avanti verso il futuro. Sephiroth non era sicuro di cosa cercare nel futuro, e Angeal gli disse che trovare la Masamune era un obiettivo sufficiente al momento, e doveva perseguirlo senza distrazioni. In un momento di inaspettata sincerità, Sephiroth ammise che i ricordi di Glenn, Matt e Lutea erano preziosi per lui, e questo bastò perché Angeal si scusasse e gli chiedesse di ricordarsi anche di lui, portando il ragazzo a rispondere con un sarcastico "ci penserò". Mentre Sephiroth e Bachman proseguivano, Alissa prese Angeal in disparte e gli disse di avere la sensazione che il momento in cui Sephiroth avesse messo le mani sulla Masamune avrebbe cambiato la storia per sempre. Angeal non fu del tutto sicuro che fosse una buona cosa.
Angeal e gli altri continarono a esplorare lo scenario che gli spiriti proiettavano nelle loro menti, il tempio di Igara Sei, ma mentre il resto del gruppo era meravigliato davanti a un tale splendore, il ragazzo rimaneva saldamente ancorato alla realtà, ricordando loro che alcuni fiori usavano la loro bellezza per attirare le prede. Alissa lo invitò nuovamente a non fare il guastafeste, sostenendo che, in fin dei conti, quello scenario illusorio non era troppo diverso da una simulazione in VR. Angeal ricordò un momento importante con suo padre, quando gli insegnò a prevedere il momento in cui le accidenmele maturavano, e soprattutto a non giudicare la felicità degli altri solo in base ai propri standard, e in suo onore alzò di nuovo la spada potens davanti a sé. Sephiroth capì che per il ragazzo preferiva guardare la sua arma rispetto al paesaggio, e Angeal gli chiese se l'avesse notato solo in quel momento.

Il gruppo proseguì all'interno del tempio, e Sephiroth procedeva con sempre maggior sicurezza, seguendo la voce di "Glenn". Bachman cominciò a non sentirsi più le gambe, e propose di riposarsi ancora un po' e lasciare che Sephiroth proseguisse da solo, ma Angeal ribattè che anche Sephiroth non era al sicuro, e incoraggiò gli altri due a raggiungerlo: il giovane ripensò alle visioni con cui gli spiriti lo avevano tormentato, e capì che anche il suo introverso collega era intrappolato in un incubo, un incubo da cui non poteva convincerlo a uscire solo a parole, ma che doveva dissipare con i fatti. Angeal giurò ancora una volta sulla sua spada, ripensando alle parole di suo padre: "Tieni stretti i tuoi sogni, le tue speranze. Concentrati sul tuo respiro e i tuoi sensi. Tu decidi come va il mondo, se tu cambi, così farà il mondo intorno a te".
Il gruppo raggiunse infine un altro vuoto abissale, in cui l'orrida bestia che avevano incontrato prima sottopose Sephiroth a un'altra scelta sadica: questa volta, il ragazzo fu più sicuro, avendo capito che anche la scelta era solo un'illusione, e finalmente gli spiriti sembrarono soddisfatti, e lo ritennero degno di brandire la Masamune. Il gruppo uscì quindi dall'illusione, ritrovandosi nella sala dove la Masamune riposava, e Sephiroth potè finalmente impugnare l'ambita spada: l'arma sembrava reagire a lui, poteva apparire e scomparire nelle sue mani a comando e persino allungarsi e accorciarsi a sua discrezione. Angeal non credette ai suoi occhi: una spada del genere non poteva essere reale.

Uscendo dalla sala, il gruppo fu catapultato in un'altra illusione, il padiglione scarlatto di Igara, dove una folla festante arrivò ad accogliere Sephiroth come un eroe. Angeal si chiese se quello fosse un altro test degli spiriti, perché tutto quello che aveva davanti era troppo finto e forzato, ma Bachman e Alissa incoraggiarono Sephiroth ad abbracciare l'affetto e la devozione dei suoi ammiratori, per illusori che fossero. Improvvisamente, l'area fu invasa dai mostri, e il portatore della Masamune iniziò a sconfiggerli per proteggere le persone, ma Angeal si convinse sempre di più che la spada stesse influenzando la mente del suo collega, come se lo stesse controllando. Alissa, tuttavia, si frappose nuovamente tra i due, insinuando che Angeal fosse solo geloso del suo nuovo potere.
Quando l'illusione si dissipò e il gruppo si avviò verso l'uscita, un ultimo ostacolo si manifestò davanti a loro: erano copie oscure di Angeal e Sephiroth, ma anche quelle non furono che un fastidio per gli originali, che li affrontarono insieme nonostante la tensione ormai palpabile che c'era tra di loro. Risolto anche questo problema, Sephiroth e Bachman si avviarono fuori dal tempio di Hodono per primi, ma quando Angeal e Alissa si apprestarono a seguirli, la bestia che aveva precedentemente messo alla prova Sephiroth apparve dietro di loro e li intrappolò tra i suoi artigli.
Sephiroth si accorse del pericolo e tornò nel tempio, dove la bestia affermò di volerlo sottoporre a un ultimo test, questa volta con vere conseguenze. Prima però che Sephiroth potesse fare qualunque cosa, Angeal si sentì come suo solito in dovere di obiettare, e si liberò da solo dalle grinfie della creatura, dicendo che solo lui era padrone di se stesso. Alissa era ancora imprigionata tra gli altrigli del mostro, ma improvvisamente chiese a Sephiroth di ucciderla, rivelando di essere stata posseduta dagli spiriti quando era arrivata a Robio. Questo rese tutto più chiaro: la ragazza con cui avevano viaggiato per tutto quel tempo era in realtà una pedina di qualunque cosa infestasse Igara.
Sephiroth rimase scioccato da quella rivelazione, e improvvisamente la Masamune iniziò a muoversi indipendentemente, spingendolo ad attaccare Angeal. Il ragazzo cercò ancora una volta di raggiungere il suo collega, incoraggiandolo a conquistare la spada: lui era il padrone, non lei. Improvvisamente, Alissa cedette all'influsso degli spiriti e si trasformò in un'orrenda creatura; Angeal si lanciò contro di lei, ma questa contrattaccò e respinse facilmente il SOLDIER, spezzando la sua spada d'ordinanza, mentre Sephiroth non aveva la forza di reagire.

Alissa stava per sferrare il colpo di grazia su Sephiroth, ma Angeal aveva ancora un asso nella manica: impugnata con onore e coraggio la sua spada potens, si frappose tra Sephiroth e il mostro, respingendo l'attacco. Rialzandosi, Sephiroth si rialzò e chiese scusa al collega, ma Angeal sorrise e gli disse di non preoccuparsi: "Sarai anche solo un cyborg, una macchina da morte artificiale, un falso eroe creato per dare una bella immagine alla Shinra, ma anche tu hai degli amici, non te lo dimenticare". Le parole di Angeal ridiedero coraggio a Sephiroth, che impugnò con sicurezza la Masamune e si preparò ad affrontare la creatura insieme al suo amico. Le spade dei due SOLDIER ebbero la meglio sul mostro, e Alissa tornò alla forma umana.
Guardando il corpo esanime della giovane, Angeal si chiese se davvero fosse sempre stata un mostro sin dal loro primo incontro, e poi la prese tra le braccia e la portò fuori dal tempio per riportarla a casa insieme agli altri membri della sua squadra. Quando il gruppo tornò al centro di Robio, Bachman chiamò un elicottero per venirli a prendere, mentre Angeal e Sephiroth riflettevano sull'incredibile avventura che avevano vissuto: la Masamune era una spada come nessun'altra, ma Angeal non poteva fare a meno di chiedersi se i poteri che manifestava fossero una benedizione o una maledizione.
Sephiroth chiese all'amico di non parlare con nessuno dei poteri della Masamune, altrimenti gliel'avrebbero portata via per studiarla, e Angeal si disse quasi infastidito da quanto quella strana spada sembrasse fatta apposta per lui. Il giovane cominciò a paragonare l'arma alla sua spada potens, pensando a come avrebbe potuto definire Sephiroth come SOLDIER e simboleggiare il suo onore, ma si accorse presto di stare facendo un'altra predica e si chiese se fosse per questo che gli altri lo trovavano insopportabile, dando a Sephiroth l'occasione per lanciargli una frecciatina. Per la prima volta da quando si erano incontrati, il cosiddetto eroe della Shinra rise di gusto, e Angeal non potè far altro che unirsi a lui, portando un po' di allegria nella silenziosa Igara dopo cinquecento anni.

Quando l'elicottero arrivò, Angeal diede un'occhiata alle riprese effettuate da Bachman durante il loro viaggio, e lodò le ottime capacità del documentarista. Quando rivide il momento in cui avevano incontrato Alissa la prima volta, volle mostrarlo anche a Sephiroth per ricordare la loro amica e il suo bel sorriso. Alla vista del filmato, però, Sephiroth trasalì, e chiese all'amico se quella fosse davvero Alissa. Angeal chiese che cosa intendesse, ma il ragazzo preferì non espandere la questione: né Angeal, né Bachman potevano avere la minima idea della verità dietro la reazione di Sephiroth.

La prima classe[]

L'avventura in cerca della Masamune consolidò il rapporto tra Angeal e Sephiroth, che divennero così ottimi amici, e ben presto il dinamico duo divenne un trio quando anche Genesis si unì a loro. Tra il deciso Angeal, l'impulsivo Genesis e lo stoico Sephiroth nacque anche un rapporto di rivalità sportiva, ma la loro amicizia non ne risentì mai. Angeal divenne anche molto famoso tra i soldati della Shinra e tra gli altri agenti di SOLDIER, che lo consideravano un modello di comportamento, e in suo onore furono fondati numerosi fan club.
Grazie al suo attaccamento al dovere e all'onore, Angeal ebbe anche l'occasione di insegnare ad alcune giovani reclute, e fu proprio in quelle circostanze che incontrò il suo miglior allievo, un ragazzo di campagna come lui, di nome Zack Fair. Angeal si occupò personalmente dell'addestramento del giovane, e lo aiutò a migliorare le sue tecniche con consigli e dimostrazioni pratiche: in particolare, non smetteva mai di ripetergli di abbracciare i suoi sogni e tenere alto il proprio onore, qualunque cosa accadesse.

Tra una missione e l'altra, Angeal aveva sempre qualche occasione per passare momenti di qualità con Genesis e Sephiroth, specialmente quando i tre si allenavano di nascosto nella sala delle simulazioni. Un giorno, però, mentre i tre erano nel mezzo di una simulazione, scoppiò uno scontro più violento del solito, durante il quale Sephiroth ferì accidentalmente Genesis alla spalla. La ferita sembrava lieve, ma per qualche motivo peggiorava anziché guarire. Il professor Hollander, che si occupava della cura del giovane, affermò che sarebbe stata necessaria una trasfusione di sangue per poterlo guarire, e solo il sangue di Angeal era compatibile con quello di Genesis.
Due mesi più tardi, nell'ottobre dell'anno 2000, Genesis scomparve durante un'importante missione in Wutai, e nello stesso momento un gran numero di agenti SOLDIER, inclusi diversi 1ª classe, disertarono in massa. Il direttore di SOLDIER, Lazard, sapendo che la scomparsa di uno dei suoi migliori agenti avrebbe compromesso l'imminente vittoria della Shinra contro Wutai e avrebbe allungato ulteriormente la guerra, chiese ad Angeal se volesse continuare dove il suo amico aveva lasciato. Il SOLDIER, d'altro canto, aveva in mente un'idea migliore.

Assalto a Forte Tamblin[]

Sei un po' più importante della mia spada. Ma solo un po'.
—Angeal a Zack

Angeal fece chiamare il suo pupillo Zack nella sala riunioni, e gli rivelò di aver proposto che il giovane lo accompagnasse nella missione a Wutai, come prima vera prova sul campo. Zack fu ancora più sorpreso del fatto che Angeal lo avesse addirittura raccomandato per la promozione a 1ª classe, cosa che gli fece fare salti di gioia.
Senza ulteriori indugi, Angeal, Zack e Lazard partirono per Wutai. La missione consisteva nel penetrare nell'ultimo baluardo delle forze nemiche, Forte Tamblin, sconfiggere i generali e le loro nuove armi anti-SOLDIER e porre fine una volta per tutte alla guerra. Durante la marcia verso il forte, Angeal raccontò a Zack del suo villaggio natale, in particolare delle banora bianche: gli raccontò del suo rapporto con Genesis e l'onore che lo aveva spinto a non prendere mai mele dai suoi alberi, senza però rivelargli che si trattasse di Genesis.
A pochi passi da Forte Tamblin, Angeal eseguì il suo personale rituale, alzando la spada potens davanti a sé per rispetto ai propri sogni e onore. Zack gli chiese se non fosse uno spreco non usare quell'arma in combattimento, ma Angeal gli rispose che il vero spreco sarebbe stato usarla, poiché l'utilizzo porta usura, graffi e ruggine.

Il discorso fu interrotto da un'esplosione: era il segnale dell'unità d'attacco B perché Zack entrasse in azione. Zack guidò l'assalto al forte e sgominò un gran numero di truppe di Wutai, mentre Angeal lo seguiva a distanza di sicurezza per essere sicuro che non trovasse pericoli. Il SOLDIER intervenne personalmente quando Zack fu colpito di sorpresa da un Vajradhara Rakshasa che pensava di aver abbattuto, e salvò la vita al suo allievo tranciando in due il mostro con la spada potens. Quando Zack si scusò sarcasticamente per averlo costretto a far usurare, graffiare e arrugginire la sua adorata spada, Angeal rispose altrettanto sarcasticamente che il giovane era un po' più importante della spada, ma solo un po'.
Angeal e Zack tornarono quindi al punto di ritrovo, lasciando il campo all'unità B guidata da Sephiroth, ma al loro incontro con Lazard furono improvvisamente attaccati da un gruppo di soldati armati di pugnali ricurvi. Angeal rimase ad affrontarli lasciando Zack a proteggere il presidente, ma quando il giovane tornò a cercarlo, il suo maestro era sparito, e i misteriosi soldati si rivelarono essere cloni di Genesis. Angeal, in seguito a questa scomparsa, fu considerato un disertore, proprio come Genesis.

Traditore[]

Qualche tempo dopo, Zack ricevette una nuova missione: andare a cercare Genesis nel suo villaggio natale, Banora; ad accompagnarlo c'era il giovane Turks Tseng. Arrivato al villaggio, Zack capì che Genesis era l'amico di cui Angeal gli aveva parlato, e poco dopo incontrò anche sua madre Gillian, che gli rivelò che Angeal era tornato di recente per lasciare a casa la spada potens.

Tseng e Zack tracciarono la presenza di Genesis nella fabbrica di succo di mela. Una volta localizzato l'ex SOLDIER, apparve anche Angeal, che prese la spada di Zack e la puntò contro Genesis, che gli chiese se riuscisse ancora a stare al mondo per quello che stava diventando, prima di andarsene dalla fabbrica seguito dall'amico. Inizialmente Zack non capì questa frase, ma quando inseguì Angeal e Genesis fino al villaggio, e raggiunse la casa del suo mentore, trovò Gillian morta e Angeal vicino a lei con la spada potens in pugno.
Pieno di rabbia, Zack si avventò su Angeal, chiedendogli come avesse potuto fare una cosa simile, e Angeal gli rispose che sua madre non aveva più ragione di vivere, così come lui. Dopo la ricomparsa di Genesis, Angeal sparì dalla scena, e Zack fu costretto ad abbandonare il villaggio, che fu distrutto da un bombardamento.

Dopo aver letto alcuni file delle ricerche scientifiche della Shinra, Zack e Sephiroth decisero di cercare una persona che avrebbe potuto sapere qualcosa sul cambiamento di Angeal: il professor Hollander, capo di un fantomatico progetto G. Raggiunto il piatto inferiore del settore 5, ad un passo dal catturare Hollander, Zack si imbattè nuovamente in Angeal, che lo separò dal suo bersaglio. L'eroico 1ª classe SOLDIER non sembrava neanche più lui, da come parlava: incapace di trovare un motivo per il suo cambiamento, alla domanda di Zack su cosa stesse cercando, egli rispose semplicemente con "Dominare il mondo" e "Vendetta", gli obiettivi più comuni di un mostro.
Vedendo che Zack non capiva come si sentiva, Angeal passò dalle parole ai fatti, alzando il braccio destro e dispiegando una grande ala bianca, ciò che lui definiva il suo marchio di mostro. Zack gli rispose che quella non era l'ala di un mostro, ma di un angelo, e Angeal gli rispose dicendogli che il sogno di un angelo era di poter essere umano.
Zack capì che il suo maestro voleva morire, ma non si sentiva di combattere contro di lui. Angeal, per tutta risposta, gli lanciò contro una magia che fece cedere il pavimento sotto di lui, facendolo precipitare nei bassifondi di Midgar.

Riscatto[]

...devo difendere il mio onore, qualunque cosa accada. Fino a quando impugnerò la spada potens.
—Angeal

Qualche ora più tardi, mosso dalle parole di Zack, Angeal raggiunse il suo allievo nel settore 0 chiedendogli di unirsi a lui per combattere contro l'origine della sofferenza. Raggiunto il palazzo Shinra, i due lo trovarono invaso da mostri e cloni di Genesis, che Sephiroth si stava apprestando a falciare senza troppo sforzo. Mentre Angeal si occupava delle forze aeree e Sephiroth si occupava dei piani inferiori, Zack andò a cercare il professor Hojo nel laboratorio di ricerca. Quando Genesis tentò di uccidere Hojo, Angeal apparve, lasciando lo scienziato sorpreso e incuriosito nel vedere che entrambi esibivano un'ala.

Genesis iniziò a decantare Loveless, il poema da cui era ossessionato, per la precisione citò l'atto 4, dove i due eroi si affrontavano in battaglia. Hojo conosceva Loveless, sebbene non lo avesse trovato utile per la sua ricerca, ma quando Angeal gli chiese se alla fine i due amici si sarebbero riappacificati, lui gli rispose che nessuno lo sapeva dal momento che l'ultimo atto del dramma non era mai stato trovato.
Quando Genesis si diede alla fuga, Angeal prese con sè Zack e partì all'inseguimento, ma una volta raggiunto il tetto dell'edificio, il nemico invocò Bahamut Furia, che Zack affrontò mentre Angeal combatteva con Genesis.

Dopo la battaglia, Angeal e Zack si rividero nei bassifondi, dove il maestro si scusò con il ragazzo e lo informò sulla posizione di Hollander: si trovava a Modeoheim, e laggiù si sarebbero rincontrati. Zack gli chiese se avesse intenzione di ritornare in SOLDIER, ma Angeal se ne andò senza rispondere.

La morte dell'angelo[]

Zack, io sono perfetto. Un perfetto mostro!
—Angeal

Angeal aspettò Zack nei bagni pubblici di Modeoheim, intenzionato a dargli la sua ultima lezione. Quando Zack lo raggiunse, Angeal gli chiese se qualcuno lo stesse aspettando a Midgar, riferendosi alla relazione tra il suo allievo e Aerith. Improvvisamente, Hollander apparve, rivelando di essere il padre biologico di Angeal e incitandolo a ad aiutarlo a vendicare i torti subiti dalla loro famiglia, ma Angeal rispose furioso che il suo vero padre era morto, e che Gillian, contrariamente a quanto sembrava, si era suicidata per la vergogna del passato. Hollander fu deluso a sentire quelle parole, e pensò che Gillian avrebbe dovuto invece essere orgogliosa di aver dato il nome al progetto G, di cui Angeal era il risultato perfetto: Gillian era stata infusa con cellule di Jenova che aveva poi passato al figlio, rendendolo capace di trasmettere i propri dati genetici ad altri organismi e assimilare a propria volta i loro, oltre ad essere immune al decadimento che affliggeva Genesis. Angeal non vedeva che un mostro in quello che Hollander descriveva, e questo non poteva tollerarlo.

Angeal ricordò a Zack la loro promessa di affrontare qualunque cosa causasse sofferenza, e disse al ragazzo che il suo bersaglio era lui stesso, in quanto portatore della propria sofferenza. Prima che Zack potesse ribattere, Angeal rinnegò completamente il suo onore, convocando a sè quattro cloni mostruosi che, ingnorando l'avvertimento di Hollander, si fusero con lui trasformandolo in Punizione Angeal.
Vedendo che il suo maestro era ormai senza controllo, Zack lo affrontò con le lacrime agli occhi e alla fine lo sconfisse. Ormai morente, Angeal iniziò pian piano a sgretolarsi e, dopo qualche istante di silenzio, se ne andò lasciando Zack con la spada potens e un monito: "Proteggi il tuo onore. Sempre!"

Lascito[]

Con la morte di Angeal, piano piano, tutti i suoi cloni cominciarono a morire. Chi si era però interessato alla sua figura non aveva smesso di cercarlo: tra questi, i Custodi dell'onore, il più grande fan club dedicato ad Angeal, aveva iniziato a seguire i misteriosi avvistamenti di esseri che somigliavano a lui. Uno di questi, confermato come un "falso", era a tutti gli effetti un clone di Angeal, simile a un lupo con una grande ala bianca, che aveva trovato riparo tra le travi della chiesa del settore 5. Zack e Aerith se ne presero cura, e la ragazza continuò a tenerlo con sè anche dopo che Zack fece perdere le sue tracce dopo la missione a Nibelheim.

Quattro anni dopo, quando Zack si risvegliò nelle segrete della residenza Shinra, vide per pochi secondi un'immagine di Angeal, che gli diceva che aveva perso l'onore di SOLDIER. Questo bastò a risvegliare la forza di volontà di Zack e a permettergli di liberarsi dalla vasca di mako in cui era rinchiuso.

Quando poi il ragazzo riuscì a tornare al suo villaggio natale Gongaga con l'amico Cloud incontrato a Modeoheim, un secondo clone di Angeal si mostrò a lui: era il direttore Lazard, scomparso ormai da anni, che si era fatto impiantare le cellule del defunto maestro di Zack, ottenendone non solo l'aspetto fisico, ma anche la personalità e il forte senso dell'onore. La sola cosa che non aveva ottenuto era l'immunità al deterioramento, oltre alla forza e alla prestanza di Angeal, cosa che lo portava ad avere poche chance contro soldati ben equipaggiati, oltre a un'aspettativa di vita molto breve.
La vita degli ultimi due cloni di Angeal finì quando essi sacrificarono la loro vita per difendere Cloud dalla Shinra. Quando Zack tornò indietro con il corpo esanime di Genesis, rimase con loro per gli ultimi momenti, riuscendo anche a dividere con loro le tanto agognate accidenmele, il "dono della dea". Dopo alcuni minuti, Lazard e il lupo morirono, scomparendo per sempre nel flusso vitale.

Qualche giorno dopo, quando Zack rimase ucciso per mano dell'esercito Shinra e si preparava a intraprendere il suo viaggio nel flusso vitale, il vero Angeal apparve davanti a lui in forma di angelo, prendendolo per mano e portandolo con sè nell'aldilà.

Gli spoiler finiscono qui.

Profilo[]

Aspetto fisico[]

Angeal è un giovane uomo alto, bello e prestante, con fieri occhi azzurri di mako. I suoi capelli sono neri e lunghi fino alle spalle, pettinati all'indietro eccetto alcune ciocche ribelli ai lati e basette corte ma ben definite che arrivano fino a mezza guancia, e porta una corta barba sulla punta del mento. Benché il suo aspetto fisico e il suo atteggiamento facciano pensare a un adulto ultratrentenne, è in realtà molto più giovane.
Nella sezione The First SOLDIER Episode II di Final Fantasy VII Ever Crisis, è presentato un Angeal adolescente, poco dopo il suo ingresso in SOLDIER: i suoi capelli sono più corti e spettinati, è ancora imberbe e il suo fisico è più snello, ma comunque atletico. Anche in questo caso dimostra più della sua età effettiva.

A enfatizzare il suo atteggiamento più serio e professionale tra i SOLDIER 1ª classe presenti in Crisis Core, è l'unico a indossare l'uniforme ufficiale del corpo, comprensiva da pantaloni larghi e una maglia smanicata a collo alto di colore nero, unita a stivali e spallacci di cuoio nero e bretelle marroni attaccate a un cinturone con inciso il simbolo di SOLDIER. Dietro la schiena tiene appesa l'iconica spada potens, che non usa mai se non in caso di emergenza.
Ad un certo punto della storia, due ali dalle piume bianche luminose spuntano dalla sua spalla destra, una più grande con una più piccola sotto. Le piume bianche sono un simbolo ricorrente nel gioco, e simboleggiano il desiderio di Zack di essere un eroe, e per contrasto il desiderio di Angeal di essere normale.
In Ever Crisis, il giovane Angeal porta invece un'uniforme blu da SOLDIER 2ª classe, diversa da quelle indossate dagli altri SOLDIER del periodo e più simile a quella esibita in Final Fantasy VII Rebirth: il design rimane pressappoco lo stesso, ma la maglia ha le maniche corte e rinforzate con un secondo strato di spallacci sotto i primi, e i pantaloni sono leggermente più stretti sulle gambe.

Personalità[]

Angeal è un uomo stoico e tutto d'un pezzo, focalizzato interamente su un rigido codice morale, che intende seguire fedelmente a scapito delle difficoltà per proteggere quante più persone possibili: il più grande simbolo del suo onore è la spada potens, che non usa se non strettamente necessario per evitare che si danneggi. Dà anche molto valore ai sogni, e sprona gli altri come se stesso a inseguire sempre i propri obiettivi.
Nonostante la sua austerità e severità, mostra una sottile vena umoristica: ne è un esempio il fatto che chiami Zack "cucciolo" e non abbia problemi a prenderlo un po' in giro mentre lo addestra. Secondo un profilo non ufficiale del suo fan club, ama molto i cani e li trova tanto più carini quanto più questi sono ostinati; amerebbe molto anche il giardinaggio e la cucina. Tutte le sue qualità fanno di lui un pilastro per i membri più giovani di SOLDIER, e questo è il lascito che Zack eredita quando la spada potens passa nelle sue mani.

Il senso dell'onore di Angeal è tanto grande da essere anche il suo più ovvio difetto. Pur di tenere fede ai propri principi, evita di chiedere aiuto anche alle persone più vicine a lui, e questo gli si rivolta inevitabilmente contro quando scopre la natura dietro la sua nascita: sentendosi un mostro, e per questo motivo indegno di avere onore, inizia a odiare profondamente se stesso. Solo grazie all'aiuto di Zack, Angeal riesce a tornare alla ragione, e anche se continua a non accettare la sua condizione, trova comunque il tempo di fare ammenda prima di morire, e conserva questo sviluppo anche dopo la morte, grazie all'influsso sui suoi cloni che continuano ad aiutare Zack nel momento del bisogno.

In Ever Crisis, la personalità di Angeal è ulteriormente esplorata attraverso il suo primo periodo in SOLDIER. Durante la sua missione con Sephiroth nella terra di Igara, il giovane dimostra sin da subito un atteggiamento idealista verso il proprio dovere come SOLDIER, considera ogni membro del corpo come un amico e alleato, ed è assolutamente convinto che la collaborazione rappresenti il segreto del successo, entrando facilmente in contrasto con l'introverso e solitario collega.
Al tempo stesso, i sogni influenzati da Jenova che ha durante la storia rivelano che dietro questa facciata ottimista risiede una profonda insicurezza: per tutta la sua vita, ha sempre desiderato aiutare la sua famiglia ad avere una vita migliore, ma il fatto che suo padre avesse sacrificato la propria vita per aiutarlo a realizzare questo obiettivo è qualcosa per cui non riesce a perdonarsi, e questo inizialmente lo rende una preda facile per le manipolazioni di Jenova. Al tempo stesso, i valori che i suoi genitori gli hanno trasmesso, rappresentati simbolicamente dalla spada potens, sono ciò che gli permette di liberarsi per primo dalle illusioni, accettando la realtà e determinandosi a migliorare se stesso e gli altri per rendere le cose migliori.

Poteri e abilità[]

In quanto prodotto del Progetto G, Angeal ha caratteristiche enormemente superiori a quelle di un normale essere umano, e potenzialmente anche dei regolari membri di SOLDIER. In termini di capacità combattive, è uno dei più forti tra i 1ª classe, allo stesso livello di Genesis ma facilmente eclissato da Sephiroth. Grazie all'addestramento SOLDIER, è abile sia a tirare di spada che nell'uso delle arti marziali, possiede riflessi straordinariamente veloci e può generare onde sismiche con i pugni.
Le rare volte in cui usa la spada potens è dove il suo vero potenziale come spadaccino si fa notare: non solo maneggia con maestria l'enorme arma, ma è in grado di usarla con sorprendente efficacia per stendere in un colpo solo anche creature di grandi dimensioni come un vajradhara.

Le vere peculiarità di Angeal, tuttavia, derivano dalla sua natura di figlio della prima cavia del Progetto G: essendo cresciuto direttamente nel ventre di Gillian, ha ereditato le sue cellule G senza mostrare alcun sintomo di rigetto o instabilità, e per questo motivo è completamente immune al decadimento che affligge gli altri SOLDIER di tipo G. Inoltre, quando Angeal acquisisce piena consapevolezza dei propri poteri, ottiene una grande ala come quella degli altri figli del Progetto Jenova, che gli conferisce la capacità di volare.
La struttura genetica di Angeal gli dà caratteristiche che ne fanno una perfetta replica di Jenova: in modo simile a Genesis, le sue cellule possono essere trasferite ad altri organismi viventi per creare dei cloni, ma il processo funziona anche all'inverso, permettendo ad Angeal di assimilare tratti genetici dai suoi cloni. Inoltre, come per Jenova stessa, anche Angeal è in grado di iniziare un processo di unione, attraverso il quale può fondersi con i suoi cloni a livello cellulare per diventare più potente. Il risultato è la forma chiamata Punizione Angeal, una sorta di centauro alato composto da quattro diversi cloni: un sahagin A, un alyman A, un segugio A e un grifone A. La creatura brandisce uno scudo e un tridente, e può usare un ampio arsenale di potenti magie, incluse alcune che gli permettono di proteggersi e curarsi. Il principale difetto di questa trasformazione è il fatto che sia irreversibile, e poiché la quasi totalità dei cloni di Angeal è composta da mostri, questo finisce per trasformarlo in una bestia priva di ragione.

Gameplay[]

Crisis Core -Final Fantasy VII-[]

Angeal è presente nell'OMD dall'inizio del gioco, perciò Zack è in grado di usare la mossa speciale Tumulto se realizza un tris con la sua immagine durante la fase di modulazione. Tumulto è l'unica mossa che cambia nell'esecuzione in base al numero di nemici presenti sul campo: se sono due o meno, infatti, la tecnica sarà divisa in due sequenze, mentre con tre o più nemici sarà divisa in tre.

Nome Ottieni Livello/Potenza Immagine
Descrizione 1 2 3 4 5
Angeal
Tumulto
Inizio del gioco 6 7 8 9 10
Sette colpi su uno o due nemici e un attacco finale su un nemico. Può causare status Shock al nemico e status Resistenza a Zack. Aumenta affinità di 1 a livello 5. 7 8 9 10 11
12 18 20 24 32

Boss[]

Vedi anche: Punizione Angeal

Angeal è affrontato come boss, nella sua forma di Punizione Angeal, alla fine del capitolo 5. Il boss dispone di una serie di attacchi riferiti ai sette vizi capitali, tra cui uno in grado di curarlo e un altro che può attivargli gli status Barriera e Barriera M. Dopo la sconfitta del boss, Zack riceverà la spada potens.

Una simulazione della battaglia contro Punizione Angeal può essere in seguito affrontata nella missione 5-1-6.

Altre comparse[]

Pictlogica Final Fantasy[]

Angeal appare come personaggio giocabile in questo spin-off per smartphone.

Dietro le quinte[]

FFVIIEC Angeal 1
FFVIIEC Angeal 2

Ritratto di Angeal in Ever Crisis prima della patch (sopra) e dopo (sotto)

Il fatto che Angeal sia biologicamente figlio di Hollander è confermato senza ombra di dubbio dalla guida ufficiale Crisis Core Complete Guide, ma per molto tempo questa relazione è stata solamente implicita in Occidente: durante le ultime scene a Modeoheim, nella versione originale per PSP del gioco, Hollander dice ad Angeal di vendicare "la [loro] famiglia", al che Angeal risponde furioso che suo padre è morto. Nella traduzione del remaster Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion, globalmente più fedele allo script giapponese, Hollander dice invece che "è il momento che padre e figlio esigano la loro vendetta", rafforzando il collegamento.

La scena del filmato finale di Crisis Core, in cui Angeal prende Zack per mano e lo solleva da terra per portarlo nel flusso vitale, ricorda due scene simili in Advent Children: quella in cui Aerith prende Cloud per mano durante lo scontro con Bahamut SIN, e quella in cui Kadaj torna al flusso vitale alla fine del film.
Angeal è l'unico personaggio di Crisis Core il cui render ufficiale è stato modificato per il remaster Crisis Core Reunion, cambiando il design della spada potens per essere uguale alla versione apparsa nel progetto Final Fantasy VII Remake. Questo è coerente con il gioco effettivo, in cui la spada potens è la sola cosa a essere stata modificata nelle scene in FMV. In Final Fantasy VII Ever Crisis, per contro, il ritratto di Angeal durante le scene di Crisis Core usava ancora il vecchio design dell'arma prima di essere corretto tramite patch.

L'ultimo clone di Angeal, quello simile a un lupo alato, non assomiglia a nessun tipo di mostro visto in Crisis Core o in tutta la Compilation di Final Fantasy VII. Le sue origini non sono mai spiegate, e ciò ha portato molti a pensare che sia una manifestazione fisica della volontà di Angeal, in modo simile alle ombre di Sephiroth in Final Fantasy VII: Advent Children. Il fatto che questo clone sia riuscito ad arrivare in soccorso di Cloud senza avere modo di sapere dove si trovasse potrebbe indicare che Angeal sia in grado di controllare i suoi cloni dal flusso vitale, come Sephiroth faceva con i propri, e che abbia guidato il lupo verso Cloud perché Lazard, un altro suo clone, si trovava vicino a lui.

Benché la guida ufficiale di Crisis Core affermi che l'età di Angeal, Genesis e Sephiroth si aggiri intorno ai 25 anni, ciò è assai improbabile: secondo la timeline ufficiale, il ritrovamento di Jenova è avvenuto attorno al 1977, e il progetto Jenova si è svolto tra il settembre 1977 e il 1984, cominciando con la sperimentazione su soggetti adulti prima di passare agli embrioni. Anche supponendo che Angeal fosse stato concepito proprio nel 1977, sarebbe comunque nato l'anno successivo, ponendo la sua età massima a 23 anni. Le cose sono complicate ulteriormente dal fatto che in Final Fantasy VII Ever Crisis Angeal affermi di avere 16 anni nel 1992, ponendo il suo anno di nascita al 1976.

Voce[]

La voce giapponese di Angeal è prestata da Kazuhiko Inoue. Nella versione americana è doppiato da Josh Gilman, mentre in Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion il ruolo è ceduto a Bill Millsap.